sabato 8 agosto 2015

Stereotipi



C'è un tanfo dolciastro nella stanza. Le erbe e gli incensi speciali puzzano più del gatto morto che ho inchiodato al pavimento. La stanza è vuota. I tossici hanno deciso di pisciarsi addosso in qualche altro tugurio, mi sta bene.
Le candele illuminano pareti luride e crepate. Luce lunare passa attraverso le assi alle finestre finendo sul pentacolo che incornicia il gatto. Sto mormorando da circa un'ora la filastrocca senza senso. Più che parole sembrano grugniti. Non accade nulla, solo gli acidi che ho in corpo non mi fanno desistere.
Poi succede: il corpo del gatto si solleva leggermente da terra, la cassa toracica squarciata ribolle come il sugo in una pentola. Bollicine di sangue e interiora crescono come schiuma mentre il corpo del fu mr Fluffy si gonfia scosso da spasmi. Sento che sto per vomitare, voglio distogliere lo sguardo ma resto inchiodato al mio posto ripetendo la formula
La carcassa del gatto è a un metro da terra quando esplode spargendo interiora e sangue per la stanza. Giurerei di aver sentito un miagolio di dolore. Mi pulisco il viso cercando di mantenere regolare il respiro anche se tutto il mio corpo vuol solo fuggire. Fisso il pentacolo:
-Ma...- bofonchio rivolto all'ometto di mezz'età con un completo da impiegato in piedi in mezzo al circolo. Lui mi guarda, si aggiusta gli occhiali sul viso tondo, e sorride.
-Non credere troppo agli stereotipi, signor Cullen. Giù al marketing ci hanno suggerito nuove forme per l'interazione con la clientela.-
-E' solo che mi aspettavo qualcosa di diverso.- dico.
-Posso sempre venire incontro alle sue esigenze.- intorno all'omino si forma un alone scuro. Ombre si addensano, gli occhi gli brillano di rosso cupo. Sulla fronte si formano due piccole corna.
-Aspetta! Meglio lasciar perdere- grido sentendo il panico crescere.
-Perfetto.-il demone torna alla sua forma inoffensiva –Andiamo al sodo: sa chi sono, sai cosa posso fare e che voglio qualcosa in cambio.- il demone conta i punti sulle dita di una mano.
-Si, Sei Yagol demone minore dell'inferno. Conosciuto come il tentatore, nei vecchi libri è pieno di storie...-
-Si, si. Quella è roba classica di cui ora non ci interessa. Quello che davvero voglio sapere è cosa vuole da me.-
-Voglio essere ricco e potente, come un politico o uno di quei tizi che si vedono di continuo nei film.- ci penso un attimo -E voglio avere una lunga vita per goderne.-
-Wow! Che fantasia! Quando vi hanno creato l'immaginazione non faceva parte delle priorità eh?-
-Non capisco, che vuoi dire?-
-Niente lascia perdere. E cosa mi offri in cambio?-
-Da quel che ho letto il pagamento di solito è la propria anima.- dico confuso. Il demone sbarra gli occhi. Poi sorride.
-E cosa dovrei farmene? Senza contare che già appartiene all'inferno.- mi si gela il sangue.
-Cosa?! Non hai nessun diritto sulla mia anima ora!-
-Davvero?- sorride, solo ora noto che ha i denti simili a qulli di uno squalo. -Ricapitoliamo: ha studiato su vecchi tomi come invocare un demone. E già questo quasi basterebbe. Poi ha rapito il povero mr fluffy- indica i pezzi di gatto sparsi nella stanza -lo ha inchiodato vivo al pavimento e l'hai ucciso per invocarmi...-
-Era solo un gatto!- protesto.
-Sig Cullen non le faccio io le regole. Non è “non uccidere, ma ai gatti fa quel che vuoi” è proprio “non uccidere”.- scuote la testa con finto dispiacere.-
-Quindi l'accordo è nullo?- chiedo.
-Oh no. Mi va benissimo. A patto che entro un anno lei mi procuri almeno tre anime volgendole al male.-
-Va bene chiunque? Non per forza qualcuno che conosco?- chiedo speranzoso.
-Certamente. L'importante è che non siano già destinati a noi.-
-Posso considerare concluso il patto? Soldi e potere in cambio di tre anime?-
-Si. E visto che mi sento buono aggiungo anche un piccolo omaggio a pacchetto.- di nuovo quel sorriso.
-Cosa?-
-Una coscienza. Così da ora in poi si renderà conto delle sue azioni.-
-Ma...-
-Ha letto un sacco di libri su di noi. Dovrebbe saperlo: chi fa patti con i demoni ha sempre una fregatura. Fa parte della politica aziendale.-
FINE


