Antefatto.
Il capo del personale di
Eataly è la copia sputata della moglie di Bisio in Benvenuti al Sud.
Ha fatto domande di rito ed ha ottenuto borbottii di rito a modi
risposta. Il candidato non è uno che parla troppo ma lei ha bisogno
e forse è silenzio rientra tra le qualità. L'esaminatrice sorride
per un microsecondo: “voglio fare un tentacivo” dice come se il
tentativo non fossi tu ma un altro che ora è giù al bar. “sai fin
ora ne abbiamo cambiati molti a questo banco. Tutti si presentano
come i migliori del mondo e poi...” lascia a metà la frase sapendo
benissimo che quello che c'era da capire si è capito.
Il povero candidato la guarda
sorridendo ma non troppo. Non è un esperto di persone ma ha capito
da tempo che se si fosse presentato a colloquio un babbuino che
millantava abilità nei coltelli lei avrebbe assunto anche quello.
“non ho mai detto di essere il
migliore” dice il candidato con quella che spera sia un espressione
seria ma non troppo. “magari molte cose non le so fare ma di sicuro
sono uno che lavora e che non si fa impressionare dalla fatica”.
Poche battute dopo il dialogo termina
con la chiameranno. Stretta di mano e ciao.
Giovedì ore dieci. Per paura di fare
tardi sei lì dalle nove. Ti hanno dato tutto il necessario tranne il
contratto e per questo ora sei fermo in attesa perchè senza non ti
fanno andare. Aspetti un ora poi ti viene presentata la tua
responsabile: Ivana dice la capessa del personale, Giulia dice lei.
Dettagli.
Visto che per un qualche motivo si
sono persi un pezzo del tuo contratto lavorerai solo quattro ore e
poi nel caso recuperi. Sai del tempo che passa in base alle sigarette
che non puoi fumare. Ivanagiulia è un buon capo: paziente come
Gordon Ramsey, disponibile come un cane idrofobo a cui offri una
gamba per vedere che fa. L'antifona la capisci subito e cerchi di
operare il più lontano possibile da lei. Difficile visto che nessun
azione può essere intrapresa senza la sua approvazione.
Non ti fanno entrare nel banco,
l'affettatrice l'hai toccata solo per pulirla (e ha un infinità di
pezzi in più rispetto al modello napoletano da diventar pazzi). Un
torinese caruccia e disponibile, che solo in seguito scoprirai essere
la seconda di Ivanagiulia, ti tallona da vicino a volte spiegandoti
cose che già sai ma il trucco è fingere di non saperle così da
risultare uomo pratico. Il reparto è immenso. Praticamente tra cella
banco e laboratorio copre tutto il conad dove stavo prima. Siamo
sempre almeno in 6 oltre Ivanagiulia: quattro galoppini e due orsi
polari (sono quelli che lavorano solo nella cella frigo).
Sharon una ragazzetta piccoletta che ha
qualcosa di molto simile a Valentina (la collega di un tempo) mi
prende subito in simpatia perchè voglio aiutarla di mia iniziativa
invece di andare a cercare altri incarichi dal capo. Ogni tanto mi
guarda in tralice e scuote la testa o annuisce a seconda di quanto
sbagliata o giusta è la linea d'azione del momento o di quanto
incazzata sia Ivanagiulia.
Non tocchi un coltello ma in compenso
scopri dell'esistenza di salumi folli roba che in un supermercato
normale sarebbe condannata all'invenduto eterno. In pratica ti fanno
fare lo scaffalista del banco frigo. Oltre a Debora (la torinese) i
tuoi principali interlocutori sono gli orsi polari. Alle due
praticamente ti cacciano in malo modo facendo intendere quanto sia
peccaminoso restare a lavorare dopo il tuo turno.
Obbedisco. In fondo peccare è peccato.
Epilogo
il secondo giorno è una girandola di
eventi che comprende l'uso di alcuni coltelli e la rivoluzione del
banco. Oltre che la manipolazione di una quantità spropositata di
mozzarelle. Per la seconda volta alle due ti cacciano ma con una
tremenda promessa: hanno capito quante ore devi fare. Ovviamente
erano meno di quelle che pensavi tu per cui domani e dopodomani si
attacca alle otto e si chiude alle cinque. Ma c'è addirittura un ora
di spacco. E dopotutto per due anni hai fatto dieci ore di lavoro
quasi allo stesso stipendio. Finchè non ti chiederanno un iniziativa
puoi sopravvivere.

Nessun commento:
Posta un commento