mercoledì 30 maggio 2012

Proclama di Intolleranza


Questo è uno di quei messaggi in cui sospendo lo spirito critico e gran parte della mia leggendaria empatia. In casi come questi do qualche euro alla mia pazienza per farsi un giro e portare la tolleranza a mangiare un kebab fuori.

Bene, finita questa piccola premessa volevo far sapere al mondo che:

AVETE ROTTO IL CAZZO!

Ma meglio essere più specifici: avete rotto il cazzo voi e i link sui parlamentari che guadagnano troppo, che dovrebbero morire tutti, che con i loro soldi si può fare la qualunque cosa. Dai soldi all'Africa alla costruzione della mitica città di Atlantide passando per eventuali fantasmagoriche riforme economiche mondiali.

Avete rotto il cazzo con i link sul papa che è ricco che è cattivo e che si incula i bambini e via discorrendo. Così come tutti quei link antireligiosi che non fanno altro che sottolineare quanto siate uguali ai fanatici cristiani a livello di tolleranza.

Avete rotto il cazzo con quegli stati mielosi e sdolcinati in cui annunciate la nascita del vostro Grande Amore Immortale. Di quanto non siate ricambiati e di quanto lei vi ignori ma voi l'amate lo stesso. E soprattutto quegli stramaledetti cuoricini che intasano le bacheche con cui segnalate quanto vi amate.

Avete rotto il cazzo voi e la parata del 2 giugno. Mi sorprende che ancora non abbiate capito come funziona: potete darvi fuoco e postare la foto su facebook per protesta ma non ci sono santi. Sta parata del cazzo si farà perchè dell'opinione vostra (nostra) non frega un cazzo a nessuno.

Non sto manco a dire quanto avete rotto il cazzo co sti meme di merda, tutti uguali e che ciclicamente saltano fuori. E caso vuole che tutti quelli che vengano postati siano sempre i più squallidi.

Avete rotto il cazzo con i link e gli stati inneggianti alla filosofia da stadio e quei link con facce da figo che recitano frasi del tipo “sono troppo un duro e quante ne so”. Se dio vuole un giorno deciderete di dimostrare quanto siete dritti e andrete a farvi massacrare di botte da qualcuno per poi invocare l'aiuto di quei poliziotti su cui sputate allo stadio.

Avete rotto il cazzo con i gatti, i cani, i paesaggi con inni alla città più bella del mondo, con i bambini africani che soffrono, con i bambini africani che sono felici, con la cinica frase sull'omicidio della settimana, con l'ironico commento all'ultima stronzata del politico di turno, con le commemorazioni del tizio morto di turno.

Non trovo nemmeno come spiegarvi quanto avete trapanato i coglioni con gli inviti ai giochi di facebook, il mio compleanno, gli inviti al “grande evento del cazzo che se me lo dicevi dal vivo ti sputavo in faccia”, i tag in foto pubblicitarie, agiungerti in un messaggio con altri seicento sconosciuti e via così fino all'infinito.

Avete talmente rotto il cazzo che mi rendo conto di aver rotto il cazzo a dirvi che avete rotto il cazzo.
Un consiglio spassionato: l'unico modo in cui non create fastidio è aprire la finestra e buttarsi di sotto. Ci sarebbe anche da tentare di staccarsi da quel fottuto pc e andare a fare qualcosa nella vita vera. Ma sappiamo tutti che non è possibile. Quindi suicidatevi.

martedì 29 maggio 2012

Fuffe Metafisiche e pause di riflessione

Non è che sto a problemi. anzi. forse forse i pezzi iniziano ad attaccarsi per il verso giusto. Dubito fortemente che la situazione resti così concedendomi un periodo di costante risalita ma potrebbe essere che il cervello si stia riassestando quel tanto che basta per farmi tornare a fare quello che devo fare e dire quello che devo dire.


C'è da dire che ogni volta che scendo a Napoli inconsciamente si ferma tutto. gli unici desideri diventano: vedere gli amici di là giù, leggere i fumetti che ho a casa e non far nulla.

si compreso il blog. non ho voglia di aggiornare da lì. pigrizia produttiva.




nel frattempo ho fatto un salto nel magico mondo del paranormale. Per puro sfizio sono andato in un negozio orientaleggiante che vende ciondoli per la "cristalloterapia". mo non ho capito bene tutta la storia ma ogni tipo di minerale ha un energia e asseconda delle pietre che l'amico Frizz ti da le energie possono aiutare a riequilibrare i tuoi chakra o roba del genere.

insomma fuffa new age e Reiki. però le pietre sono belle.

come ho già detto i dettagli non li so sono andato a sentimento come i è stato detto dallo stesso negoziante (il su detto Amico Frizz).è stato lì selezionato un sassolino azzurro di nome "angelite". stando al foglietto da chiarezza mentale e pace interiore e favorsce una serie di fuffe metafisiche che non sto qui a scrivere. ho preso la montatura me lo sono appeso al collo e mi sono attenuto alle rigide istruzioni d'uso metafisico.

mo è bene specificare che io a ste cose non ci credo o meglio ci credo solo finchè portano buone cose. Però c'è da dire che di solito quando dormo non sogno e da quando ho sto sassolino al collo il mio subconscio ha tirato fuori il meglio di se come trame e come ambienti (siamo quasi ai livelli della "colpa del peperone").

al che, da essere curioso, mi sono andato a documentare su varie cose di fuffa-metafisica-new-age. e...

PAM! eccola là l'idea! mo devo solo organizzarla con senso e poi andare a ritirare l'Eiser Award con calma. (si, già, sicuro)

detto questo poi sarà un caso sarà che la fortuna aveva già indicizzato una serie di apparizioni nelle stesse date, sarà che sto sasso porta davvero fortuna ma intanto i pezzi stanno iniziando a incastrarsi prorpio dopo aver messo al collo sto coso

bah...continuo a non crederci ma finchè funziona senza che io debba fa nulla perchè toglierlo?

mercoledì 23 maggio 2012

You Lose!


Ed io fesso che sfottevo Beppe per l'insonnia. Andava tutto bene, veramente. Tutto liscio tutto tranquillo. Orgoglio a mille e i piedi a mezzo metro da terra. Veramente tutto liscio. Una volta nella vita. Si c'è sempre quel solito dettaglio ma a Quello siamo abituati. Dovevo aspettarmi che non sarebbe durata. E così è stato.

Quale forza malvagia mi ha detto di controllare quanto mi era rimasto sul bancomat? Chi cazzo me lo ha fatto fare? Boh, ma è successo. All'inizio non pareva manco un vero problema alla fine basta che riesca a rimediare un lavoretto. Si, è facile adesso, il periodo storico è favorevole.

Ha continuato ad andare tutto bene fino alla mezzanotte di oggi, per l'esattezza fino al momento in cui non ho spento la luce e ho posato la testa sul cuscino. I numeri si sono sommati da soli: 350 affitto 210 rata della scuola 100 per mangiare, muoversi e fumare: 660. due mesi e sto a zero. Anzi sotto di 20 euro. E il primo mese è quasi finito.

Una vocina nel cervello grida “YOU LOSE” col tono del vecchio Street Fighter. La parte allegra del cervello pensa speranzosa: no problem bello! Mo piazziamo qualche storia ci facciamo pagare per qualche ridicola storiella breve e prendiamo aria. Che cazzo qualcuno che ti può dare una dritta lo tieni, la qualità (credi) ci sta. Tutto sta a darsi una mossa e tempo una settimana puoi tirare le somme. Ne hai una ventina di storie brevi, magari appari. Quasi ci credevo.