giovedì 6 agosto 2015

La chiamata degli angeli



Uffici che toccano il cielo, un bel palazzone moderno in centro città di quelli che si possono permettere solo le compagnie veramente importanti. Gli ultimi tre piani pieni di gente indaffarata in abiti eleganti. Gente seria, gente affidabile, gente che fa esattamente quello che gli viene detto. I veri leader nel settore del Creato.
I cubicoli sono vuoti. Tutti gli impiegati sono ammassati in sala riunioni. È tutto un fremere di eccitazione. È raro che la Direzione coinvolga tutto il personale nelle sue manovre. La sala è gremita di uomini e donne in abiti. Una porticina laterale si apre accanto al leggio, tra le gradinate ad anfiteatro della sala riunioni passa un brusio accompagnato di rumore di fogli e cartellette pronte a ricevere informazioni.
-Buongiorno.- l'amministratore è oltre il concetto di bellezza. Un abito su misura, capelli biondo miele, occhi azzurri. Si schiarisce platealmente la voce ed ottiene un silenzio istantaneo.
-Siamo lieti di comunicare che la Direzione ha deciso di chiudere le pratiche in sospeso ed operare una massiccia riorganizzazione societaria.- sorride.
-Ci teniamo a comunicarvi il nostro orgoglio su come avete finora gestito la situazione e gli infiniti problemi che questo progetto ha dato.- batte le mani alla platea chiamando un applauso generale.
-Ora però, è arrivato il momento di chiudere l'attività e godersi i meritati frutti del nostro lavoro.- continua appena gli applausi si spengono -Credo conosciate tutti la procedura: pioggia di fuoco, laghi di sangue, i cavalieri e tutto il resto. Ma prima dobbiamo completare gli ultimi preparativi.-
Guerra, è di questo che si parla. È così che chi è sicuro di vincere si riferisce alla fine di tutto.
-La Direzione ha promesso ai mortali che prima del bilancio finale ai giusti sarebbe stata risparmiata un bel po' di burocrazia- tra le file di spettatori alcuni attendenti portano delle cartelline distribuendole ai presenti.
 -Sarà un lavoraccio ma le cifre sono al di sotto delle previsioni. Da ora in poi tutte le altre attività sono sospese. Avete una lista, ora tocca a voi portare i giusti nel regno dei cieli.- prima che qualcuno possa fare domande l'Amministratore si gira e esce dalla sala. Dipendenti normali andrebbero nel panico. Questi no, loro escono ordinatamente dalla sala riunioni mantenendo compostezza malgrado la confusione interiore.

Il bimbetto strilla, allunga le manine verso la madre e piange. Heniel lo tiene ben stretto per i capelli. Lo tira a se e con un gesto fluido gli apre la gola. Sulla sedia, legata col nastro adesivo, la madre cerca di gridare e si dibatte, il marito è pietrificato dall'orrore. Dalla gola del bambino un fiotto di sangue inzozza il tappeto. Nel salotto le finestre sono chiuse, l'aria puzza di sangue. Fuori al villino il silenzio della sera.
Heniel pulisce il coltello su un panno da cucina, un altro scende dalle scale sbirciando una cartellina bianca. Le dita insanguinate lasciano evidenti impronte rosse.
-Tu sei sicuro che funzioni così?- chiede Heniel
-Certo. Come altro dovremmo mandare le anime in Paradiso se non uccidendo i corpi mortali?- risponde Nekal
-E' solo che mi sembra... non so... sporco.-
-lo so, la vita terrena è una cosa disgustosa. Ma non c'è alternativa.- apre la cartelletta e scruta una serie di nomi 
-Ok, i bambini sono a posto ora c'è da capire gli adulti.- la coppia sobbalza sulla sedia. Nekal li ignora
-Sono sull'elenco?- chiede Heniel avvicinandosi ai prigionieri col coltello in mano.
-Non ne ho idea. Hanno fatto un casino incredibile con questa lista: ordine alfabetico..- Nekal fruga tra i fogli.
-molto efficiente, no?-
-Si, finchè non ti ritrovi con una famigliola dove il padre è a pagina 3 e i figli a pagina 38.-
-In effetti è una bella rottura.- Heniel si gira verso i prigionieri, accarezza il viso della donna. È bella anche se il terrore e la sofferenza ne distorcono il volto. -Ci scusi, presto sarà tutto finito. Andrà tutto bene.-
-A meno che a lei non tocchi il lago di fuoco.- sbuffa l'altro.
-Un po' di tatto!- ribatte sconvolto.
-Giusto, scusami.- riprende a scorrere l'elenco. -Ecco: Mark Bloch.-Heniel annuisce si porta dietro al marito gli occhi dell uomo implorano pietà. Il coltello passa veloce sulla gola. Un altro fiotto di sangue. Pochi secondi ed è tutto finito.
-La donna?- chiede Heniel ancora sporco di sangue
-No, lei non risulta. Posa tutto e andiamo via. Se sarà fortunata potrebbe redimersi in seguito.-
il coltello viene buttato a terra. La cartellina chiusa. I due indossano i cappotti e si avviano alla porta. solo ora, in preda allo shock la donna nota ali e aureole traslucide intorno ai due
-Certo che è una faticaccia essere i buoni non trovi?-




Come al solito sotto la sceneggiatura per chi si volesse cimentare. Basta farlo presente e mettermi nei credits. 
Per i personaggi potete fare un po' come vi pare. giusto un paio di linee guida: Heniel e Nelkal sono due angeli, quindi belli e maestosi. indossano vestiti normali (io li immagino come testimoni di Geova poi fate voi). la famiglia non ha segni particolari basta che ci si tiene sul genere "famiglia delle pubblicità" per mantenere un effetto shockante.
Per il resto: se ci sono dubbi basta chiedere.


TAVOLA 1

1
Interno notte, il salotto di un appartamento tipico americano. Dettagli sulle mani di un bambino (6-7 anni) protese verso qualcosa. Aperte come a chiedere aiuto. Heniel lo tiene per i capelli ma lo vedremo dopo.

FUORICAMPO (Heniel): stai calmo, ci vorrà un attimo

2
allarghiamo e ruotiamo frontalmente. Sulla testa del bambino c'è la mano di Heniel che lo tiene per i capelli. Il bimbo è sconvolto e in lacrime.

BAMBINO: m-mamma!

3-4
soggettiva del bambino che guarda il centro di un elegante salotto dove il padre e la madre sono legati e imbavagliati col nastro adesivo alle sedie. Entrambi terrorizzati e in lacrime. Alle loro spalle una porta aperta.

PADRE: mmmunf!!!

