domenica 2 giugno 2013

Falsa partenza



Ultimamente ho passato troppo tempo a pensare. Cose stupide principalmente. Qualche cosa brutta e parecchie cose patetiche.
Per quelle tre persone che seguono qui e non mi conoscono dal vivo direi che è il caso di metter giù qualche spiegazione. Tutto si riassume ad una semplice affermazione: da troppi anni Maggio è un mese di merda. Negli ultimi cinque anni circa al mese di Maggio si accompagna un ecatombe. Belle speranze che si vanno a buttare dalla scogliera come branchi di lemming.
Poi hanno iniziato a morire le persone.
In un Hellblazer che mi ha fatto eleggere Garth Ennis come modello indiscusso si dice una cosa che suona grossomodo così:

Nessuno pensa mai davvero alla morte. Ci sono i paranoici, i depressi che si tormentano con quel pensiero ma non rischiano nulla e poi ci sono gli altri. Quelli che muoiono all'improvviso senza avere il tempo di pensarci. Io invece sono fortunato sto morendo un po' alla volta. Posso godermi tutto lo spettacolo.”
Io invece sono seduto in terza fila. Ma sono comunque nel teatro.

Secondo la tradizione napoletana la mia famiglia conta una marea di zii acquisiti e di sangue che formano il nucleo familiare. Potrei dire che sono stato cresciuto da due o tre famiglie con padri e madri putativi sparsi qua e là nel palazzo.
Ultimamente se ne sono andati via troppi. Alcuni ho anche il rammarico di non averli mai conosciuti veramente. Ad altri, beh. Fatevi un idea. Tutti verso Maggio. Oramai salutiamo con gioia il passaggio di questo mese infame e temiamo il suo arrivo.

Poi agli inizi di questo Maggio: mia madre doveva operarsi. Cazzi vari, in teoria una cosa semplice con risvolti potenzialmente tremendi. Un o' ho imparato a preoccuparmi quando i medici parlano di linfoqualcosa.
Dall'altra parte una zia che conta come mamma fresca di trapianto con la boccia lucida, il sorriso di chi non vuole saperne niente e quell'aria da “incrociamo le dita e speriamo bene”.

Era Maggio e io, forse esagerando, mi sono cagato sotto. Perché il mio cervello viaggia con la fantasia con quella tendenza alla tragedia tipica dei drammi serali di rete4.
Mi sono trovato a fare due conti e mi sono accorto che sto tornando al punto di partenza, quando mi vergognavo di dire le cose che mi piacevano. Quando avevo la sensazione che anche la mia faccia nello specchio mi rideva alle spalle.

In parole povere ho mollato tutto per potermi prendere l'onore di stare in ansia. È un po' brutto da dire ma per certi versi il resto è solo un pretesto. Certe volte è solo che mi mancano le palle. Mi avvio sparato e poi ci ripenso, trovo una scusa e torno indietro.
Sono il re delle farse partenze e a parte la merda di contorno non ho proprio idea del perché. Per cui grazie a quelli che mi sono stati dietro mentre passavo le giornate a vedere telefilm e giocare ai giochi di facebook invece di mettere mano alle cose serie.


Grazie per avermi fatto ricordare cosa voglio nonostante i sabotaggi.

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