“ehi capo! I stai a scurdann na cos!” dice l'altro l'ato del cervello quello pratico e terra terra. “'sti storie s'anna disegnà. Che cazzo ti passa int a kella capa e' mort'? Chi cazz' sa legge na sceneggiatura senza figure? Servono le tavole! I fottuti disegni”
non fa una grinza ma io penso: io lo tengo il disegnatore! Marcomario quello dell'autoproduzione! Sono salvo. Ci penso un po', quasi ci credo, quasi prendo sonno. Poi una folgorazione: si quello dell'autoproduzione...quello che ora sta a disegnare la storia dell'autoproduzione eche non può stare dietro ad altre cose.

La voce arriva di botto: “FATALITY!”

ed eccomi qui alle 2:28 ad aggiornare il blog e sentire musica tragica perchè stranamente il sonno mi è passato di botto.

-37 giorni al tramonto

martedì 22 maggio 2012

Post Partita


La partita è finita. Soddisfazioni esultanze, uno juventino che mi accompagna alla metro, una lieve pioggerella e una deviazione. Valerio mi chiede se per me fa differenza se mi lascia a Flaminio invece che a Termini. Non dovrebbe fare differenza, la metro A sta da tutte e due le parti. Invece farà moltissima differenza. Nel momento in cui scendo dal motorino e Valerio mi indica l'ingresso della metro per poi sfrecciare in lontananza inizia una notte epica e piena di insidie.



Entro nella metro e mi avvio a passo spedito verso i tornelli. Sono le 23 e 25 ma mi sento sicuro: la domenica la metro cammina fino all'una e mezza. Ma come mi fa notare la guardia giurata in questa notte tutte le mie convinzioni vanno a farsi fottere. La metro sta chiudendo, l'ultimo treno è partito e è passato. Mi informano che non c'è nulla di cui preoccuparsi: il nobile N1 fa da linea bus sostitutiva e ci porterà felicemente a Termini o anche fino Furio Camillo e a casa mia.



Col senno di poi direi “col cazzo”. Alla fermata c'è una massa borbottante, per chi ha idea di quello che dico la folla è simile a quella fuori al Giordani quando tutti e 1500 studenti vanno a prendere l'autobus. La scena è la stessa ma con più sciarpe e bandiere. Sciarpe e bandiere bianche e nere. Accenti torinesi facce arcigne. Panico. Mo non so come funziona ma so che il mio accento è chiarissimo. I tifosi del Napoli saranno ancora nello stadio a cantare. Qui sono solo in mezzo agli ultras juventini. Devo fare la faccia appesa. Non devo sorridere. Mi riesce benissimo mentre penso che anche se il famoso N1 passerà non ci entreremo mai tutti quanti. Ma non c'è di che preoccuparsi perchè l'N1 non accenna a passare. O almeno quello che passa non si ferma e il secondo è praticamente preso d'assalto da belve feroci. Nell'attesa vedo gruppi di persone allontanarsi verso piazza del popolo. Chi sa dove vanno...magari c'è speranza. Da mezzora è iniziato il nuovo giorno un altro N1 è passato e la gente alla fermata continua ad aumentare. Alcuni prendono i taxi altri aspettano. Io non ho soldi in tasca. Sono cazzi amari.



Dopo una lunga chiacchierata con un vigile, che si premura di farmi sapere quanto è lontana casa mia da qui, decido di affrontare la traversata. Dopo aver scartato l'idea di restare per strada fino alla riapertura della metro. Mi incammino seguendo un semplice principio: tutti vanno verso Termini, o almeno spero, e quindi seguo la gente. Inizia a piovere ma per fortuna ho un felpone pesante che si zupperà d'acqua molto prima che riesca a bagnarmi io. Cammino fino al parlamento usando l'Altare della Patria come stella polare. Da lì due vigilesse pietose mi danno indicazioni per Termini.



Sono quasi certo di stare allungando di parecchio la strada ma preferisco di gran lunga allungare che perdermi per sempre. Il mio senso dell'orientamento è leggenda e le indicazioni stradali dei vigili sembrano presupporre che io conosca tutte le strade. Salgo verso Barberini, seguendo fedelmente le fermate della metro A. nel mio viaggio si aggiungono altri sparuti tifosi napoletani anche loro intenti nel difficile viaggio verso casa. L'atmosfera si rallegra mentre ci rielenchiamo i momenti salienti della partita. Questa volta decido di fingere di essere stato anche io allo stadio. Più per comodità che per altro. Vallo a spiegare che ero dall'altra parte di Roma e poi mi hanno accompagnato a Flaminio con un motorino.



Smette e poi ricomincia a piovere. I polmoni e le gambe iniziano a dire cose del tipo “oh ma che cazzo ti sei messo in testa?” la salita si fa leggermente più impervia, i miei compagni di viaggio si fermano all'altezza di Barberini per un pit stop rifocillante. Io continuo. Dopo quasi tutto la salita ecco il miracolo: un autobus. Ci salto sopra senza fare domande chiedendo al primo che capita se magari va a Termini. si. È l'una di notte sono a metà strada.



Termini è una bolgia: gente che canta, altri che assediano i vigili per capire i come e i perchè, altri ancora bivaccano davanti alla stazione chiusa. Passo davanti ad una coppia di juventini che cercano informazioni per Manzoni (sulla mia strada) li ignoro perchè fermarmi adesso potrebbe essere la fine. Ha smesso di piovere ma le speranze di prendere un bus a Termini vengono prontamente disattese: la stessa bolgia infernale che c'era a Flaminio si è spostata qui.. l fatica mi rende meno lucido e mi avvio, un passo davanti all'altro, convinto che posso farcela. Dietro di me i due juventini che si aggirano con aria sperduta. Mi piange il cuore, a metà strada li vedo che provano a ritornare indietro convinti di essere fuori strada. Li chiamo, lei è caruccia e si vede lontano un miglio che vorrebbe essere da tutt'altra parte. Lui, per quanto sia juventino in fondo è simpatico. Non provo nemmeno a mascherare l'accento. Gli dico che so come si arriva a Manzoni e mi offro di portarceli. Si guardano perplessi poi accettano. I primi dieci minuti sono fitti di chiacchiere e commenti del dopo partita. In seguito cala il silenzio. Ognuno lotta con i demoni interiori nelle proprie gambe. Il ragazzo si guarda ogni tanto intorno come se temesse che li stessi conducendo in una trappola. La ragazza cammina a testa bassa. Mezzora dopo siamo a Manzoni, li saluto e riprendo la mia odissea.



Sono a San Giovanni, ormai è questione di una mezzora. Ho sete e mi fisso che una bella Peroni sarebbe l'ideale per continuare il viaggio. Ma è anche l'una e quaranta. Difficile trovare qualcosa di aperto. E così è. Per due volte un MA1 mi passa davanti zeppo di gente. Potrei quasi prenderlo ma ormai è una questione di principio. La birra la riesco a rimediare all'altezza di Ponte Lungo (5 minuti da casa). Ma anche qui conta più il gesto simbolico che l'effettiva utilità.



Mi fanno male le ginocchia, la schiena, i piedi, ho una fitta al fianco. Fumo l'ultima sigaretta, che mi sto portando da Flaminio. La sigaretta della vittoria. Oramai sono a casa. Tracanno il resto della birra ed entro nel portone. Sono le due e venti.



Tolgo le scarpe, vado in bagno poi torno in camera crollo sul letto mezzo vestito. Mi appoggio un attimo penso. L'ultimo pensiero cosciente mi passa per la testa mentre tutto si fa buio. Svestirsi e lavarsi sono cose buone per domani.



“dannato Valerio”

sabato 19 maggio 2012

sulla bomba di Brindisi

Ricapitolando. Dopo una delle settimane più tese a livello di conflitto sociale stamattina scoppia una bomba (mi pare bombole del gas) in una scuola di Brindisi. Per “fortuna” scoppia presto. Purtroppo due ragazze ci lasciano la pelle e altri ragazzi sono feriti. Lasciando stare tutta l'indignazione e la pietà che è giusto provare. Mettendo da parte la vagonata di rabbia che sale cerchiamo un attimo di vedere il quadro d'insieme.