FUORICAMPO (Heniel): dopo andrà tutto bene. Promesso.

5
dettaglio sulla gola del ragazzino. Heniel passa un coltellaccio squarciandola, il sangue cola sulla maglia e il pavimento.

ONOMATOPEA: zok!

6
Soggettiva di Heniel. Il ragazzino cade in avanti, una pozza di sangue si allarga intorno alla gola.

FUORICAMPO (Heniel): certo che siete dei begli egoisti...

TAVOLA 2

1-2 VERTICALE
Heniel a figura intera in piedi, con un panno pulisce il sangue dal coltello. Ha un espressione serena.

HENIEL: a vostro figlio spetta il regno dei cieli e voi urlate e scalciate...

3
primo piano sulla madre imbavagliata che cerca di gridare nonostante il nastro adesivo sulla bocca. Si intravede la porta dietro di lei.

HENIEL: era meglio se rimaneva qui con voi? Con l'apocalisse in arrivo?

4
spostiamo l'inquadratura sulla porta la sagoma di Nekal si avvicina dal corridoio. Non lo vediamo ancora nei dettagli.

NEKAL: certa gente non sa cos'è la gratitudine Heniel.

5-6
allarghiamo e saliamo dando una panoramica sulla stanza. Al centro marito e moglie legati. Sulla sinistra Heniel accanto al corpo del bambino e sulla destra, appena entrato dalla porta, Nekal.

HENIEL: già, anche se non mi sento proprio a mio agio con questa cosa.

NEKAL: dobbiamo portare i giusti in paradiso prima dell'apocalisse. conosci un modo migliore per far ascendere le anime al cielo?

TAVOLA 3

1-2
stringiamo su Nekal a mezzo busto che allarga le braccia esasperato in una mano ha una cartelletta da ufficio bianca macchiata di sangue.

NEKAL: già gli elenchi sono un incubo burocratico, non ti ci mettere anche tu.

3
controcampo su Heniel che col posllice indica alle sue spalle verso i due legati.

HENIEL: Vero, in Cielo sono fissati per la burocrazia. I genitori che non dobbiamo fare?

4
torniamo su Nekal che sfoglia i dati nella cartelletta.

NEKAL: Fammi controllare. Qui è tutto in ordine alfabetico. Con le coppie sposate è un disastro.

5-6
Il marito e la moglie legati affiancati. Il marito scuote la testa come a dire “no”

HENIEL: fa in fretta, credo che ci stia pregando. Mi fa sentire a disagio...

TAVOLA 3

1-2
Heniel si sposta di fianco alla donna. È accovacciato, la guarda negli occhi girandole la testa e accarezzandole la guancia con aria rassicurante.

HENIEL: andrà tutto bene. Se siete stati buoni cristiani tra poco vi rincontrerete in paradiso. Ci ringrazierete, lo so che può essere un po' shockante...

3
Stringiamo sulla donna che chiude gli occhi forte e piange

FUORICAMPO (Nekal): ehm... temo di no. Il marito è in lista. A lei tocca il lago di fuoco e tutto il resto

4
Nekal visto dal d'avanti a mezzo busto mentre chiude la cartellina.

NEKAL: però potrebbe sempre redimersi durante l'apocalisse...

5
Heniel cammina dietro le sedie dei due legati. Vediamo solo le sue gambe e la mano che stringe il coltello. In primo piano i due prigionieri.

HENIEL: Peccato. Scusate se andiamo di fretta ma la lista è lunga e noi siamo pochi.

6
dettaglio del coltello che si muove in orizzontale tagliando la gola del marito

ONOMATOPEA: ZOK!

HENIEL: un sacco di lavoro da fare.

TAVOLA 4

1-2 VERTICALE
la donna grida e si agita sulla sedia ha il viso sporco di sangue sul lato rivolto verso il marito.

MOGLIE: mmmmf!! mmmmmf!

3
spostiamo l'immagine sul marito accasciato sulla sedia on la gola aperta e col sangue che zampilla fuori.

4
Heniel visto dal davanti mentre butta a terra il coltello.

HENIEL: Non si preoccupi signora, avviseremo qualcuno che lei è qui. Non è nostra intenzione farle del male.

5-6
Heniel e Nekal visti dal davanti che camminano verso il lettore, adesso hanno un aureola ed un paio d'ali traslucide tipo angeli. Nello spazio tra i due si intravede il soggiorno e la donna.

NEKAL: certo che è davvero una faticaccia essere i buoni vero?


