martedì 7 agosto 2012

O' pobbem è di chi o' ten



sono disoccupato, è agosto, a Roma (e credo da molte altre parti) fa un caldo imbarazzante eccessivo come quei rutti possenti che si fanno in birreria a quattordici anni dopo la seconda Peroni.

è un caldo che trascende le normali regole fisiche. Crea sudore e stress in parti uguali e uccide ogni iniziativa che ti porti a più di un metro dal ventilatore.

Per cui ho deciso di seguire il vecchio adagio (che in realtà è stato coniato da un mio contemporaneo) e catafottermene di tutto approfittando dell'ingenua ospitalità di gente troppo socevole per fiutare il pericolo.



mi ha invitato lui, quindi la coscienza è a posto. in teoria dovremmo fare cose importanti e creative ma al momento il tutto non è in cima alla mia lista priorità. O meglio ci sarebbe pure se non facesse così caldo.


ora mentre sudo solo perchè sto muovendo le mani sulla tastiera le mie priorità sono:
-il lago
-un posto fresco
-il castello
-la vineria

tutto il resto può anche fottersi e aspettare il mio ritorno. Saranno due o tre giorni al massimo col vantaggio che non esiste connessione internet decente e anche il telefonino piglia male per cui vi suggerisco un semplice approccio a qualunque faccenda che riguardi me personalmente:


SONO MORTO

resusciterò tra qualche giorno se proprio non potete vivere senza contattarmi sono sicuro che a quelli che considero importanti abbia lasciato il numero del cellulare e possono provare a sfidare il crudele dio Vodaphone il Senzacampo per cercare di contattarmi.


per tutti gli altri a poi.


vorrei dirvi che quando sarò a mollo nell'acqua gelida del lago con la faccia e la panza che spuntano come piccole isole dal pelo dell'acqua penserò a voi qui a sudare o (peggio) a lavorare per la gloria dell Azienda.

ma in realtà non penserò a nulla. Ho così bisogno di non pensare a niente.



ps: la traduzione dal napoletano del titolo è "il problema è di chi lo tiene". L'implicito sottotesto è: "se il problema è tuo perchè me lo devo caricare io e privarti da una cosa così rara come un'esclusiva proprietà privata in questo mondo precario fatto di mutui e pagamenti?"

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