Perchè? Chi? Sul chi la risposta sembra ovvia: mafia o equivalente pugliese. Proprio nell'anniversario della lotta alla mafia. Ma la cosa non torna molto a pensarci. La criminalità non ha mai dato l'idea di essere composta da idioti. Anzi. Se fosse un attentato mafioso non se ne spiega il senso. Sarebbe il più grosso autogol della criminalità organizzata dai tempi di Falcone e Borsellino. Che ci guadagnerebbero i mafiosi da un attentato in cui muoiono delle ragazzine? Repressione? E che sono suicidi? Non penso.



Allarghiamo ancora il quadro: la gente si sta incazzando. Si protesa solo per avere come risposta il solito scaricabarile. Imprenditori si ammazzano strangolati da cartelle esattoriali. Sia le banche che Equitalia danno, almeno a me, l'idea di non voler recuperare i soldi ma di voler prima di tutto pignorare. La reazione della gente qual'è? Incazzarsi ancora di più. Dipendenti di Equitalia presi in ostaggio, uno di Finmeccanica sparato nelle gambe. Cortei da tutte le parti.



In questo scenario catastrofico vediamo i partiti con il consenso al minimo che restano ancorati alle loro posizioni. Certe volte a legger delle dichiarazioni mi chiedo se lo facciano apposta a far incazzare la gente. Il governo, solo qualche mese fa salutato con grida di giubilio adesso è visto come un entità estranea. L'idea che siano le banche a comandare è diffusissima. Le elezioni sono viste come una farsa e l'esito dei vari referendum può confermare tutto ciò. Mentre le amministrative segnano la definitiva spaccatura tra votati e votanti. In tutto questo inseriteci la sorpresa del Movimento 5 stelle che sembra raccogliere sempre più consensi.



Cosa fai quando il paese si avvia verso l'anarchia? Quando la gente man mano è sempre meno disposta ad accettare le decisioni del palazzo? Gli dai un nemico. Nel film V per vendetta è la stessa dittatura a dare il via agli attentati che poi la porteranno al potere in nome della sicurezza. Ora non vorrei sembrare paranoico ma non mi sembra troppo diverso da quello che è successo oggi.



Una bomba esplode su un obiettivo civile, per quel che ricordo sia mafia che Br se la prendevano con obiettivi almeno legati allo stato, un obiettivo dalla massima carica psicologica: una scuola. Già vedo nei giorni futuri usare questa povera morta come scudo per far passare “misure restrittive in nome della sicurezza”. Nel frattempo la rabbia della gente può essere incanalata verso il nemico per eccellenza: la mafia. La stessa criminalità che ha ucciso decine di eroi italiani. La stessa organizzazione che ha contatti con i membri di questo parlamento, chi indagato per chi condannato direttamente stanno tutti lì.



È già successo, ci sono le prove. Quante volte i servizi segreti italiani hanno piantato casini? Come mai ogni volta che i potere perde consensi esplode qualcosa? Un caso? Per tre volte di fila?

Diranno che è per il nostro bene. È per la sicurezza. Devi essere al sicuro per poter essere strozzato dai debiti e senza lavoro. Devi stare al sicuro per poi poterti impiccare. Non è che vogliamo toglierti la libertà di protestare è solo che è pericoloso. È per la tua sicurezza.



E la la via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni

La vera storia di Ms 2

C'era una volta... in una terra lontana lontana una giovane ragazza che vagava per il bosco. Saltellava non troppo felice e non troppo pimpante sul sentiero agitando quel ridicolo cestino di vimini che dentro di lei odiava quasi quanto il suo contenuto: torte. Torte per quella stramaledetta nonna che si ostina a vivere in quello stramaledetto bosco e mangiare torte invece di badare al colesterolo come tutti. Si chiedeva spesso il perchè le fosse capitata quella famiglia di matti. Che diamine mandare una ragazzina a consegnare torte alla nonna alteresclerotica con il rischio che le succedesse di tutto e di più.

Ed era successo di tutto e di più. La nonna era morta mangiata dal lupo, una bestia così fessa da mettersi sotto le coperte in pigiama ad aspettarla. Lei aveva fatto finta di nulla. Poi tra una chiacchiera e l'altra aveva afferrato la doppietta del fù nonno e aveva aperto un buco in fronte a quella bestia idiota.

Dopo quell'episodio non era cambiato poi molto, a parte la pelliccia nuova della nonna e la giovane ragazza era effettivamente stufa marcia di tutta la situazione aveva altri progetti e francamente in nessuno di questi rientravano le consegne di torte o tutte quelle stupide carinerie che sembravano perseguitarla da quando aveva messo piede al mondo. Si va bene aveva una passione per le mantelline. E allora? Non è un buon motivo per confonderla con una bimbetta smidollata.

E così la giovane decise che era il caso di cambiare aria per andare a studiare in un posto dove gli animali si limitavano a fare gli animali senza infilarsi in altrui letti o travestirsi da nonnine indifese. Le possibilità economiche però erano quelle che erano e così la giovane dovette unirsi a tutta quella varia umanità itinerante che da lì andava nella grande città. Ok i treni partivano fin troppo presto ma la giovane era abituata a svegliarsi presto per spaccare la legna per cui fu ben felice di iniziare quella nuova vita dove, era sicura, nessuno le avrebbe chiesto di cantare canzoncine sdolcinate per segnalare i momenti salienti della giornata.

Pie illusioni. Si dice che l'abito non fa il monaco ma nessuno ha mai dubitato che qualcuno con i paramenti sacri non fosse un prete. E così capitò alla nostra giovane. Sarà per la faccia allegra, sarà per i modi pacati o per quella praticissima mantellina che teneva al caldo le spalle. Ogni stramaledetto passante la battezzava immediatamente per quello che era, o almeno per quello che loro credevano. Tutti là a dire ma com'è carina, ma come è dolce , e perchè non canti una bella canzoncina.

Nessuno però sapeva che la faccenda del lupo aveva segnato fin troppo il carattere della giovane. Potremmo dire che dopo quella prima volta ci aveva preso gusto. La gente avrebbe potuto avere qualche sospetto nel vedere i fumetti nascosti nella capanna della ragazza. Roba talmente violenta da essere imbarazzante. Letture con cui lei aveva tenuto a bada il suo lato oscuro. Ogni tanto qualcosa traspariva abbastanza chiaramente ma è risaputo che il cervello è selettivo e molti ignorarono il chiaro segnale.

Essendo occupata in faccende fin troppo importanti lei non badò a molte cose. Provò, per poco, una cosa nuova: tollerare. Ma come dicevamo durò poco perchè la tolleranza spinge l'idiota a spingersi ancora più in là. E l'idiota, secondo la sua natura si spinse oltre. Con le inevitabili conseguenze.

Tutti la consideravano inoffensiva, buona come il pane appena sfornato ricoperto di nutella. Fu il primo errore. Il secondo fu non domandarsi cosa si portasse dietro in tutte quelle borse e borsette che aveva sempre appresso. I più stupidi pensavano torte. Ma il tempo della pasticceria era finito. Essendo lei una persona, per quanto disturbata, precisa ed ordinata aveva pensato a tutto: nastro adesivo, teli di plastica, vestiti di ricambio, penne, fogli, un Tegolino e un coltellaccio di trenta centimetri affilato ed appuntito.

Offriva il Tegolino alla sua vittima che inevitabilmente ci cascava ingerendo la droga con cui lei lo aveva farcito. Poi con calma disponeva i teli di plastica sulla scena per non lasciare traccie. Un paio di strappo di nastro adesivo per sistemare il tutto ed era pronta per il coltello. Non starò qui a scendere nei dettagli ma credo che adesso sapete perchè tutti si ostinavano a chiamarla Cappuccetto Rosso.

