Sono le dieci e mezza di sera. Oltre la
mia porta, ora che ho tolto le cuffie, sento arrivare più voci del
solito. Voci spagnole, voci fastidiose. Sembra che lo spagnolo, oltre
ad esser lingua caliente ha un'altra caratteristica: un altalena
fonetica dettata dagli accenti che fa uno strano effetto all'orecchio
umano.
Sentir parlare questa gente è come
stare in mezzo alla strada e discutere con un tizio che sfreccia in
auto urlando. Quando è vicino il rumore è eccessivo, quando è
lontano si fa borbottio indistinto che promette di crescere.
Ecco, i Carlos riescono ad ottenere
quest'effetto stando fermi. Le ospiti dei Carlos hanno un livello di
decibel nella normale conversazione tale da far tremare le vetrate.
Sarà una lunga notte mi dico.
Esco fuori per fumare la sigaretta
della buona notte sul balcone. Il soggiorno è occupato da Carlos 1 e
una tizia che chiacchierano con una bottiglia di vino tra loro. Lei è
carina, capelli neri ricci sorriso contagioso e fisico ben curato.
Dal loro gioco di sguardi mi faccio una mezza idea di cosa succederà
più tardi.
Mentre tiro dentro lo stendino dal
bagno esce lei. Si sentono cori angelici mentre il più spettacolare
paio di seni che abbia mai visto precede l'apparizione di Miss
Spagna. Non è descrivibile e quindi non mi sforzo proprio. Indossa
una cannottiera verde che da tutta l'impressione di essere di una
taglia più piccola lasciando intravedere la pancia piatta. Si
aggiusta i capelli biondo scuro dicendo qualcosa agli amici. Non fa
caso a me e sembra perfettamente a suo agio anche se indossa solo
delle mutandine verdi e delle scarpe col tacco.
Senza contare che c'è un morto di figa
che sposta uno stendino fissandola con mezzo metro di lingua di
fuori.. la venere va nell'altra stanza, abbraccia Carlos 2, che ora ha
tutto il mio rispetto, mentre una terza voce femminile fa capolino
dalla porta.
Mi sento come se fossi caduto in un
film porno.
Faccio qualche tentativo di
comunicazione, tutti falliscono miseramente. Sarà paranoia mia ma
qui sembra che si stiano preparando per un'orgia. Tra abbracci risate
e frasi misteriose dette con facce ammiccanti sembra che tutte stiano
con tutti.
I Carlos prendono possesso di una delle
singole e la arredano a stanza degli ospiti di fortuna. Cala il
silenzio per un po'. Io torno in camera.
Notte. Sono le tre del mattino circa.
Io come al solito sto ancora sveglio perché mancano “solo”
ottanta pagine alla fine del libro e tanto vale finirlo adesso.
Sembrava una buona idea quando mi sono messo a letto all'una, ora non
tanto.
TUMP!
Il muro di lato che confina con al
camera degli ospiti improvvisata.
TUMP!
Parole in spagnolo che vorrebbero
essere sussurrate. Prima un lei poi un lui.
TUMP!
TUMP!
Non ci vuole un detective. Cerco l'ipod
prima che sia troppo tardi. I rumori si fanno ritmici si aggiunge il
tipico “gnek” dei materassi di qualità che popolano le case
studenti. Vanno avanti per un po' ogni tanto lei o lui fanno dei
versi di una certa importanza.
Poi...
Un CRASH! Un TUMP! BUMP! E infine un
KRAK!
Un grido di dolore femminile la voce di
un Carlos che dice qualcosa in spagnolo. Suona tipo come “oh,
cazzo!”
Dall'altra stanza esce qualcuno, voci,
una discussione. Una ragazza che piange i due Carlos che discutono e
un'altra ragazza che bestemmia. La disccussione sale e si sposta in
soggiorno, poi in bagno poi le voci si calmano. Una porta che si
chiude e silenzio.
Sono le 4 del mattino.
Ore 9 e qualcosa, mi sveglio, faccio il
caffè e giro per casa. Le stanze dei Carlos sono vuote. Nel nido
d'amore c'è la seguente scena: un letto disfatto, il materasso
sbilenco, un mucchietto di vestiti buttati per terra. Al centro della
stanza una lampada da comodino fracassata. Accanto al letto un
mucchietto di legno che una volta era il comodino.
La scena mentale si forma naturalmente.
Un Carlos e una delle ragazze sono intenti in attività ludiche del
tipo migliore. Il letto è un singolo e Carolos è già grosso di
suo, in due si sta scomodi. Lei, in cerca di una posizione comoda
poggia una mano sull'angolo del materasso e un altra sul comodino.
Carlos fa il suo lavoro ma nessuno dei due ha tenuto conto di due
cose: il materasso che è leggermente più grande della rete e il
comodino costruito da un falegname pazzo che voleva far economia sui
chiodi.
Carlos fa il suo lavoro, il bordo del
materasso si flette sotto il peso di lei che è costretta, per
tenersi in equilibrio a caricare tutto il peso sul comodino. Il
mobile diversamente integro si inclina. La lampada cade
fracassandosi. Qualche istante dopo i chiodi che mantengono
l'integrità strutturale del comodino prendono i cappotti, pagano il
conto e salutano tutti.
Il tavolino cede. Lei è con metà
busto oltre il bordo del letto con uno che la spinge da dietro. La
fisica elementare fa il suo lavoro e la poveretta cade faccia in
avanti sbattendo un po' sul pavimento un po' sul fu comodino e sulla
fu lampada.
Come si dice il resto è storia.
Accidenti che storia...a me n'è successa una in cui a farne le spese, oltre al sottoscritto che ha passato la notte in bianco ad udire il Carlos di turno che "consumava" con una "guappa" occasionale, è stato un termosifone...ah, e la testa della guappa che s'è spaccata finendo al pronto soccorso!
RispondiEliminaMa bando alle ciance...ho 2 domande:
1) di quale libro ti mancavano 80 pagine?
2) sei riuscito a finirlo quella notte?
Salve e benvenuto. per rispondere alle tue domande:
Elimina1) mi pare fosse 21/11/63 di King
2)ovviamente si. L'insonnia aiuta moto a leggere libri :D
Salve e benvenuto. per rispondere alle tue domande:
Elimina1) mi pare fosse 21/11/63 di King
2)ovviamente si. L'insonnia aiuta moto a leggere libri :D