sabato 13 ottobre 2012

Essere soli è una brutta cosa


Ci sono momenti, giornate, in cui non si ha altra compagnia se non la propria. Di solito piove, perchè quando piove si sta a casa ed è più difficile vedere gente e fare cose. Per quanto sia romantica la pioggia , per quanto sia bello vederla cadere al sicuro dietro al finestra in queste giornate non fa proprio bene alla vita.



Suona male come parola figuriamoci come esperienza: solitudine. Non mi riferisco a quella cosa metafisica di “essere soli in mezzo alla folla” quella la si più accettare la si supera perché in fondo in fondo a tutti piace sentirsi superiori guardando la folla e se ti senti inferiore almeno hai modo di ammirare qualcuno. Il problema è la solitudine vera. Quando non puoi fare quattro chiacchiere con qualcuno o bere in compagnia perché tutti sono da un altra parte che non è qui.



Si sposa bene con l'apatia (e su questo ci sarebbero fiumi di parole da spenderci nel mio caso). Sei solo. Prigioniero in camera tua a causa dei maledetti spagnoli che non hanno ancora levato le tende loro e quelle zoccole delle amiche loro. Fuori viene giù che Dio la manda. Non hai idea di che fine ha fatto l'ombrello e quindi di scendere per andarti a fare un bagno senza uno straccio di motivo non ti va mica. Hai un po' di oggetti con cui passare il tempo: un portatile, un libro e un paio di fumetti letti e straletti. Tutti e tre questi oggetti hanno in comune la stessa cosa: non ti va di usarli. Non hai voglia di scrivere, tranne per quella mezza pagina che ora si è arenata, non hai voglia di leggere ancora perché hai letto troppo e ti fanno male gli occhi. Il fisico freme per fare Qualcosa ma cosa?



Forse è solo questione di abitudine. A Napoli ne hai passate migliaia di giornate così ma i suoni erano diversi. Passi parole persone e bestie domestiche. Qui il massimo che puoi avere come animale da compagnia è una zanzara grossa come un pugno che è entrata in camera ieri sera.



È sabato. Io odio il sabato con tutte le mie forze. Come si odia San Valentino quando sei single o il Natale quando sei di malumore. Lo odio come inizia ad odiare il tuo compleanno quando gli hanno superano i trenta. Non c'è buon umore stasera perché non c'è nulla da fare. Altra gente ha da fare altre cose è in altri posti.



E poi c'è una domanda che rimbomba nel cervello perché tutto il resto è uscito a farsi una passeggiata o non ha voglia distare a sentire: che ci faccio ancora qui? Il corso è finito, il lavoro per quanto si cerchi non esce come succede con le chiavi di casa o con quell'ultimo spicciolo che farebbe la differenza. I soldi vabbè manco stiamo a parlarne. Insomma cosa cazzo ci faccio ancora qui?

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