NOTE: al momento l'efferata assassina nota ai media come Cappuccetto Rosso conta un numero imprecisato di vittime stimato intorno alla trentina. Per quanto le polizie di mezza Europa si sono messe sulle sue tracce al momento manca ancora un identikit o qualsiasi altro dato utile per le indagini. L'unica sospetta che potrebbe collegare gli omicidi è stata ritenuta “incapace ad offendere” sia dai nostri agenti che dai parenti delle vittime.

venerdì 18 maggio 2012

la Cabale segreta


per motivi in ampissima parte dovuti al cazzeggio il post di oggi andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle mie esigenze di pigrizia. Non vorrei però lasciare la gente a bocca asxciutta e perciò vado ad anticipare alcune cose del “progetto segreto che mi farà odiare da tutti o almeno da quelli coinvolti” che per comodità chiameremo il Progetto e basta. Come oramai vi avrò ripetuto fino alla morte sto a fare questo corso di sceneggiatura per fumetti che oltre a dilapidare i miei preziosi risparmi mi ha fatto conoscere un sacco di gente nuova, strana e di un certo livello. Ho pensato, visto che a tutti piace così tanto la roba che scrivo qui (evidentemente assumono droghe prima dopo e durante la lettura) di dedicare un racconto ad ognuno di loro. Ora però se dovessi fare i nomi e i cognomi sarebbe tutto fin troppo semplice e poco stimolante oltre che espormi a svariate cause per diffamazione a cui ora non ho il tempo di badare.

Visto e considerato ciò e tenendo presente che la mia mente malata (e credo mia madre) immaginano il corso come una setta segreta ho deciso di usare dei semplici nomi in codice. O meglio dei numeri seguendo la numerologia spicciola di cui ho una lieve infarinatura.



Mr 0: maestro dell'antica loggia della penna pendente e del verbo sparso a casaccio. Dispensatore di antiche saggezze e di tremendi incarichi



Ms 1: evanescente e spesso assente. La certezza del non sapere



Ms 2: pensate a cappuccetto rosso. Non quella della fiaba, lo spiritello irlandese. Il Redcap. Così. Non sapete cos'è un redcap? Wikipdia esiste apposta



Mr 3: grande saggezza in giovane corpo maestro della tecnica segreta delle lettura in fumetteria



Mr 4: qualcosa di oscuro e terribile è nascosto qui dentro e spesso esce fuori



Mr 5: ispirazione allo stato puro priva però di ogni tipo di autostima



Mr 6: creatività, arte. Padrone della sconosciuta (per noi) tecnica segreta del disegno



Mr 7: io e tanto basta



Ms 8: caos disordine e poi ancora caos ma di più. Inoltre la sua mente contiene l'archivio delle “misteriose band che non ho mai sentito nominare”


giovedì 17 maggio 2012

Non sense

devi scuoterti! Devi uscire da questo empasse e fare qualcosa prima che i giochini on line ti fottano il cervello! Non hai molto tempo, oramai ci siamo. We! Ma allora parlo al muro? Che cazzo ti fissi a fare gli alberi fuori alla finestra? Scrivi.



Ecco bravo, su che hai tanta di quella roba da fare che non ti basterebbe una giornata. Non hai idee? È un tuo problema e poi mi puzza anche di stronzata. Hai almeno otto file da finire per non parlare dei compiti per il corso. Si esatto proprio quelli, quelli che ti sei atteggiato tanto a lezione. Mo ti toccano.



Come come? “non si comanda all'ispirazione?” ti darei ragione se volessi scrivere i Promessi Sposi o Watchmen. Ma sappiamo entrambi che non si tratta di niente di così eccelso. Su forza sono quattro paginette di merda di sceneggiatura. Si poi ci sarebbe da fare il soggetto che ti sei incaricato di scrivere senza che nessuno ti chiedesse nulla. Fesso.



E se poi avanza tempo magari potresti ricontrollare “quelle altre cose” quelle così piene di errori da far sembrare questo post roba dell'accademia della crusca. È inutile che sbuffi te la sei cercata tu. Pensa a quelli che lo fanno di lavoro e si siedono sei ore al giorno a scrivere, controllare e correggere. Esatto “sai che palle” mi sono perso qualcosa? Mi pareva che stessi cercando di fare la stessa cosa.



Si capisco che non c'è il caffè e che hai il culo troppo pesante per andare a fare la spesa ma qualcosa la devi pur fare no? No, ti ho già detto che è inutile che riguardi la mail. Non ti ha cagato nessuno come dieci minuti fa. E poi sono certo che Jessica Alba è impegnata in altre faccende e sicuro non va cercando te. Si davvero, fidati e prima che attacchi con la lagna della solitudine ti ricordo che sono solo una voce nella tua testa e quindi tecnicamente sei in compagnia. Magari non piacevole... ma insomma, cazzi tuoi.



Su insomma c'amma fa? Scendere a fare due passi? Ma allora non hai capito un cazzo. No non te lo rispiego come un bimbo di cinque anni. Devi scrivere sta cazzo di roba. Si esatto i compiti che poi nessuno ti corregge e i soggetti che ti rifiuteranno in futuro. Si ti capisco anche io a dirlo ad “alta voce” sento un senso lieve di inutilità ma se vuoi puoi sempre telefonare a Carmen, hai ancora il numero, vedi che un posto al supermercato te lo fa uscire. Magari torni ad affettare salami e rinunci a queste beghe da intellettualoide. Che dici?



Come pensavo. Adesso che ne pensi ti ci vuoi mettere a fa sta roba? Lo so che ti annoi ma pensa anche un po' a me fottuto egoista. Secondo te è divertente fare la voce nella testa? Sento l'eco qui dentro.

martedì 15 maggio 2012

Odissea

il treno parte alle 12 e 33. un regionale, in fondo sei povero. Manuele ti accompagna in stazione con il suo bolide in eterna riserva. Lui sa molte cose e, in quanto povero esperto, sa che per sedersi su un regionale devi avviarti prima. Un ora prima. Ieri sera hai fatto tardi, stamattina ti sei alzato presto perchè eri troppo pigro per fare la valigia con largo anticipo come fanno le persone normali. Tu sei un duro, la valigia la fai venti minuti prima di partire. Buttando dentro cose a caso e sperando che quando la disferai non manchino cose essenziali come le mutande pulite.



I regionali sono trappole: le prime tre carrozze sono vuote, porte bloccate ti costringono a procedere oltre scansando i venditori di calzini che si avvicinano sfruttando i punti ciechi del tuo campo visivo. Ti ripetono ossessivamente che non vogliono la carità ma nei miei ventotto anni di vita non ho mai visto venditori così determinati ed insistenti nel darti quei fetidi calzini. Il vagone viene scelto con cura, il trucco sta nell'appropriarsi dell'unico posto singolo e nello studiare le facce di chi viaggia con te. La carrozza scelta è piena di africani e altri di etnie misteriose (torresi ad esempio). Gli africani non sono una cattiva scelta: la metà di loro non parla l'italiano e quindi non possono attaccare bottone e in genere scendono tutti ad Aversa. I veri pericoli sono le donne napoletane: brutte bestie che ti attaccano pipponi infiniti colmi di cazzi loro di cui nulla ti importa. Per fortuna il treno parte. E di grasse matrone bercianti manco l'ombra.



All'ultimo istante sale un ragazzo, zaino e chitarra in spalla. Siede a qualche poltrona da te e subito attacca a suonare. Sarà l'unica cosa piacevole del viaggio: un compilation di tutte le colonne sonore e canzoni conosciute suonate con abilità. Note tranquille che ti cullano nel dormiveglia. Ma dormire è peccato! Il portatile è lì in bella vista! Può succedere di tutto. Se si fregano quello sei condannato a settimane di stenti senza nulla da fare se non fissare il muro. E quindi non dormi, ascolti.



