È ufficiale i post del blog li dovrei
scrivere prima del tramonto, possibilmente prima di stappare la
birra. È risaputo che enrambe le cose mi rendono melodrammatico. Se
ci mettiamo il carico da unidici che a me la primavera mette da
sempre tristezza il gioco è fetto.
Si lo so sono strano, la primavera
dovrebbe essere il meglio del meglio: l'estate si avvicina, la natura
si risveglia rimpiendo l'aria di polline, le ragazze si spogliano.
Tutte cose positive. A parte il polline.
Che ci posso fare? Amo il buio della
notte, i tramonti alle cinque di pomeriggio dopo una giornata
piovosa. Si, me ne lamento come tutta la gente normale, ma sotto
sotto le adoro. Hanno un qualcosa di romantico.
Ma è meglio che mi fermi prima di dare
l'impressione di essere una checca piagnucolosa. E poi credo che le
colpe che sto dando alla primavera in realtà sono molto più infime
di mezze stagioni che si ostinano a tornare mentre tutti ne negano
l'esistenza.
Per certi versi siamo ad uno dei
momenti della verita per molte cose che però si riassumono a una, o
forse due. Fino ora si era trattato di imbrattare file di word e
prendersi pacche sulle spalle per come come erano fatti e per come
erano belle le idee. Ma adesso c'è gente che vorrebbe disegnare
alcune delle mie storie.
Tanto per essere chiari. Non c'è la
fila per pagarmi fuori la porta e cose del genere. Non sono anto in
grado di spiegarlo, ma ci dovrei provare: fino ora è stato quasi un
gioco. Prepara progetti, scrivi soggetti pensa storie, fantastica su
chi te le prenderà e fai esagerati conti immaginari su soldi che
potresti guadagnare. Ma in fondo non c'era assolutamente nulla di
concreto se non le rate della scuola e qualche mail sparuta nello
spam.
Adesso ci sono i mezzi per fare sul
serio, o almeno provarci. Un po' mi sto cagando sotto.
Sta risalendo la birra dando ai miei
pensieri quella voce da “finto duro che se ne batte al cazzo dei
problemi”. Chi se ne frega che ci si è imbarcati in questa storia
consumando i risparmi di due anni di merda, buttando alle ortiche una
rara possibilità di un posto fisso. Per quanto schifoso.
Chi se ne frega se dietro a molti
sguardi entusiasti continuo a vedere perplessità e migliaia di
versioni della stessa domanda:
“ma perchè invece non cresci?”
francamente sto perdendo il punto della
situazione. Dovrei prendere la situazione con oggettività ma i miei
occhiali hanno due lenti: una fin troppo ottimista e l'altra
disperata. Non sono abituato, non da solo e quelli che possono
spingermi stanno infognati nei loro casini.
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Quattro mesi. Dopo sono finiti i soldi.
O la svolta o la resa.
Sarebbe un crimine non continuare. No,
sarebbe un crimine non provarci
Ma, onestamente, mi sto cagando sotto.
Ed alla fine della fiera non ci può
far niente nessuno.
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