mercoledì 24 ottobre 2012

Sia fatta la Luce


Spazio siderale. All'inizio del tempo, quando ancora lo spazio chiedeva timidamente permesso a tutta quella materia oscura stipata come pendolari sul regionale del venerdì sera. Non c'è nulla se non qualche appunto sparso del Creatore. Non ci sono ancora architetti, menager, global manager coordinator e human resource e tutta quella gente che rende così complicato mettere su una qualsiasi impresa a lungo termine. Così sono indispensabili spirito d'iniziativa e ingegno personale.

Una rapida rimboccata di maniche e …



SIA FATTA LU....



boom



La teoria moderna più accreditata al momento riassume il primo istante di vita del cosmo come un esplosione. Particelle che volano via da tutte le parti, Fotoni, Neutrini, Tachioni, Stranoni e via discorrendo. Sparati nel vuoto che ora è spazio. Pochi secondi e via, tutto fatto. Mo sta alle particelle decidere dove metter mano e organizzarsi in qualcosa che non si sbricioli nel nulla dopo appena un gigalione di anni.

Sembra che il creazionismo e la fisica moderna si contraddicono sull'inizio di tutte le cose: da un lato un essere onnipotente che ha organizzato tutto a tavolino, dall'altro una grossa esplosione e infiniti dubbi sul perché.



Probabilmente la verità sta nel mezzo.

Immaginate: un piccolo appartamento in un piccolo condominio. Al terzo piano la luce è sempre accesa. L'occupante di questa piccola casa è così esasperante che i vicini hanno perso il gusto di lamentarsi per i rumori, gli odori e gli occasionali urli. Non c'è un gran viavai di gente in quell'appartamento. Se non esistesse ancora il tempo si potrebbe dire che non si vedono ospiti da un pezzo. Ma se per puro caso l'addetto alla lettura del contatore riuscisse ad accumulare abbastanza coraggio e placche protettive da entrare la scena non sarebbe di quelle più rassicuranti.

Il fatto che tutti i pazzi ossessivi amino appendere alle pareti pezzetti di giornali appunti e strani scarabocchi probabilmente è una delle poche passioni che ci ha trasmesso il Creatore. Nella sicurezza del suo appartamentino affittato a nero si ingarbugliano tubi cavi e qualsivoglia divineria tecnologica presa qua e là dal futuro spazio tempo. Cibo di dubbia natura è sparso qua e la per la casa impegnato nelle prove generali dell'evoluzione (alcuni pezzi di protopizza hanno già sviluppato arti mobili). In mezzo a tutto questo, delirio un grosso tavolaccio da lavoro pieno di attrezzi rudimentali. Il Creatore si rimbocca le maniche della maglia bisunta preparandosi a fare il grande passo.

Da teoria a pratica. Quello che tutti gli esseri senzienti con un minimo di raziocino ponderano un migliaio di volte e spesso poi lasciano in mano ad altri. In teoria tutto si riduce ad un interruttore, qualche colpo di fiamma ossidrica ed abbondanti martellate distribuite qua e là per agevolare il processo.

È un peccato che solo dopo la prima Scintilla il Creatore si ricordi di essere onnisciente. Se se ne fosse ricordato prima magari avrebbe sentito la puzza di gas (quella con cui i vicini hanno oramai imparato a convivere). Forse si sarebbe anche ricordato perché mangia solo cibo a portar via a causa di fornelli rotti da eoni.

Per farla breve. Fosse stato onnisciente il Big Bang non sarebbe iniziato nel suo salotto e magari le particelle fondamentali della vita non sarebbero stati i suoi mobili vaporizzati.

Ora ci si sorprende che l'universo sia caotico, complesso e spesso privo di qualsiasi senso. Provate voi a nascere a causa di un incidentale fuga di gas e vivere per i successivi miliardi di anni in attesa che il Creatore esca dal pronto soccorso e torni a mettere un po' d'ordine nel laboratorio.


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