Piazza San Giovanni. Venedo da via
Appia Nuova. La mia bici fila sfruttando la rincorsa
dell'impercettibile pendenza a favore dell'Appia. Davanti a me il
semaforo verde. Inizio a pedalare in piedi sui pedali per prendere
quel tanto di rincorsa sufficiente ad affrontare la salita oltre gli
archi di Porta San Giovanni. Nell'istante in cui sto per attraversare
l'incrocio il semaforo si fa giallo. Non freno, convinto di poter
passare prima che succeda il peggio.
Il mio primo errore.
I miei polmoni da fumatore sbuffano
mentre spingo i pedali e mi sposto sulla sinistra per imboccare
l'arco gusto. A quel punto da una viuzza laterale di cui mi dimentico
sempre una fila di tre auto parte attraversando a piazza in una larga
curva.
Il mio cervello, occupato a non farsi
venire un infarto, registra solo all'ultimo momento la presenza delle
auto. Ruoto la testa.
Dal retro della fila di auto si stacca
una Smart bianca. I miei pregiudizi sui guidatori di Smart sono
molteplici e variopinti. Per semplicità mi limiterò a dire che, a
mio avviso, i concessionari accettano di venderne solo a persone con
il QI non superiore a quello di uno struzzo. Questo tizio non fa
eccezione.
La Smart scarta e fa zig zag tra le
auto mettendosi in testa alla coda ordinata. Lo strombazzare degli
altri automobilisti attira la mia attenzione. Ho un primo piano del
paraurti della Smart a circa mezzo metro da me che continua a correre
come fossimo ad Indianapolis.
Nella plancia di comando il mio Io
Cosciente fa dei rapidi calcoli balistici. In base a velocità e
traiettorie l'impatto è imminente. Il fianco destro si irrigidisce
preparandosi alla botta (e probabilmente al volo).
Ecco lo sapevo! Sbraita
il mio Io Cosciente. Ero sicuro che non ce l'avemmo fatta a
vedere le gioie della vita! Tutta colpa di questo cazzone che si
crede un ragazzino e ancora gira su 'sta fottuta bici. Dio santo
l'avevo detto io che venire a Roma era una pessima idea! Inseguire le
proprie aspirazioni un cazzo! Ecco, bietolone di merda! Vai a
spiegare le tue aspirazioni sul paraurti di sto burin
SBAM!
L'Io Cosciente cade
a terra svenuto per la forza del cazzotto dell'Istinto. Quest'ultimo
afferra i comandi digrigna i denti e inizia a sbraitare ordini.
La mano sinistra
tira il freno posteriore, il corpo si inclina di lato mentre sterzo di botto tentando una curva stretta verso la salvezza. Nello stesso
istante lo stronzo di merda nella Smart scarta convinto di potermi
superare sul davanti rendendo la mia manovra inutile.
Quello che però
nessuno aveva considerato è il gradino alto del marciapiede.
Curvando
bruscamente la ruota anteriore ci sbatte contro. La velocità della
bici non è eccessiva ma tanto basta a sbalzarmi dal sellino. Due o
tre Leggi del Moto mi strattonano come bulletti pretendendo la
precedenza. Dopo un rapido meeting concordano nel buttarmi contro le
transenne che delimitano i lavori della Metro C. la bici mi segue
per inerzia sbattendomi addosso.
Intanto la Smart
passa sfrecciando come se non fosse successo niente su punto esatto
dove pochi istanti fa c'ero io.
Nella sala comando
il mio Io Cosciente riprende i sensi constatando che siamo ancora
tutti vivi. Fissa per un attimo l'Istinto che sorride e si fa da
parte cedendo i comandi
Io Cosciente rivolto
all'Istinto
Mi
rialzo lentamente. La botta a fatto abbastanza rumore ma nessun
danno. Un terzetto di giapponesi abbassa la cartina che stava
studiando e mi fissa con aria preoccupata e incuriosita. Io resto lì
immobile mentre faccio il check up completo dei miei pezzi
completamente dimentico della prima regola dal codice della strada
Romano: bestemmiare, forte e a pieni polmoni.
Ma il
mio antagonista a quest'ora sarà già a Termini per quel che ne so.
Probabilmente è andato ad accompagnare la puttana della mamma al
lavoro.
I
giapponesi mi guardano sorridere, poi ridere e perdono interesse.
C'è
mancato così poco per scoprire se c'è davvero il tunnel, la luce e
tutto il resto. Questa considerazione metafisica mi fa morire in gola
un bestemmione liberatorio.
-Grazie.-
dico a chi di dovere.
Poi
inforco la bici e ricomincio a pedalare verso il Colosseo.
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