FINE

lunedì 3 agosto 2015

Gli Schiattamorti



Chiudo la portiera del carro funebre. Caldo, il completo nero mi stringe, Sudo come Rambo nella giungla. Edo si accende una sigaretta
-Di che si tratta?-
-Nonno.-
-Cazzo. Come?- arrivo alla porta.
-Infarto.- Edo suona al campanello
-E su amico almeno aveva l'artrite, qualche debilitazione?-
-No, barcollava col bastone come tutti i vecchi. Ma niente che ci interessa davvero.-
-Mai che ci toccasse un bell'incidente stradale.- busso.
-Noi siamo gli esperti, ci toccano le rotture di palle peggiori.-
Edo completa la frase un attimo prima che una donna sui quaranta apra la porta. Ha gli occhi cerchiati di nero, gonfi di pianto, capelli sconvolti. Tutto regolare. Da dentro la casa altri pianti, qualche grido soffocato. Anche qui tutto regolare.
TUMP!
La donna ci guarda con urgenza. Normalmente ora ci sarebbero le presentazioni ma la donna ci guarda e ci lascia entrare. Da sopra un urlo meno soffocato. Edo mi guarda in tralice indicando col pollice il grosso crocifisso che decora il corridoio. Cattolici, male. Malissimo.
La donna ci da le spalle mentre saliamo le scale. Edo stringe la valigetta. Non è elegante tirare fuori gli attrezzi prima di mettersi all'opera sarà una bella rottura di palle.
TUMP!
Una ragazza sobbalza in lacrime. Sull'orlo di una crisi isterica. Gli altri parenti restano composti nel salottino sforzandosi di pensare ad altro. Ci avviciniamo ad un uomo in giacca e cravatta in piedi davanti a una porta, dagli occhi lucidi deduco sia il capofamiglia.
TUMP!
La ragazzina fa un grido soffocato, sul divano un bambino si mette a piangere.
-Cristo, non è posto per i bambini questo.- mormora Edo mentre io stringo la mano all'uomo. Lui annuisce, è sconvolto. Dietro la porta si sente del casino.
-Edo, è già iniziata. È meglio che ci diamo una mossa.- spingo gentilmente di lato il capofamiglia. Afferro la maniglia. Edo mi fa un cenno mentre apre la valigetta senza mostrarne il contenuto alla famiglia.
Spalanco la porta con violenza. Un suono umidiccio mi ricompensa. Edo salta dentro lo seguo chiudendo la porta. L'arzillo nonnetto ci salta addosso, le mascelle piene di bava e sangue scattano a vuoto mentre lo spingo via. Edo armeggia con la valigetta a distanza di sicurezza. La camera da letto è nel caos. Deve essersi svegliato da almeno un ora.
Gli ho fracassato il naso aprendo la porta, il setto nasale è storto sangue ormai freddo cola sul tappeto dopo avergli inzuppato la faccia. Assesto calci e spinte ad un vecchio che in vita sarà pesato 30kg bagnato ma che ora ha la forza e la foga di un toro. Dietro di me sento un “psss” rassicurante.
-Pronto.- fa Edo in tono professionale.
Mi sposto di lato facendo lo sgambetto al nonnino zombie che cade sul letto battendo la testa sullo spigolo in legno. Edo fa un passo in avanti e poggia la sparafagioli sul cranio stempiato. PUNF.
Secco, rapido e pulito. Il nonnino si accascia all'istante appena la pallina di piombo gli penetra nel cervello spinta dall'aria compressa. Silenzio.
Toc toc. Timido. Un voce sommessa appena udibile. -Tutto bene lì dentro?- il capofamiglia.
-Si.- dico guardando prima la stanza e poi il corpo. Il naso è piegato, la faccia e il petto sono sporchi di sangue e bava, la tempia mostra una rientranza innaturale dove ha battuto la testa. Edo da voce ai miei pensieri.
-Sarà un lavoraccio renderlo presentabile per la cerimonia.-
FINE




Se a qualcuno avanza tempo e si diverte a scarabocchiare con la matita, pena o quel che è qui sotto in versione sceneggiata. Non vi metto le descrizioni per personaggi perché chi se ne frega. Potete farci quello che vi pare basta che mi riconosciate la paternità della storia e della sceneggiatura.




TAVOLA 1

1-2
Esterno giorno, una strada cittadina. Campo medio. Un carro funebre visto di lato parcheggiato di fianco al marciapiede. Due uomini sono in piedi davanti al carro e stanno. Uno cammina verso il lettore (Marco), l'altro è leggermente più dietro nel gesto di accendersi una sigaretta, accanto ai suoi piedi una valigetta.

TITOLO: gli Schiattamorti

MARCO: Di che si tratta?-

EDO: Nonno.

MARCO: Cazzo. Come?

EDO: Infarto.

3-4
Ruotiamo l'immagine, ora vediamo i due di spalle che si avvicinano all'ingresso di un piccolo villino a due piani.

MARCO: E su amico almeno aveva l'artrite, qualche debilitazione?

EDO: No, barcollava col bastone come tutti i vecchi. Ma niente che ci interessa davvero.

5
Stringiamo su Marco di profilo che bussa al campanello.

MARCO: Mai che ci toccasse un bell'incidente stradale.

6
Allarghiamo prendendo nell'inquadratura anche Edo che sorride.

ONOMATOPEA (PORTA): clik

EDO: Noi siamo gli esperti, ci toccano le rotture di palle peggiori.


TAVOLA 2

1-2 VERTICALE
La porta aperta, in penombra sull'uscio una donna sui 40 grassottella. Indossa un abito scuro da funerale ha una faccia triste e gonfia di pianto. Sui lati di quinta Marco e Edo visti di spalle. Edo stringe la valigetta.

3
Primo piano su Edo che si gratta la nuca con un sorriso imbarazzato.

4
la donna con la mano fa segno di entrare mentre si gira leggermente come per precederli.

5-6
La donna Marco ed Edo che attraversano un corridoio. Sulla parete un grosso crocifisso

MARCO (PENSIERO): cattolici? Male, anzi malissimo.



TAVOLA 3

1
Una ragazza, sui sedici anni, sotto shock seduta su una sedia in abiti scuri. È tesa stringe i pugni sulle gambe e trema

ONOMATOPEA: tump!

RAGAZZA: ah!

2
primo piano su Edo.

EDO (SUSSURRO): Poveraccia...

3-4
Edo e Marco in piedi un ampio salotto. Su divani e sedie persone a lutto. Tutti rigidi e tesi. Su un lato della stanza un uomo in piedi davanti ad una porta. Tra le persone ci sono anche dei bambini piccoli.

EDO (pensiero): non ci si abitua mai a queste cose.

ONOMATOPEA: tump

5
la ragazza sobbalza di nuovo.

RAGAZZA: basta...