Il treno fa infinite fermate una ogni dieci minuti circa. Le fermate sono spoglie, i nuovi passeggeri pochi. Ti viene il dubbio che una misteriosa legge fisica imponga di fermarsi ad ogni capanno sgarrupato che sia di fianco ai binari. Ma non fa nulla, finalmente arrivi.



Sei affamato come uno zombie. Ti precipiti verso il primo Mc Donald dimentico di qualsiasi ritegno economico e salutistico. Ti abboffi di schifezze fino a sentirti lo stomaco marcio. Sono le tre e mezza quasi. Hai un appuntamento a Tiburtina, un po' più in là di Tiburtina in verità) ma non puoi portarti dietro la valigia. Arranchi nella stazione bestemmiando: una delle ruote della borsa è saltata ed ora la trascini come gli schiavi che tiravano i massi per le piramidi. Arrivi a casa senza intoppi. Posi tutto e scendi di nuovo.



Ma dietro l'angolo la tragedia attende. Dopo appena due fermate la metro si ferma omaccioni dell'ATAC invitano i passeggeri a scendere sbiascicando parole in romanesco miste all'italiano stentato tipico dei manovali. La voce annuncia ce il prossimo treno passerà tra due minuti. Ce ne impiega quindici dando tutto il tempo alla gente di speculare e lamentarsi le colpe ricadono sempre sui soliti noti: Alemanno, Berlusconi, i comunisti, Monti, l'effetto serra e le scimmie pensanti.



È dura ma ce la fai. Dalla stazione Tiburtina solo un bus ti separa da casa di Andrea e dal tuo appuntamento. Esatto un bus. Ma quale? Dalle nebbie del cervello spunta un numero 309, proprio come quel bus che si allontana oltre la curva. Pazienza ti siedi e aspetti e ti lasci prendere dai dubbi: 309 o 409? sarà meglio che chiamo.



-BIP- “vodafone la informiamo che lei è troppo pezzente per eseguire l'operazione richiesta” mi allontano in cerca di una ricarica telefonica intanto un 409 si allontana. Una voce nel cervello mi dice di prenderlo ma l'ultima volta che la sono stato a sentire mi sono perso senza speranza. Compro la ricarica, torno indietro giusto in tempo per vedere un secondo 409 allontanarsi. Non bestemmi ancora. Ma dopo la telefonata che mi informa che era proprio il 409 ti lasci andare a blasfeme costruzioni dialettali tra lo stupore dei cinesi con te alla fermata. Trenta minuti dopo passa il terzo 409. sono lì per prenderlo è fatta. Non resta che restare svegli fino a quando non tornerai a casa, in un letto.

domenica 13 maggio 2012

scarse trame apocalittiche


Faccio, o meglio, vorrei fare fumetti. La cosa mi trova spesso costretto a vagare con l'immaginazione in cerca di un ispirazione valida. Un tempo vedevo Voyager e Mistero nella speranza di carpire qualche perla ma a furia di cerchi nel grano ho dovuto abbandonale e passare a metodi di documentazione (dovrei dire cazzeggio). Più efficaci e deliranti:



i siti new age sul 2012 e gli alieni.



Devo dire che da queste parti c'è di tutto. Non linkerò i vari blog e siti perchè onestamente non saprei dove andare a ripescarli e soprattutto ci farei troppo onore per cui fidatevi sulla parola di quello che dico in questa raccolta delle migliori trovate per spiegare l'apocalisse imminente.



Il libro segreto di Nostradamus

non solo il grande veggente ha previsto i nazisti, le torri gemelle, Obama e Dio sa che altro. Alcuni sostengono che sia stato recentemente trovato (guarda tu che culo) un tomo di profezie che spiega con dovizia di dettagli squisitamente metaforici che la fine è vicina. Come? E chi lo sa! Le centurie di Nostradamus sono famose per rivelarsi azzeccate solo dopo. Per ora il fatto che questo libro sia pieno di ruote a otto raggi molti dicono che avvalori la tesi dell'allineamento.



L'allineamento

Al mondo c'è troppa gente che gioca a d&d. Secondo queste grandi menti il 21 dicembre la terra andrà ad allinearsi col centro della galassia. Ma non solo! Le grandi menti di cui sopra non solo sono riusciti a trovare un centro tracciando due assi in una massa ageometrica come la galassia ma hanno ripetuto il processo anche per la Terra. Stando a loro il 21 dicembre la Terra andrà al centro della galassia e gli assi da loro tracciati si posizioneranno come in una ruota ad otto raggi. Che succederà dopo? Boh ognuno dice la sua io personalmente punto sul ritorno di Gozer il Gozeriano.



I rettiliani

prima che l'umanità nascesse c'è stata una feroce guerra intergalattica da cui sono emerse 2-3 razze dominati. Una di queste ha creato l'umanità come suoi servi e poi per compassione li ha liberati ma un altra, i rettiliani appunto, ha preso il dominio delle nostre menti per usarci come armi contro i nostri creatori. Ora i creatori stanno tornando e potrebbero o liberarci dai rettiliani o risolvere il problema alla radice. Dipende da chi ha vinto le elezioni di la. Non sto manco a dirvi quanti libri e fumetti seguono questo spunto che se no si fa notte.



Gaia

questa è originale. La Terra è un organismo vivente o meglio è un uovo o un ovulo in attesa di essere fecondato o in gestazione. I Maya, che pare le sappiano tutte loro, con i loro calendari e le loro era hanno calcolato le fasi della gestazione. Tutto quello che c'è sopra la terra fa parte di quest'entità che prima o poi deve nascere. Qui i pareri sono discordanti: c'è ci dice che la terra sto per schiudersi e far uscire una specie di super Cthulu cosmico (come la geologia ha ampiamente provato del resto) oppure l'entità sia un qualcosa di etereo e immateriale che potrebbe distruggere tutto nella sua nascita o elevare l'umanità a un nuovo stadio.



Il campo magnetico

alle soglie del 2000 i computer sarebbero impazziti tutti e ci avrebbero sterminato, caso vuole che erano la novità del momento. Mo il problema chi è? I telefonini (vedi tu che caso). L'enorme immissione di segnali nell'etere starebbe indebolendo il campo magnetico, cosa che ci protegge dalle radiazioni solari e quindi...pufff! Ciao umanità e ciao a sti cazzo di Iphone.



Salto dimensionale

giuro che non ho capito il perchè della cosa ma il succo è: ci sono entità extradimensionali che hanno scelto proprio il 21 dicembre 2012 per dare all'umanità il salto evolutivo che gli spetta. La Terra, si tutta la Terra, salterà dalla terza dimensione alla quarta guadagnando un nuovo stadio di consapevolezza. Non tutti faremo il salto eh, solo chi è pronto. E come si è pronti? Unendosi a qualche setta new age a pagamento. Bella l'idea ma basta camminare per strada per capire che se c'è una quarta dimensione all'ingresso c'è un cartello enorme con su scritto gli umani non possono entrare.



Inversione magnetica

i poli magnetici si stanno spostando presto tutte le bussole del mondo segneranno il nordo come sud e viceversa. Dopo aver pronunciato più volte con disperazione e giusto allarmismo questa cosa molti si sono accorti che questa teoria non era all'altezza delle altre. In extremis si è corsi ai ripari aggiungendo che l'inversione magnetica implica anche il fatto che la Terra smetta di girare per 3 giorni interi per poi riprendere a girare in senso inverso. Perchè? Perchè così fa figo a quanto pare.



