venerdì 26 aprile 2013

Riti propiziatori




Mancano sei mesi e ora e solo ora posso dire che io so un mare di cose che prima ignoravo. Come trattare coi disegnatori, come scrivere una sceneggiatura che davvero si capisca, come farsi venire un esaurimento nervoso e come fare i debiti con il tuo socio.
Senza contare di come ingannare la gente facendogli credere che tu (si proprio tu e tu solo) sei la loro grande occasione. Lorenzo ha ragione: in questo mestiere la differenza la fa la faccia di culo e poi, molto poi, il talento. Perché è con la faccia di culo che ti fai notare. Il talento entra in seconda battuta.
Ma sto vaneggiando.

Ora so come si è sentito Luke Skywalker la prima volta che gli hanno detto “tu sarai uno jedi”.
Ora so come l'ha presa Sam quando gli hanno detto che quel fesso di Frodo doveva portare l'anello.
Ora so cosa si prova a leggere la scritta “dont panic” sulla guida.
Ora so cosa prova il generale della Guardia Imperiale quando gli dicono che deve conquistare quel pianeta pieno di alieni.
Ora so come ci si sente quando si schiudono le uova di drago.
Ora so ma devo ancora guadagnarmi l'onore della spada laser.

Domani si inizia.
Valerio, Valentina, Vale, Gabriele, Valentina n°3, Marco ecc ecc. uso questa antica formula propiziatoria della mia gente. Sperando che gli dei siano con noi:

C'a Maronn' c'accumpagn' e si propri ess' ten che fa almeno mannass' a ccoccurun.



Nessun commento:

Posta un commento