
" Entrambe le mani sono bloccate sull'impugnatura della spada. I colpi si succedono incalzanti. Non c'è un istante di respiro, non c'è il tempo di pronunciare un incantesimo. L'unica opzione è parare.
Gli uomini hanno formato un cerchio
perfetto intorno a loro: il Cavaliere delle Fiamme e il giovane
selvaggio. Il risultato dello scontro dovrebbe essere già scritto:
grezze lame che cercano di avere ragione di acciaio e magia. Eppure
il giovane barbaro resiste. Coperto di tagli e ustioni continua a
stringere quei rozzi pezzi di metallo che il suo popolo chiama asce e
spade.
Una forza spaventosa lo spinge avanti,
non si cura della difesa, anche se il cavaliere ha già assestato più
di un colpo letale lui continua l'assalto mosso da un odio che va al
di la della vita mortale. La lama infuocata del cavaliere si lancia
in un affondo azzardato, mira al cuore nella speranza di mettere fine
al duello. Un errore, il primo, dettato dalla paura che lentamente
cresce come il feroce assalto del barbaro. I suo bersaglio si scansa
appena in tempo. La spada e l'ascia del barbaro calano sulla lama
infuocata. Una singola parola per liberare l'incantesimo
Un esplosione di fiamme avvolge i
duellanti, soldati e razziatori vengono sbalzati via dalle fiamme e
dallo spostamento d'aria. Un pezzo di spendente acciaio di Myr
schizza fuori dalla nube infuocata. Un grido riecheggia nell'aria,
più di rabbia che di dolore. I guerrieri fissano i duellanti.
La lama spezzata del cavaliere giace
al suolo resa incandescente dalla magia. Del giovane barbaro non
resta che un corpo scarnificato: ustioni e tagli ricoprono tutto il
corpo. Tagli profondi che quasi mostrano le ossa . Metà del volto
del barbaro è ridotto a un teschio semi carbonizzato eppure la sua
mano artiglia ancora la gola del cavaliere disarmato.
Un altra magia è all'opera. Qualcosa
che i saggi di Myr hanno da tempo dimenticato. Antichi rito delle
tribù del nord: la magia della furia, giuramenti di sangue fatti
agli antichi dei in cambio del potere. Dopo. La mano si stringe.
Denso fumo nero filtra dalle ferite del barbaro svelando la natura
ultraterrena del suo potere.
Le mani del cavaliere si fanno
incandescenti di magia. Il tutto per tutto. Antiche parole bandite
vengono pronunciate facendo vibrare le fiamme tutt'intorno.
Le fiamme bruciano con un calore
sconosciuto alla natura. La pietra si scioglie intorno ai duellanti.
Acqua e legno evaporano mentre le fiamme danzano sempre più vicine.
A decine restano accecati dalla luce simile a quella di una
supernova. L'esplosione è come una bolla instabile di luce scarlatta
che si protende verso il cielo annientando i due duellanti.
Poi è il silenzio. Unica testimonianza
del duello appena conclusosi una lama spezzata."
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