Teoria di percezione della realtà

ovvero alcuni dicono che le cose succedono perchè la coscienza collettiva umana è convinta che le cose vanno così. La teoria prende ogni punto dubbio della teoria dei quanti e degli universi paralleli per spiegare che le convinzioni umane influiscono sulle microparticelle dell'universo al punto da modificarne gli eventi. Secondo costoro il semplice fatto che molta gente creda che nel 2012 il mondo finisca è sufficiente perchè la realtà ci accontenti. Stavo per premiarli col secondo posto per la fantasia ma mi è stato fatto notare che almeno un gioco di ruolo (mage the ascension) si basa sullo stesso principio.



Insomma un mare di cacate fantasiose ma spiegate malissimo e con evidenti buchi narrativi che non lasceremmo passare in nessuna trama vista al cinema. Ogni volta che però si parla della fine del mondo mi viene in mente un servizio al Tg3 che vidi una decina di anni fa. Era la penultima notizia la giornalista leggeva con un grosso asteroide sullo sfondo. Pare che un sasso spaziale grosso come il texas fosse stato localizzato e gli scienziati credono che forse potrebbe magari, se non abbiamo fatto male i calcoli, sbattere sulla Terra. Prima di approfondire la cosa la giornalista ha annunciato il servizio di costume su una donna che scorreggia dalle orecchie. Ma dal servizio ho carpito un ultima informazione: il meteorite che forse potrebbe sbattere sulla terra se i calcoli sono giusti e se la sfiga ci assiste dovrebbe arrivare nel 2018.



speriamo che per allora il Napoli vinca lo scudetto.

venerdì 11 maggio 2012

Silenzio

E fu silenzio. Tutt'intorno le luci sono spente, i fornelli tacciono, la casa è buia. Chi sa cosa è successo, Giuseppe pare essere partito in una fredda mattina di qualche giorno fa. È andato via, all'alba come gli incubi. L'unica cosa che mi fa pensare che si sia allontanato è quella greve aura di minaccia che avvolgeva la casa. Non c' gazzetta posata sul tavolo. C'è solo silenzio.

Per quanto mi fa difficile crederlo anche Stefanì, la francese, è sparita nel nulla. Di solito a quest'ora girava per la casa lavando ogni cosa almeno un paio di volte o conversava con quell'italiano strano pieno di voi lei e verbi all'infinito. Ci si incrociava spesso ed ora è sparita nel nulla.

Anche se stamattina ho avuto u incontro ravvicinato con Culo adesso lei e l'altra casertana abitante della doppia si sono volatilizzate. Mentirei se dicessi che mi dispiace, anzi, spero che non tornino mai più sostituite da due pornoattrici gemelle ninfomani con il feticcio per gli uomini con la panza gonfia di birra e il monociglio. Finalmente la dannata lavatrici non emette suono. Il forno è spento e alla Tv è risparmiato di dover trasmettere “chi l'ha visto” o “pomeriggio 5”.

anche se “chi l'ha visto?” farebbe comodo adesso. Anche Claudia è scomparsa lei e i suoi modi da verginella timida che non ha mai visto un essere umano. Dalla sua stanza è il silenzio. La sua tapparella che ogni sera si alzava ed abbassava ogni dieci minuti è immobile e silenziosa. Un pensiero malefico mi gira per la testa: intrufolarmi dentro solo per il piacere di fumare una sigaretta fuori al balcone. Ma Claudia ha ritmi strani, potrebbe essere tornata alle sei ed essersi coricata solo per svegliarsi stanotte alle quattro del mattino e poi cenare. Valuto, ma è troppo rischioso.

Perfino Pigiama, Giulia all'anagrafe non allieta la serata con i suoi gorgheggi da attrice dell'avanspettacolo. Solo ieri cantava a squarciagola Raffaella Carrà. Ora la sua stanza è buia e silente. I fornelli sono calmi, il bagno pulito e la carta igienica al suo posto. È strano. In quattro mesi che sono qui non l'ho mai vista tornare a casa. Ero arrivato a credere che fosse orfana o che i suoi l'avessero ripudiata dopo aver scoperto che il suo sogno è andare in televisione.

Perfino la cucina è morta. Non c'è puzza di fritto o di minestrone che filtra sotto la porta. Non c'è suono. Solo silenzio e un frigo vuoto. Unico alimento una solitaria fetta di pollo che non ho il coraggio di mangiare.

Troppo silenzio quando ormai sono abituato al casino. Ma soprattutto se non c'è nessuno domani come mi sveglio? Come farò senza il rumore di pentole e padelle che cozzano alle otto di mattina? Mistero, uno di quei misteri di cui si occupa Giacobbo.

giovedì 10 maggio 2012

Assalto Furioso

una piccola premessa. A volte scelgo una canzone e la sento finchè non ne posso più. alcune mi ispirano di scrivere, quelle davvero belle scatenano il peggio di me. questo doveva essere un passatempo ma il racconto che ne è uscito è praticamente il prologo di uno dei Fantastici Cinque (il nome affettuoso che dò ai miei progetti) come suggerisce l'amico qui di fianco, noto campione di bon ton e di romanicismo la storia prende tutto quello che ho sempre voluo mettere in una storia Fantasy e non ci sono mai riuscito
per la cronaca la canzone è Overtake You se la sentite capirete il perchè di molte cose nel raccontino qui sotto.


" Entrambe le mani sono bloccate sull'impugnatura della spada. I colpi si succedono incalzanti. Non c'è un istante di respiro, non c'è il tempo di pronunciare un incantesimo. L'unica opzione è parare.

Gli uomini hanno formato un cerchio perfetto intorno a loro: il Cavaliere delle Fiamme e il giovane selvaggio. Il risultato dello scontro dovrebbe essere già scritto: grezze lame che cercano di avere ragione di acciaio e magia. Eppure il giovane barbaro resiste. Coperto di tagli e ustioni continua a stringere quei rozzi pezzi di metallo che il suo popolo chiama asce e spade.

Una forza spaventosa lo spinge avanti, non si cura della difesa, anche se il cavaliere ha già assestato più di un colpo letale lui continua l'assalto mosso da un odio che va al di la della vita mortale. La lama infuocata del cavaliere si lancia in un affondo azzardato, mira al cuore nella speranza di mettere fine al duello. Un errore, il primo, dettato dalla paura che lentamente cresce come il feroce assalto del barbaro. I suo bersaglio si scansa appena in tempo. La spada e l'ascia del barbaro calano sulla lama infuocata. Una singola parola per liberare l'incantesimo



Un esplosione di fiamme avvolge i duellanti, soldati e razziatori vengono sbalzati via dalle fiamme e dallo spostamento d'aria. Un pezzo di spendente acciaio di Myr schizza fuori dalla nube infuocata. Un grido riecheggia nell'aria, più di rabbia che di dolore. I guerrieri fissano i duellanti.

La lama spezzata del cavaliere giace al suolo resa incandescente dalla magia. Del giovane barbaro non resta che un corpo scarnificato: ustioni e tagli ricoprono tutto il corpo. Tagli profondi che quasi mostrano le ossa . Metà del volto del barbaro è ridotto a un teschio semi carbonizzato eppure la sua mano artiglia ancora la gola del cavaliere disarmato.

Un altra magia è all'opera. Qualcosa che i saggi di Myr hanno da tempo dimenticato. Antichi rito delle tribù del nord: la magia della furia, giuramenti di sangue fatti agli antichi dei in cambio del potere. Dopo. La mano si stringe. Denso fumo nero filtra dalle ferite del barbaro svelando la natura ultraterrena del suo potere.

Le mani del cavaliere si fanno incandescenti di magia. Il tutto per tutto. Antiche parole bandite vengono pronunciate facendo vibrare le fiamme tutt'intorno.