6
Marco stringe la mano al capofamiglia sulla soglia.

ONOMATOPEA: tump

MARCO: buongiorno. Da qui provvediamo noi.



TAVOLA 4

1-2 VERTICALE
Marco visto di spalle che spalanca la porta con violenza. Oltre l'uscio si vede una camera da letto: un letto, un armadio, una cassettiera. Mobili vecchi e spigolosi .Dietro la porta un anziano zombie viene travolto dallo stipite. Per ora ne vediamo solo un braccio e uno schizzo di sangue all'altezza del naso.

ONOMATOPEA: SBAM!

MARCO: dentro! Veloce!

3-4 VERTICALE
Marco ed Edo spalle alla porta. Marco leggermente più avanzato pronto a lottare. Edo dietro di lui accovacciato che apre la valigetta.

MARCO: vedi di fare in fretta.

5-6
di profilo il nonno zombie si lancia su Marco sbavando e con il viso sporco di sangue che cola dal naso storto.

MARCO: cazzo!


TAVOLA 5

1
Marco spinge con un calcio lo zombie. Marco ha un espressione tranquilla, professionale.

MARCO: muoviti! Diventano più forti dopo...

2
Stringiamo sullo zombie. È un anziano in pantaloni del pigiama e canotta, sporco di sangue sul petto e sul viso e barcolla in avanti.

ZOMBIE: rrrrr

3
Edo in piedi, la valigetta aperta poggiata a terra. Dalla valigetta esce un tubo di gomma che si collega con una pistola sparachiodi che lui ha un mano.

ONOMATOPEA (VALIGETTA): pssss

EDO: Pronto, quando vuoi.

4
Marco fa lo sgambetto allo zombie che si sta avvicinando. L'immagine è presa dal basso verso l'alto dando l'impressione che lo zombie cada verso l'osservatore.




TAVOLA 6

1-2
lo zombie cade di lungo colpendo con la testa lo spigolo di una cassettiera. Sulla sinistra Edo di profilo che si avvicino con la “sparachiodi” in mano.

ONOMATOPEA: TUD!

3
Edo poggia la pistola sulla testa dello zombie finito a terra di faccia.

ONOMATOPEA: PUNF!

EDO: Fatto.

4
Marco prende per le ascelle il morto sollevandolo per trascinarlo. Sulla testa del morto oltre al naso storto c'è una rientranza nel punto dove ha sbattuto sulla cassettiera

MARCO: forza chiudiamo questa storia.

5-6
allarghiamo verso l'alto mostrando i segni di lotta e il disordine nella stanza: sangue sulla porta e sulla cassettiera, foto a terra ed altri elementi di confusione. Marco ed Edo in mezzo alla stanza mentre sollevano il morto.

EDO: sarà un lavoraccio renderlo presentabile per la cerimonia.

MARCO: di questi tempi anche fare il becchino è un lavoraccio.

FINE

lunedì 1 dicembre 2014

Brevi sprazzi di follia

In teoria sono un po' in ritardo sui tempi ma i succo è lo stesso: come dicevo in un antico post qui sopra ogni tanto mi scappano delle storielle brevi e strane di cui non so che fare che però poi restano a marcire sulla memoria del portatile. 

Per puro gusto personale ho deciso di metterle qui, se a qualcuno va di disegnarle io certo non mi ci opporrò, basta che me lo dite e che ci mettete il mio nome alla voce sceneggiatura. per il resto buon divertimento.

Questa è dedicata al tizio della wind che chiama a casa ogni giorno alle 12 fingendo di essere sempre uno nuovo.

TAVOLA 1

1/ 2 INTERNO GIORNO
Al centro di una piccola sala d'attesa vediamo un ragazzo (Luca il nostro protagonista) seduto su una delle sedie addossate al muro. Indossa ancora il giubbotto, è piegato in avanti e guarda il suo curriculum. Di fianco a lui sulla destra c'è una porta a vetro con la scritta “CALLCENTER WIN” di lato sulla destra si vede di sfuggita l'angolo della reception.

TITOLO: offerta imperdibile

ONOMATOPEA: driinn

FUORICAMPO: un secondo e sono da lei.

3
Controcampo sul banco della reception la segretaria Miriam, una ragazza carina con il microfono a cuffia si è alzata e sta girando attorno al banco.

MIRIAM: Benvenuto, si accomodi. Primo giorno?

4
Allarghiamo comprendendo Luca nell'inquadratura. Miriam è di profilo mentre apre una porta il ragazzo fa per seguirla alzandosi raccogliendo lo zaino.

LUCA: ehm... si, ho passato ieri il colloquio. Non vedo l'ora.

5/6
Miriam e Luca camminano affiancati di profilo da sinistra verso destra. Attraversano un corridoio dalle porte aperte sulle stanze si vedono persone sedute dietro a computer con cuffiette e microfono.

MIRIAM: Ottimo, l'entusiasmo è importante. Siamo una grande famiglia qui ma detestiamo quelli che vogliono solo uno stipendio.

LUCA: Oh no, io non sono così. Sono uno che ci tiene. Non vorrei mai deludervi.









TAVOLA 2

½ VERTICALE
Luca in piedi davanti ad una porta aperta su una saletta piena di postazioni come quelle viste precedentemente. Di fianco a lui Miriam che lo invita ad accomodarsi con un gesto della mano.

MIRIAM: quella è la sua postazione, buon lavoro.


3
Luca visto da davanti seduto alla postazione mentre indossa le cuffie con microfono. Nessuno sembra notarlo.

LUCA: Grazie, in che area sono stato assegnato?

