lunedì 3 agosto 2015

Gli Schiattamorti



Chiudo la portiera del carro funebre. Caldo, il completo nero mi stringe, Sudo come Rambo nella giungla. Edo si accende una sigaretta
-Di che si tratta?-
-Nonno.-
-Cazzo. Come?- arrivo alla porta.
-Infarto.- Edo suona al campanello
-E su amico almeno aveva l'artrite, qualche debilitazione?-
-No, barcollava col bastone come tutti i vecchi. Ma niente che ci interessa davvero.-
-Mai che ci toccasse un bell'incidente stradale.- busso.
-Noi siamo gli esperti, ci toccano le rotture di palle peggiori.-
Edo completa la frase un attimo prima che una donna sui quaranta apra la porta. Ha gli occhi cerchiati di nero, gonfi di pianto, capelli sconvolti. Tutto regolare. Da dentro la casa altri pianti, qualche grido soffocato. Anche qui tutto regolare.
TUMP!
La donna ci guarda con urgenza. Normalmente ora ci sarebbero le presentazioni ma la donna ci guarda e ci lascia entrare. Da sopra un urlo meno soffocato. Edo mi guarda in tralice indicando col pollice il grosso crocifisso che decora il corridoio. Cattolici, male. Malissimo.
La donna ci da le spalle mentre saliamo le scale. Edo stringe la valigetta. Non è elegante tirare fuori gli attrezzi prima di mettersi all'opera sarà una bella rottura di palle.
TUMP!
Una ragazza sobbalza in lacrime. Sull'orlo di una crisi isterica. Gli altri parenti restano composti nel salottino sforzandosi di pensare ad altro. Ci avviciniamo ad un uomo in giacca e cravatta in piedi davanti a una porta, dagli occhi lucidi deduco sia il capofamiglia.
TUMP!
La ragazzina fa un grido soffocato, sul divano un bambino si mette a piangere.
-Cristo, non è posto per i bambini questo.- mormora Edo mentre io stringo la mano all'uomo. Lui annuisce, è sconvolto. Dietro la porta si sente del casino.
-Edo, è già iniziata. È meglio che ci diamo una mossa.- spingo gentilmente di lato il capofamiglia. Afferro la maniglia. Edo mi fa un cenno mentre apre la valigetta senza mostrarne il contenuto alla famiglia.
Spalanco la porta con violenza. Un suono umidiccio mi ricompensa. Edo salta dentro lo seguo chiudendo la porta. L'arzillo nonnetto ci salta addosso, le mascelle piene di bava e sangue scattano a vuoto mentre lo spingo via. Edo armeggia con la valigetta a distanza di sicurezza. La camera da letto è nel caos. Deve essersi svegliato da almeno un ora.
Gli ho fracassato il naso aprendo la porta, il setto nasale è storto sangue ormai freddo cola sul tappeto dopo avergli inzuppato la faccia. Assesto calci e spinte ad un vecchio che in vita sarà pesato 30kg bagnato ma che ora ha la forza e la foga di un toro. Dietro di me sento un “psss” rassicurante.
-Pronto.- fa Edo in tono professionale.
Mi sposto di lato facendo lo sgambetto al nonnino zombie che cade sul letto battendo la testa sullo spigolo in legno. Edo fa un passo in avanti e poggia la sparafagioli sul cranio stempiato. PUNF.
Secco, rapido e pulito. Il nonnino si accascia all'istante appena la pallina di piombo gli penetra nel cervello spinta dall'aria compressa. Silenzio.
Toc toc. Timido. Un voce sommessa appena udibile. -Tutto bene lì dentro?- il capofamiglia.
-Si.- dico guardando prima la stanza e poi il corpo. Il naso è piegato, la faccia e il petto sono sporchi di sangue e bava, la tempia mostra una rientranza innaturale dove ha battuto la testa. Edo da voce ai miei pensieri.
-Sarà un lavoraccio renderlo presentabile per la cerimonia.-
FINE




Se a qualcuno avanza tempo e si diverte a scarabocchiare con la matita, pena o quel che è qui sotto in versione sceneggiata. Non vi metto le descrizioni per personaggi perché chi se ne frega. Potete farci quello che vi pare basta che mi riconosciate la paternità della storia e della sceneggiatura.




TAVOLA 1

1-2
Esterno giorno, una strada cittadina. Campo medio. Un carro funebre visto di lato parcheggiato di fianco al marciapiede. Due uomini sono in piedi davanti al carro e stanno. Uno cammina verso il lettore (Marco), l'altro è leggermente più dietro nel gesto di accendersi una sigaretta, accanto ai suoi piedi una valigetta.

TITOLO: gli Schiattamorti

MARCO: Di che si tratta?-

EDO: Nonno.

MARCO: Cazzo. Come?

EDO: Infarto.