Le fiamme bruciano con un calore sconosciuto alla natura. La pietra si scioglie intorno ai duellanti. Acqua e legno evaporano mentre le fiamme danzano sempre più vicine. A decine restano accecati dalla luce simile a quella di una supernova. L'esplosione è come una bolla instabile di luce scarlatta che si protende verso il cielo annientando i due duellanti.



Poi è il silenzio. Unica testimonianza del duello appena conclusosi una lama spezzata."

lunedì 7 maggio 2012

con rispetto parlando


Una volta avevo un amico. No forse amico è un termine troppo specifico, diciamo che conoscevo un tizio o meglio ancora mi trovavo spesso nello stesso posto con lui e tanto bastava. Erano i tempi antichi in cui ancora andavo a scuola, Luca aveva aperto da poco il suo negozio di giochi di ruolo, diventato poi famoso in tutto il mondo come esempio di cosa non fare quando si ha un negozio.

Ogni mattina mentre affrontavo a piedi i ricchi cinque km che mi separavano da scuola ci passavo davanti e come tutti potranno immaginare mi ci fermavo pregando che non fosse il turno di Luca di aprire (il suo concetto di orario di apertura è sempre stato “un ora dopo di quando mi sveglio”). L' dentro però ho passato molte delle mie mattinate e ancor più dei miei pomeriggi.



Ma sto divagando. Quello di cui volevo parlare è un antica inimicizia che nacque un freddo giorno di tardo Settembre. Come al solito io era al tavolo di Warhammer, un gioco di miniature, come al solito mi stavo facendo massacrare dal ragazzino di turno. Un po' per mia abilità un po' per semplice sfiga ma quello che è importante sapere è che ero nervoso.

Altra cosa importante da sapere è che all'epoca non ero molto abile a tenere a freno la lingua, in più l'ambiente favoriva reciproche offese e pesanti sfottò tra noi abituè. Al tempo l' dentro c'era tutta la gioventù bruciata di Napoli lì dentro, tutti quei ragazzi troppo pigri anche per mettersi a fare i criminali.



C'erano Marco e Nikitas, due giovani geni che si sedevano ad un tavolo, sceglievano un argomento e poi dicevano stronzate a tema finchè non chiudeva il negozio. All'epoca Luca e i suoi soci valutarono se non fosse il caso di far pagare il biglietto per assistere a quel cabaret gratuito. C'era Andrea ragazzo malato di Magic e subdola mente criminale intenta a tirar bidoni a chiunque avesse una carta in mano. C'era Flavia, una ragazza che per quanto anonima e muta riscuteva incredibile successo di pubblico in quanto unica. C'era l'altro Luca, nato al tempo di Conan il barbaro e poi ritrovatosi costretto a vivere in quest'epoca.



Ma sto di nuovo divagando come un vecchio con l'Alzaimer. Oltre a tutta questa gente, e a torme di ragazzini urlanti, c'era lui. Non lo chiamerò per nome. Le sue gesta riverberano nei secoli come le stronzate più pure dette da anima vivente. Ancora oggi intorno ad una birra le sue storie improbabili tirano su il morale a noi derelitti. All'epoca sapevo poco di tutto ciò ma già detestavo la sua mania di metter bocca in cose che di cui non sapeva nulla dandosi arie da esperto.



Si, cose come Warhammer, proprio al mio tavolo e proprio mentre stavo malamente perdendo contro uno sconosciuto ultimo dei fessi di cui la storia ha oramai perso le tracce. Come ho già detto all'epoca ero uno stronzetto pieno di sarcasmo e così pronunciai L'Offesa:



“senti Peppe (nome di fantasia), è inutile che continui ad aprire la bocca per sembrare intelligente. Non funziona. E mo togliti dai coglioni”



e poi fu faida. O meglio per usare parole sue quando altri gli chiesero espressamente: “no, io non odio il ficca (si ero chiamato così). Basta solo che muoia lontano da me”. Adesso ad anni di distanza abbiamo bevuto troppo e ne abbiamo dette ancora di più e mentre torno a casa ripenso alla storia delle spade di kendo o a quella del concerto. E secondo me andrebbero raccontate.



Poi per fortuna mi addormento.

attimi di ordinaria stranezza


alle volte perdo il fascino della vita da zingaro. Sto chiuso in camera e mi trastullo il cervello vicino al pc convinto che se ci butto dentro abbastanza musica le idee devono uscire per forza. Poi cazzeggio. Internet è il male per chiunque voglia concentrarsi: è una regola ferrea della come la termodinamica.



Su internet ci sarà sempre qualcuno/qualcosa online più interessante di quello che dovresti fare.



E così il numero di righe (parlare di pagine mi sembra eccessivo) già micragnoso scende ulteriormente. “Posso scrivere e chattare” penso con eccessiva superbia e infatto quando poi vado a ricontrollare quello che ho scritto mi ritrovo con i pensierini dell'Asilo:



“peppe entra nella stanza. Peppe afferra la mazza. Nel buio c'è qualcosa. Peppe rotea la mazza cercando di far credere al suo nemico di non avere paura. La mazza sbatte violentemente sul cocco della nonna di Peppe, che bestemmia prima di accasciarsi al suolo. Peppe fissa la nonna svenuta con perplessità. Eppure, pensa, ho sentito un presenza maligna! Peppe sente un rantolo. Forse è la nonna pensa. Ma la nonna sta tranquillamente schiumando dalla bocca sul pavimento. Si guarda intorno smarrito. Una porta sbatte al piano di sotto. Qualcuno grida dall'ingresso: “mamma ha di nuovo premuto il salvavita Beghelli per vedere se funzionava?”. Peppe vorrebbe rispondere ma qualcosa lo afferra dalle tenebre. La mazza gli scivola dalle mani.

Sulla nonna”



ecco si scrivono robe così mentre stai in chat a parlare con gente di quanto è bello Games of Throne. Quando poi vado a rileggere ringrazio sempre che la benzina costa così tanto se no potrei permettermi di darmi fuoco. Esco dalla stanza è arrivato il momento di cucinare. Sono solo le undici e avverto un leggero languorino. Metto a bollire l'acqua. Intanto Giuseppe intanto si dispera in siciliano davanti al notebook. Dall'altra parte qualcuno gli risponde nello stesso idioma.



Ho scoperto delle cose su Giuseppe. Non sono ancora convinto che non sia un killer a pagamento ma ho scoperto la sua copertura: fa siti per le scommesse on-line. La sua disperazione è dovuta alla nefasta scoperta che la Juventus ha preso lo scudetto lasciandolo orfano delle scommesse su chi vincerà il campionato.



L'acqua bolle, butto la pasta, rovescio una buona parte del sugo sul lavello ma Giuseppe non ci bada preso com'è a calcolare le quote eventuali della corsa Chempions. “speriamo che vi riprendete” mi dice riferendosi al Napoli. Una corsa a quattro fa scommettere di più. Me lo auguro anche io.



La pasta è quasi fatta. Intanto Giulia è uscita dalla sua stanza e aspetta che io liberi i fornelli per iniziare la sua guerra. Non è più pigiama, con l'arrivo della primavera ora sfoggia una tuta viola che mette in evidenza il suo fisico bidimensionale. Accende la tv e resta lì, incantata. In piedi davanti alla televisione mentre ad Amici qualcuno vota per mandare qualcun altro a fare qualche altra cosa. Dalla sua espressione capisco che è importante e non disturbo. Lavo a volo le pentole e pulisco il lavello per poi avviarmi verso la stanza. Lei è ancora lì ipnotizzata quando io mi siedo e inzio a mangiare.