4
Controcampo su Miriam in piedi davanti alla porta con aria noncurante

MIRIAM: per ora servizio generico. Poi, in base alle prestazioni, potremmo
assegnarla ad un area specifica.

5
Luca chino sulla postazione visto di spalle. Davanti a lui la porta aperta dove si intrvede la segretaria che sparisce oltre la soglia.

LUCA: Ottimo, spero di essere assegnato all'area nord...

MIRIAM: Non sei l'unico. Lì vanno solo i migliori. Buon lavoro

LUCA: grazie.

6
Luca alla postazione visto dal davanti. L'immagine è più scura, il ragazzo ha un sorriso da pazzo.

RAGAZZO: buongiorno signora! La chiamavo per informarla...










TAVOLA 3

1 STACCO INTERNO GIORNO INIZIO FLASHBACK
Luca con la barba vecchia di qualche giorno visto a mezza figura.. Indossa una canottiera spiegazzata e ha un telefono cordless all'orecchio l'espressione infastidita.

DID: un mese prima

LUCA: … si, lo so che è un offerta vantaggiosissima ma davvero, non mi interessa.

LUCA: Si, sono sicurissimo. Pensi anche ieri non mi interessava.

2 STACCO
Stessa inquadratura della 1 ma adesso Luca indossa abiti pesanti ed è bagnato fracido dalla pioggia.

LUCA: Oh salve mi stavo preoccupando era da un po' che non la sentivo... no, continua a non interessarmi l'offerta.

TELEFONO: Perché dice così è la prima volta che la chiamo...

LUCA: Non mi dica fesserie! è una settimana che chiama ogni mattina a mezzogiorno.

¾ STACCO INTERNO GIORNO
Luca mezzo nudo in piedi nel mezzo di un salotto disordinato di quinta si intravedono le gambe di una ragazza nuda coperta da un lezuolo. Il ragazzo ha in mano il cordless e ha un aria scocciata.

FUORICAMPO (RAGAZZA): chi era?

LUCA: ancora il tizio della wind che chiama in continuazione. Mi sta facendo impazzire..

5 PICCOLA
Dettaglio sul cordeless che squilla sul display c'è scritto “numero privato”

ONOMAOPEA: DRIIIINN

6
Allarghiamo ora nell'inquadratura c'è anche Luca mezzo nudo ed insaponato che risponde al telefono.

LUCA: pronto?

TELEFONO: buongiorno la chiamo...

LUCA: BASTA! Ha capito?! Basta! Non la sopporto più non mi interessa! Né ora ne mai!

TELEFONO: Non sia maleducato sto solo facendo il mio lavoro.

LUCA: e si guadagna bene a scocciare il prossimo?

TELEFONO: si, sono stato appena promosso coordinatore. La paga è buona adesso.






TAVOLA 4

1/ 2 VERTICALE STACCO FINE FLASHBACK
Interno di un corridoio degli uffici Luca vestito in completo elgante viene verso il lettore guardando sulla sinistra verso una porta chiusa con una targa che vedremo bene a vignette 3

DID: 3 mesi e molto lavoro dopo.

3
Stringimo sulla porta. Luca bussa. La targa recita: “Coordinatore area nord”

ONOMATOPEA: knok knok

COORDINATORE (da dietro al porta): Prego, avanti.

4
Interno di un ufficio classico: una scrivania, un telefono qualche quadro e una finta pianta d'appartamento. Seduto dietro la scrivania un uoo sui 30 anni di bell'aspetto e con un sorriso radioso. Vedaimo il tutto da una soggettiva di Luca che apre la porta.

COORDINATORE: Buongiorno, voleva vedemi?

LUCA: Buongiorno...

5
Controcampo su Luca. Ha degli occhi da pazzo ma l'espressione calma e professionale. Si sta allentando la cravatta mentre chiude la porta

LUCA: ...la contatto a nome di tutta l'area d Roma Nord...

6
Dettaglio della mano di Luca che fa scattare la serratura.

ONOMATOPEA: TALK







TAVOLA 5

1/ 2
Il coordinatore si alza da dietro al schivania è piegato in avanti e spaventato mentre Luca si protende afferrandolo per la cravatta e tirandolo verso il basso.

COORDINATORE: ma cosa... no fermo!

LUCA: chiamavo per informarla e rassicurarla che: si, abbiamo ricevuto le sue chiamate...

3
lil viso del coordinatore sbatte contro il piano della scrivania. È girato verso il lettore con un'espressione di terrore e sconcerto. La mano di Luca lo tiene giù per il collo. Qualche schizzo di sangue dalla bocca e dal naso fratturato.

ONOMATOPEA: SBAM!

LUCA: ...e no, non ci interessa!

4
Arretriamo leggermente spostandoci di lato. Vediamo sempre Luca che tiene la testa del coordinatore premuta sulla scrivania ma di lato con l'altra mano afferra il telefono.

COORDINATORE: aspetta! Che stai dicendo!?

LUCA: Non sia scortese e mi lasci finire. Vorrei farle una controfferta...

5
Vista dal davanti. Luca sbatte il telefono sulla testa del coordinatore. Vediamo l'immagine dal basso verso l'alto. La violenza del colpo fa saltare alcuni denti al coordinatore e sparge sangue in giro.

ONOMATOPEA: CRAK!

LUCA: lei e i suoi galoppini a 2 euro l'ora smettete di chiamare in continuazione a casa della gente...

6
Primo piano sul coordinatore, ha la faccia tumefatta e pesta. Sangue ed escoriazioni ovunque.

COORDINATORE: ...e tu mi lasci andare... ti prego...












TAVOLA 6

1
Primo piano su Luca con un'espressione professionale ma con degli schizzi di sangue in faccia che tiene il telefono sollevato nell'atto di colpire.

