C'è
un biliardino, un vecchio tavolaccio ingombro di carte di Magic, un
poster di Guerre Stellari e un divano che non ha più l'onore di
stare in un soggiorno vero. Su quel divano il “futuro del fumetto
moderno” sta fissando perplesso il modulo di partecipazione a Lucca
2013.
-che
metto “artista” o “editore”?- chiede Valerio.
-Direi
artista perché sicuro editori non siamo.- rispondo io
Michele,
il padrone di casa ci guarda come guarderebbe due scimmie alle prese
con un reattore nucleare.
-Vabbè
dai, tanto dopo lo puoi cambiare dopo.- dico. Al momento mi preme
sapere quanto costa il banchetto, il resto è secondario.
Entriamo
nell'area, leggiamo tutte le regole di Lucca che si riassumono con la
frase “Voi ci pagate e poi i cazzi sono i vostri.”
qualche
altro click e siamo alla scelta dei banchetti.
-Oddio!
1500 euro?-
-Scendi
scendi. Vai direttamente in fondo alla pagina dove stanno le cose per
i poveri.-
1000
750
500
Avanti
tutta e poi finalmente 100.
-Eccolo
è il nostro!-
-Mi
pare un po' piccolo, siamo in 6- fa Valerio
-Mmm-
-Vediamo
magari possiamo aggiungere un modulo.-
Si
possiamo. Spesa totale 266 euro IVA compresa. Premiamo “ok” e
procediamo. Si apre un altra schermata, stavolta ci chiede il nome
con cui lo stand risulterà nella fiera. Ovvero il cartello che tutti
i nostri 4 lettori leggeranno.
-Mummia
Corporation fa abbastanza schifo.-
-Dai
potremmo sottotitolare “il nuovo che avanza, lentamente.”-
-...-
-Si,
fa schifo.- capitolo.
Piccola
digressione. Come tutte le grandi tragedie anche questa di provare la
via dell'autoproduzione è nata da una piccola cosa. Ero al corso di
sceneggiatura con Lorenzo Bartoli, alla scuola comics. Come ospiti
speciali erano venuti due ex alunni a parlare della loro
autoproduzione. Sarà che loro facevano simpatia, sarà che sembrava
un'ottima idea ci siamo messi anche noi a replicare la cosa. C'era
solo un problema, di quelli piccoli piccoli: meno mezzi e meno
preparazione alla cosa. Soprattutto sulla parte tecnica. Tipo: dove
stampiamo, come lo stampiamo, e la carta? Ecc ecc.
in
questa fase fin troppo confusa entrambi i ragazzi della Villain
comics (la loro etichetta) ci sono venuti in aiuto con preziose
informazioni.
-E se
ci chiamassimo “Hero Comics"?- Valerio ha quella luce negli occhi di
cui uno dovrebbe sempre aver paura.
-Eh
già, magari prendiamo lo stand di fonte a quelli della Villain.- in
lontananza sentiamo il buon senso franare mentre il “Piano del
Secolo" va formandosi.
Riassumendo:
loro si chiamano Villain comics (Villian vuol dire cattivo grosso
modo), Roberto Recchioni gli ha dato una mano facendo da supervisore.
Noi ci chiamiamo Hero Comics, possiamo chiedere a Bartoli se ci
scrive due righe di introduzione agli albi, come se ci
sponsorizzasse.
Bartoli
e Recchioni hanno collaborato sulla loro serie John Doe. Ora che ha
chiuso ognuno per la sua strada.
Due
autoproduzioni sponsorizzate da due ex soci.
E
internet è pieno di idioti.
-Ma
non è che suona un po' antipatica come cosa?-
-No,
non hai capito. Ci mettiamo d'accordo con i Villain per fare una
finta contrapposizione, una cosa goliardica. Poi se gli scemi ci
cascano e qualche idiota titola “il duo di John Doe si fa la guerra
attraverso gli esordienti” tanto di guadagnato no?-
-Anche
così sembra una cosa antipatica, a meno che non siano tutti
d'accordo. E non credo-
-E poi
“Hero comics” suona come una casa editrice anni ottanta di
supereroi...-
-Ma
voi siete sicuri che non esista già?- fa il padrone di casa che non
sa nulla di fumetti.
-In
effetti...-
Valerio
cerca su Google. Si, esiste già. Come il nickname “Legolas” sul
forum del Signore degli anelli.
Ci
guardiamo in faccia.
-Era
un idea del menga-
-Si,
vabbuò era per ridere. L'avessimo fatto davvero ci venivano a
pigliare con la mazza.-
Due
gruppi di esordienti contrapposti: uno un gruppo di cazzari, l'altro
gente seria e organizzata (e dopo questo post non dovreste fare
fatica a capire chi è chi).
-però...-
-però...-
-Suona
molto West side story
dei fumettisti.-
Così
è nato Wannabe.
Prossimamente su tutti i rotoli di carta igienica ruvida.
Ps:
alla fine ci chiameremo Faq Tales.
Non mi chiedete perché e per come. O magari un giorno vedo di
capielo e ve lo spiego
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