Le altre due sono scomparse in una nube di fumo non le vedo da quattro giorni ma qui dentro può capitare di non incontrarsi per mesi. Verso le tre del mattino decido che magari sarebbe ora di andare a dormire. Tolgo le cuffie e chiudo il portatile dirigendomi con sicuri passi barcollanti verso il bagno. Claudia, quella nuova, è in cucina. Per motivi misteriosi si sta arrostendo della carne. Vestiti eleganti sopra e pantalone del pigiama sotto, faccia mezza truccata. Difficile capire se va o se viene.

domenica 6 maggio 2012

Dichiarazione d'intenti


questo è uno di quei post che riletto dopo qualche anno avrà il potere di farmi vergognare come il peggio criminale o come un inqualificabile Quaquaraqua. Chi non cosce il termine si arrangi anche se i successivi deliri dovrebbero chiarire le idee.



Con una cadenza allarmante la prima cosa che gli ospiti del corso ci tengono a dire è più o meno “toglieteci le speranze di lavorare che gli sceneggiatori in Italia li usano per lastricare le strade pur di non pagarli per quel che scrivono.” la cosa tragica è che più questi dicono così più io mi fomento. Più mi si dice che non c'è vita oltre l'irraggiungibile Bonelli più a me viene voglia di scrivere. E capita spesso che scriva pure. Il masochismo è un arte.



È iniziato tutto con Preacher, credo che l'idea sia nata lì e magari è per questo che adoro quel fumetto alla follia. La domanda era semplice, almeno per me, perchè roba così deve arrivare dall'America? Possibile che noi italici imbrattacarte siamo in grado di scrivere solo di ranger e indagatori dell'incubo?



All'epoca non sapevo nulla dei soldi che ci vogliono, del sangue che ci si deve buttare e delle incazzature da prendersi. Ancora adesso ne ho solo una vaga idea ma questo pare essere l'unico campo in cui i problemi mi caricano invece di abbattermi. Voglio scrivere il Preacher italiano, il nuovo Sandman, voglio cacare fuori tanta di quella roba da dover vivere su un marciapiede col mio portatile pur di far uscire i soldi per stamparli.



Mi sto montando la testa? Credo di si. Ma un po' di superbia non fa mai male. Nella mia inesperienza sono ancora convinto, che almeno nella testa, non ho nulla da invidiare a quelli che hanno scritto quei capolavori. Magari all'atto pratico farò una figura di niente ma almeno ci ho provato.



Tanto per essere chiari in mezzo a tutto sto sproloqui da dodicenne esaltato: si. Voglio fare fumetti in Italia che saranno come quello che è la Vertigo in America. E voglio anche farci i soldi, l'ignoranza mi dice che ce la posso fare e che non ho nulla di meno per provarci.



Tanto a dicembre finisce il mondo e se così non fosse preparati il cartone alla stazione Garibaldi.

venerdì 4 maggio 2012

Sushi e tarantelle


Quando la merda inizia a piovere ognuno ha i suoi metodi: c'è chi si stona d'alcool, chi si ingozza di birra e patate fritte, chi rielabora il tutto in una surreale conversazione a base di “cioè” e marjuana. Se fossimo Bruce Willis imbracceremmo un fucile per andar a far strage di cattivi ma a ci mancano il fisico e l'equipaggiamento, quindi ci accontentiamo di instupidirci di cibo e sperare per il meglio.



A giudicare dalla merda che viene giù ultimamente sembra che il Padreterno sia andato a cena in uno di quei dubbi ristoranti cinesi in cui ogni piatto ti promette fitte intestinali. A guardar bene sembra la spiegazione più probabile.



Il super avvocato di Aurora è stato abbastanza abile da farsi fare fesso come un qualsiasi turista alla stazione Garibaldi. Non scenderò nei dettagli ma per Aurora è stato come vincere alla lotteria e poi perdere il biglietto.



A situazioni del genere si reagisce in mille modi diversi, Aurora opta per il sushi. Un ristorante a Piazza Bologna ha fatto l'errore di farsi trovare da lei. Il ristorante segue una sua logica: entri pagni 20 euro e poi ordini, quanto vuoi e finchè puoi, se ti entra nello stomaco va tutto bene se lo lasci nel piatto lo paghi a parte oltre i 20 sacchi già posati.



Un rapido giro di chiamate e la truppa è riunita. Gli irriducibili delle disgrazie nostre ed altrui pronti a fare da consolatori finchè c'è un piatto di cibo davanti e un bicchiere pieno. Ma i giapponesi non sono fessi. Alle nostre ordinazioni infinite, almeno una decina di piatti a testa, rispondono con la loro arma più feroce: riso. Ovunque e in quantità.



Chi di noi ha fatto lo sborone nell'ordinazione inizia a pentirsene mentre quintali di riso accompagnati da pochi grammi di pesce si stipano e fermentano nello stomaco. La conversazione muore lentamente mentre ognuno di noi diventa man mano più assorto nella sua personale battaglia. Aurora, guidata dalla rabbia, continua a riempirsi lo stomaco di cibo. Suo, nostro diventano presto parole ininfluenti mentre i piatti continuano ad arrivare. Un cameriere infame ci guarda con soddisfazione. Ci stiamo arrendendo.



Alcuni si appoggiano allo schienale, sfiniti, siamo riusciti a mangiare grossomodo tutto ma siamo più che provati. Annaspiamo sulle sedie. Aurora fa un altra ordinazione ad uno sconvolto cameriere che ci credeva sconfitti.



Usciamo, fumiamo, chiacchieriamo e smaltiamo il cibo in eccesso. Il riso smette di fermentare e si stabilizza. Chiacchiere e saluti e poi ancora chiacchiere.



Stamattina, seduto sulla tazza, rifletto: il Padreterno non è andato al ristorante cinese. Sono pronto a scommettere che lui e i suoi sono andati ad ingozzarsi in un ristorante giapponese “all you can it”.

Ed ora noi ne paghiamo le conseguenze.

giovedì 3 maggio 2012

Format C:


Ti ucciderò altre duemila volte bill



sta diventando un vizio. La promessa segreta era di scrivere quotidianamente ma certe cose ti colpiscono nel profondo del cuore traumatizzandoti senza speranza di ripresa. Questi quattro giorni sono stati così: traumatici ed esaltanti in parti uguali. Vorrei seguire un qualche tipo di ordine sensato ma, si sa, che il caos ha molti più pregi. Non ultimo il fatto che la maggior parte della gente non capisce che stai scrivendo, se poi aggiungi un sacco di paroloni intellettuali sembra pure che hai scritto una cosa molto saggia.

Non sono bravo con i paroloni, per cui risulterò solo confusionario.

L'obiettivo era il Comicon di Napoli, quella fiera che frequento da quando ha aperto, ma che osserverò per la prima volta come uno di quelli che vuole fare il salto oltre lo stand. C'è poco da dire, come i migliori psicotici ho alternato momenti entusiasmo a altri di tremendo sconforto.



Ma nulla si può paragonare alla tragedia massima. Alle tenebre oscure e oleose che sono calate sulla mia anima quando si è consumata la tragedia. Volevo solo controllare la mail, giuro. Tutto quello che ho avuto in cambio è stata una schermata blu fredda ed indifferente. La sentenza di mio zio, quello che in famiglia capisce di computer, è stata secca come la mia gola ad agosto:



“si è fottuto l'hard disk. È da formattare”



no non avevo un backup. No non mi ero salvato nulla da nessuna parte. Mi credo ancora un giovane che vive convinto della sua immortalità, convinto che i suoi file saranno eterni per quanto male possa essere ridotto il computer.



Puff!



Tutto andato... tutto sparito in millemila byte di nulla. Decine di file mezzi iniziati che avrei dovuto finire sono andati via per non tornare mai più. Solo alcuni vivono ancora sparsi tra le caselle di posta elettronica di gente pigra che spero non li abbia mai cancellati.



Siamo alle porte di una nuova era: tutto da rifare, niente mp3, niente giochini, niente film. Tutto andato. Come se il portatile avesse voluto far posto a quello che arriverà.



O mandarmi un severo giudizio.