LUCA: no, ma prometto che farò più in fretta.

2
Completamente nera con alcuni schizzi di sangue in bianco.

ONOMATOPEA: CRAK! CRACK CRACK!

3/ 4
Nel corridoio, Luca esce dalla stanza del coordinatore tirandosi la porta alle spalle. Si guarda intorno circospetto.


5
Stringiamo su Luca che si sistema la cravatta, ha il viso pulito e un'espressione serena ora.

LUCA: Miriam?

MIRIAM (FUORICAMPO): si, dimmi.

6
Luca alla reception si sta avviando con fare noncurante verso la porta ma è girato verso la segretaria dietro al banco come per riferire un ultimo dettaglio.

LUCA: io stacco, ho finito... dimenticavo ha detto il coordinatore che non è il caso di continuare ad insistere sull'area nord. È un po' orta da quelle parti. Vi farà sapere lui.


MIRIAM: ok perfetto. Buona giornata.

mercoledì 12 novembre 2014

Inconsapevoli Bufalari



Ok, mò basta. Adesso ti svelo un pratico prontuario per capire internet così da non farti ammoccare ogni fesseria che trovi in giro.

Postulato: per quanto internet sia percepito come 'equivalente su schermo di un giornale cartaceo NON è così. Qui si guadagna in base a quanta gente clicca sulla mia pagina. Quindi, per esempio, scrivere qualosa come "non crederete mai a cosa ha fatto questo politico! sono delle merde" costringe a cliccare di più rispetto a "sottosegretario del nulla si dimentica lo scontrino del caffè".
Di contro però, per quanto meno interessante, il secondo titolo è più corretto e onesto.

Superato questo primo scoglio cerchiamo ora di arrivare ad accettare l'idea che su internet ci sono un sacco di stronzate. Dopotutto sui giornali e in tv ci sono imprecisioni, inesattezze o palesi bugie e non si batte ciglio. Perché internet dovrebbe essere diverso?

Uno potrebbe obiettare: “eh, ma mica sono un giornalista! Che ne so. Non posso mica mettermi a verificare la notizia.

Si, Puoi. All'atto pratico ci vogliono 5-10 secondi: Apri google scrivi nella barra di ricerca: “[titolo della notizia]+bufala” e se è una fesserie nei primi 3 risultati salteranno fuori uno o più siti che sbugiardano la notizia, spesso e volentieri anche con fonti e verifiche.

Ma diciamo che ad uno pesa il culo e aprire un'altra pagina e fare la ricerca fa fatica. Come fare? Con il sano spirito critico. Ecco un prontuario.

  1. CONDIVIDI/FATE GIRARE: identificano subito gli obiettivi dell'autore. Fai girare, dammi più visualizzazioni. Della notizia in se non ce ne frega niente.
  2. FONTI VAGHE: un amico, zio, cugino mi ha detto che... dal vivo non ci crederesti perché dovresti crederci su internet.
  3. ORIGINE DEI SITI: in basso sotto al titolo c'è l'indirizzo dal quale puoi deurre a che appartiene il sito. Ad esempio ilmattino.it è il sito del quotidiona di Napoli e quindi più attendibile. Indirizzi che vanno su Blogspot, altervista e simili sono blog su piattaforme gratuite il che gli da l'autorevolezza pari a quella di questo blog pieno di fesserie senza senso.
  4. GLI ALTRI NON LO DICONO: fammi capire, c'è un complotto che tacita la stampa tutta. Complotto di multinazionali, superpotenze e CIA ma tu, Pinco Pallo a caso su Facebook l'hai scoperto? A margine, facebook è una multinazionale non la Rete degli haker dei film cyberpunk.
  5. Generalmente queste finte notizie ruotano intorno a quattro grandi argomenti: politici, immigrati, donne e tumori. Perhè? Perché sono i 4 argomenti che fanno scuotere la testa alle scimmie mormorando “povera Italia” quindi poi le suddette scimmie si perquotono il petto e diffondono la pelese bufala. Ad esempio quella che dice che i clandestini pigliano 40 euro al giorno pagati dallo stato. Uno ci crede (domostrando mancanza totale di senzo critico ed intelligenza) e subito si lancia in una crociata che porta click all'inventore di bufale di turno
  6. CITAZIONI DI CODICI: Alcuni articoli dicono cose tipo “Ai sensi della nuova norma Leg1127/bis ora i rom viggiano gratis in metropolitana” citare il codice di una legge da autorità alla notizia. Provate a cercare su internet la legge citata. 10 su 10 non esiste.
  7. PERSONE AUTOREVOLI: è il vecchio “tizio a detto che...” non sai se esista il tizio citato, non sai se lo ha effettivamente detto o se è solo parte di un discorso che magari signfica il contrario proprio.
  8. OHMMIODIOMORIREMOTUTTI!: notizie nei toni allarmisti ed apocalittici che tendono ad esagerare situazioni chè già impressionano la gente. Esempio principe le notizie su Ebola. Che pareva dovesse ucciderci tutti a momenti mentre invece si riduce ad una situazione mooolto più ristretta.
  9. Guarda le altre notizie che condivide il sito da cui prendete la notizia. Se parla di: fuffa new age, veganesimo, alieni, complotti o anche solo se noti lì in mezzo notizie inverosimili.
  10. Siti apparentemente autorevoli come ILFATTOQUOTIDIOANO e BEPPEGRILLO.IT vicolano sempre una marea di notizie imprecise/esagerate o direttamente inventate. Soprattutto il sito di Grillo tende a dare notizie come “Finalmente la riscossa dei cittadini... CLIKKA” è poi la notizia è il nulla cosmico o un vago discorso politico altamente delirante.

