venerdì 16 marzo 2012

il Bacio

A vederli lì Bacco in persona si sarebbe sentito in imbarazzo. Per quasi tre ore l'economico ristorante cinese era stato teatro di canti sboccati e di discorsi pronunciati a voce troppo alta in mezzo a fiumi di vino rosso di infima qualità e ridicolo prezzo. Erano tredici, o forse diciassette, o forse otto ma facevano casino come per settanta. I camerieri cinesi sorretti dalla loro paziente fede facevano fina di nulla mentre i ragazzi continuavano il casino tipico dei compleanni occidentali. Si sarebbero preoccupati solo in seguito, dando si accorsero delle decine di piatti e bicchieri mancanti dalla tavola.



Alcuni ragazzi uscirono fuori al fresco. L'aria notturna era carica di pollini primaverili. Poggiato vicino ad un auto il festeggiato cercava di riprendere il controllo di se dopo troppo vino e troppe canne. Dire che non capiva nulla era riduttivo e fondamentalmente inesatto: il suo cervello era regredito alle funzioni elementari, mangiare, bere e riprodursi. Di cibo e bevande ne aveva avute più che abbastanza.



Qualche passo più in la una delle invitate riprendeva fiato nella stessa maniera. Stanca, euforica e rintronata nel suo abito sucinto che addosso a qualunque altra ragazza l'avrebbe marchiata come la più impudica delle zoccole. Col mondo che le ondeggiva riprese lentamente il controllo di se mentre cercava di capire dove fossero finiti gli altri e soprattutto il festeggiato.



Non c'è bisogno che vi descriva i processi mentali dei due. Anni, se non secoli, di letteratura cinema e detti popolari hanno cercato senza successo di comprendere i processi mentali degli ubriachi senza riuscir a far altro che scalfirne la superficie. Basti dire che i due si ritrovaro una nelle braccia nell'altro mentr un SUV parcheggiato prestava il suo aiuto tenendo in piedi entrambi.



Le parole che vennero dette sono sconosciute al più onnisciente dei narratori perchè incomprensibili ed estranee ad ogni linguaggio. Basti sapere che uno voleva qualcosa che l'atra non aveva intenzione di cedere. Non parlarono davvero, parlare richiede processi complessi e finezze di linguaggio che il vino aveva spazzato via. Ma le parole sbiascicate ed incoerenti si susseguirono per un eternità come una contrattazione sul prezzo tra un ebreo e un genovese.



Lui non lavrebbe mai fatto. La sua natura mite e schiava glie lo avrebbe impedito con ogni fibra del suo essere. Fu Bacco a spingere in avanti la testa di lei e lo stesso Bacco lo fece scattare in avanti stampando le sue labbra su quelle morbide di lei. Entrambi spalancarono gli occhi chi di gioia chi di sorpresa. Si staccarono quasi subito fissandosi negli occhi sorpresi, indecisi sul da farsi.



Poi un altro ubriaco arrivò e poi un altro ancora e all'improvviso le vie del centro storico riuonarono di canti sguaiati prodotti da tredici, o diciotto, gole. Come se non fosse successo nulla.



Nel ristorante due camerieri si guardarono dubbiosi. I rumorosi avventori erano andati via e il silenzo che avevano lasciato era assordante come il casino che avevano fatto fino a qel momento. Uno dei due si interrogò su dove fossero finiti i soldi dle conto. Un altro, dopo un rapido sguardo, si domandò dove fosse finito il piattino su cui aveva portato il conto.

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