3-4
Ruotiamo l'immagine, ora vediamo i due di spalle che si avvicinano all'ingresso di un piccolo villino a due piani.

MARCO: E su amico almeno aveva l'artrite, qualche debilitazione?

EDO: No, barcollava col bastone come tutti i vecchi. Ma niente che ci interessa davvero.

5
Stringiamo su Marco di profilo che bussa al campanello.

MARCO: Mai che ci toccasse un bell'incidente stradale.

6
Allarghiamo prendendo nell'inquadratura anche Edo che sorride.

ONOMATOPEA (PORTA): clik

EDO: Noi siamo gli esperti, ci toccano le rotture di palle peggiori.


TAVOLA 2

1-2 VERTICALE
La porta aperta, in penombra sull'uscio una donna sui 40 grassottella. Indossa un abito scuro da funerale ha una faccia triste e gonfia di pianto. Sui lati di quinta Marco e Edo visti di spalle. Edo stringe la valigetta.

3
Primo piano su Edo che si gratta la nuca con un sorriso imbarazzato.

4
la donna con la mano fa segno di entrare mentre si gira leggermente come per precederli.

5-6
La donna Marco ed Edo che attraversano un corridoio. Sulla parete un grosso crocifisso

MARCO (PENSIERO): cattolici? Male, anzi malissimo.



TAVOLA 3

1
Una ragazza, sui sedici anni, sotto shock seduta su una sedia in abiti scuri. È tesa stringe i pugni sulle gambe e trema

ONOMATOPEA: tump!

RAGAZZA: ah!

2
primo piano su Edo.

EDO (SUSSURRO): Poveraccia...

3-4
Edo e Marco in piedi un ampio salotto. Su divani e sedie persone a lutto. Tutti rigidi e tesi. Su un lato della stanza un uomo in piedi davanti ad una porta. Tra le persone ci sono anche dei bambini piccoli.

EDO (pensiero): non ci si abitua mai a queste cose.

ONOMATOPEA: tump

5
la ragazza sobbalza di nuovo.

RAGAZZA: basta...

6
Marco stringe la mano al capofamiglia sulla soglia.

ONOMATOPEA: tump

MARCO: buongiorno. Da qui provvediamo noi.



TAVOLA 4

1-2 VERTICALE
Marco visto di spalle che spalanca la porta con violenza. Oltre l'uscio si vede una camera da letto: un letto, un armadio, una cassettiera. Mobili vecchi e spigolosi .Dietro la porta un anziano zombie viene travolto dallo stipite. Per ora ne vediamo solo un braccio e uno schizzo di sangue all'altezza del naso.

ONOMATOPEA: SBAM!

MARCO: dentro! Veloce!

3-4 VERTICALE
Marco ed Edo spalle alla porta. Marco leggermente più avanzato pronto a lottare. Edo dietro di lui accovacciato che apre la valigetta.

MARCO: vedi di fare in fretta.

5-6
di profilo il nonno zombie si lancia su Marco sbavando e con il viso sporco di sangue che cola dal naso storto.

MARCO: cazzo!


TAVOLA 5

1
Marco spinge con un calcio lo zombie. Marco ha un espressione tranquilla, professionale.

MARCO: muoviti! Diventano più forti dopo...

2
Stringiamo sullo zombie. È un anziano in pantaloni del pigiama e canotta, sporco di sangue sul petto e sul viso e barcolla in avanti.

ZOMBIE: rrrrr

3
Edo in piedi, la valigetta aperta poggiata a terra. Dalla valigetta esce un tubo di gomma che si collega con una pistola sparachiodi che lui ha un mano.

ONOMATOPEA (VALIGETTA): pssss

EDO: Pronto, quando vuoi.

4
Marco fa lo sgambetto allo zombie che si sta avvicinando. L'immagine è presa dal basso verso l'alto dando l'impressione che lo zombie cada verso l'osservatore.




TAVOLA 6

1-2
lo zombie cade di lungo colpendo con la testa lo spigolo di una cassettiera. Sulla sinistra Edo di profilo che si avvicino con la “sparachiodi” in mano.

ONOMATOPEA: TUD!

3
Edo poggia la pistola sulla testa dello zombie finito a terra di faccia.

ONOMATOPEA: PUNF!

EDO: Fatto.

4
Marco prende per le ascelle il morto sollevandolo per trascinarlo. Sulla testa del morto oltre al naso storto c'è una rientranza nel punto dove ha sbattuto sulla cassettiera

MARCO: forza chiudiamo questa storia.

5-6
allarghiamo verso l'alto mostrando i segni di lotta e il disordine nella stanza: sangue sulla porta e sulla cassettiera, foto a terra ed altri elementi di confusione. Marco ed Edo in mezzo alla stanza mentre sollevano il morto.

EDO: sarà un lavoraccio renderlo presentabile per la cerimonia.

MARCO: di questi tempi anche fare il becchino è un lavoraccio.

FINE

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