mercoledì 3 ottobre 2012

I ragazzi dello Zoo di Roma


rientrare a casa oggi è stata una cosa sofferta. La sensazione era molto simile a quella di un veterano del Vietnam che si accorge di aver dimenticato le chiavi in missione e deve tornare a riprendersele. Mi erano giunte voci su cosa stava succedendo nella mia dimora capitolina. In poche parole altra gente. La casa va riempiendosi e la mia stanza torna lentamente ad essere quello che è: un buco.



Lasciamo stare che ho fatto tardi col treno. Facciamo anche finta che andare a cenare da Aurora non aveva nulla a che fare col fatto che non voglio avere nulla a che fare con questa gente perchè già è complicato così. È complicato vivere fuori casa pesando sulle spalle della famiglia, quasi com'è complicato cercare a tentoni idee per il lavoro serio. È complicato non avere più la libertà di andare in bagno a fare il fatto importante (o la cosa grossa) e doversi preoccupare della puzza. Soprattutto se ora si ritorna a condividere il cesso con una ragazza.



Abbiamo tre new entry: Chiara, un amica di Daniela da quel che ho capito, abbiamo fatto conoscenza nell'arco di tempo impiegato a posare la valigia e riscendere. Se ne deduce che già è assai se so il nome. Sembra una persona tranquilla ma mai dire mai. C'è sempre il pericolo dietro l'angolo con la gente tranquilla. Sono quelli che tranquillamente fanno festini in casa quando devi alzarti presto, o che tranquillamente cantano l'Aida alla 3 del mattino. E soprattutto le persone tranquille tendono a stare in casa.



Anche la doppia infittabile è stata infine affittata. Brutte rogne se considerate che gli ultimi occupanti erano Giuseppe il Killer e la sua pupa francese. Ora sono due spagnoli. Non li ho ancora visti in faccia ho solo sentito uno dei due parlare dalla porta per ora li ho ribattezzati, senza un briciolo di fantasia, i Carlos. Tutto il resto si vedrà per ora so solo che prendendo la doppia si sono presi pure il mio bagno costringendomi a cacare in clandestinità.



Per il resto che si può dire? Tutto come al solito. Si procede a tentoni come chi cerca l'interruttore della luce in una stanza dove ha sentito un rumore sospetto. Si stanno preparando cose ma francamente alle volte mi sembra di stare metaforicamente cantando sotto la doccia convinto di essere a Sanremo. In teoria alcune cose si stanno anche muovendo. Il punto è proprio il movimento: una cosa è farlo in Ferrari un altro e farlo con una bici scassata. Mi basterebbe una Cinquecento.



Al momento però la prima conseguenza “grave” della folla che è tornata a vivere in casa è il fatto che mentre scrivevo questo post la connessione è saltata 4 volte.

Nessun commento:

Posta un commento