Detto questo, non è che lo dice il dottore che ti devi “informare” su internet. La vita scorre serena anche se ti limiti ad un telegiornale ogni 2 giorni. Se poi proprio ci tieni a sentirti un moderno cittadino informato. Ti prego, ti imploro. Almeno abbi idea di come funziona il mezzo.

Nessuno te ne fa una colpa se condividi solo foto di gatti buffi

martedì 28 ottobre 2014

La notte dei Doni



Tanto tempo fa. La vita era più semplice. Il mondo era popolato da giusti che sapevano quale fosse il loro posto nel mondo. I governati facevano il bene della gente ed il popolo si limitava a rispettare le regole. Ogni giorno gli scienziati creavano nuove meraviglie per migliorare la vita dell'uomo comune.

Finalmente l'uomo era riuscito a crearsi un piccolo paradiso ma poi peccò d'arroganza.

A quel tempo cerano persone cattive, malfidenti e ingrate che contestavano i Governati. “chi vi da il diritto di comandare su tutti noi” dicevano. Erano stupidi e non capivano la grandezza del nuovo mondo ma i governati furono magnanimi e concessero ai rivoltosi di sedere alla pari con loro per decidere le sorti del mondo.
Un errore in buona fede, ma pur sempre un errore.

Le persone cattive e il loro continuo protestare portarono il caos del dubbio tra le menti illuminate che guidavano il mondo. “è questo il meglio che si può fare? È questa la Cosa Giusta?” i Saggi Governanti all'inizio accolsero con condiscendenza quelle affermazioni ma anche tra gli uomini santi si nasconde il germe del peccato.

Altri iniziarono a nutrire dubbi e col passare del tempo tra i Saggi Governati si crearono delle fazioni. Le fazioni discussero tra loro, alcune caddero nelle mani delle Persone Cattive, altre furono corrotte da dubbio e peccato. Il continuo discutere dei Saggi Governati portò il malcontento tra le masse. La gente non faceva più quello che veniva loro detto, presto iniziarono a fare domande, a chiedersi i perché delle cose.

Alla fine ci fu la Guerra. Gli scienziati smisero di costruire cose utili alla gente e si dedicarono ad armi sempre più spaventose. Fu una guerra lunga come una notte d'inverno. Gli uomini distrussero il Paradiso che si erano creati un pezzo alla volta finché non rimase altro che la Lunga Notte.

Furono anni duri e terribili. Nessuno poteva porre fiducia nel suo prossimo. Gli uomini si raccoglievano intorno alle rovine delle grandi città arrancando per sopravvivere nei resti della Guerra. Gli uomini avevano smesso di credere ed ora avevano paura.

Ma un giorno da là su nel cielo un Dio misericordioso e giusto vide le nuvole nere che coprivano il cielo e decise di mandare un Angelo ad osservare gli uomini. Con una scia di fuoco nei cieli l'Angelo volò sulla terra ed osservò la sofferenza che gli uomini si erano inflitti. Vide la paura e la disperazione ed ebbe pietà di noi.
L'Angelo aiutò l'uomo secondo quella che credeva la volontà di Dio. Tornò nei cieli e rimase a riflettere per trentatré giorni. Poi inviò il suo dono. Il decimo giorno di mezza estate tornò sulla Terra a portare i suoi doni per l'uomo. Le nubi della Lunga Notte si diradarono e nel cielo gli uomini videro cadere le stelle come mai era successo. Fu la prima Notte del Dono:grandi casse sconosciute piovvero dal cielo come comete. Nelle intenzione dell'Angelo ogni cassa era diretta ad una persona ma Dio si accorse di tutto questo e mandò forti venti per ingarbugliare le traiettorie sparpagliando le casse per il mondo. Dio non voleva aiutare troppo gli umani confidando che anche così avrebbero trovato la soluzione ai loro problemi.

Alcuni Uomini Cattivi aprirono le casse che gli erano arrivate. Altri, più saggi, decisero di non essere ancora degni del dono e le conservarono con reverenza in attesa del momento più santo e consono per aprirle e prendere il proprio dono dai cieli.


-racconto popolare “la notte dei Doni”. Creato dalla Chiesa dell'Angelo

Una vita fa questa era l'intro di una roba che volevamo fare insieme io e Lorenzo. Poi, come al solito, cazzi vari l'hanno lasciata sull'hard disk a fermentare.
Ora, non sapendo che farmene effettivamente, la lancio nell'etere che dopotutto era una vita che non aggiornavo qui sopra.

lunedì 18 agosto 2014

The Stick (1)

Allora, non è mistero che io e il disegno ci troviamo in due universi molto distanti tra loro. In genere quando prendo una matita in mano il foglio grida “Dio mio! No! Ti prego...n...AAAARGH”

Quindi nell'ambito del fumetto non mi sembra praticabile l'opzione “autore completo”.

Non è nemmeno un segreto che sia pieno di idee idiote come quella che mi accingo a presentarvi:

the Stick
Super copertina in edizione limitata

Nato dalla fusione delle vignette di Davide la Rosa, i fotoromanzi del Cioè e gli scarabcchi che uno fa mentre sta a telefono. Il tutto mischiato con gli effetti della mia insonnia e realizzato con innovativi materiali come:
-un blocchetto di post-it
-penna nera
-pennarello della cucina
-matita
-macchinetta digitale della mia coinquilina
-un'amica che sa usare photoshop nel frattempo che io capisco tutti i trucchi


Qui sotto le prime 2 pagine. In un universo perfetto ogni settimana aggiungerò pagine nuove. Ma per ora evitiamo promesse.