[Sigla iniziale sparata ad alto volume.
Immagini di ragazzi che scorrono miste a gente che piange e
carabinieri. In basso titolone in bianco: “CONTINUANO I MASSACRI
DEI FUORI SEDE: NUOVA VITTIMA A NAPOLI”. Si conclude la sigla. Il
giornalista in studio finge di sistemare dei fogli ed attacca a
parlare. Dietro di lui in alto sulla destra un riquadro in
sovrimpressione con una mia foto presa tra gli scarti della carta di
identità (una di quelle in cui non ti sei fatto la barba, non hai
preso il caffè e sei anche un po' incazzato. Il giornalista prende
fiato e attacca a parlare.]
“Oggi a Napoli un altro orrendo
delitto legata a quella che, oramai, è conosciuta come “sindrome
del fuori sede”. Stefano F, un trentenne che da quasi un anno
vive fuori dal tetto familiare è rientrato a casa per le vacanze
natalizie ma il trauma del rientro a casa è stato troppo forte. I
carabinieri si rifiutano di fornire dettagli ma è chiaro come il
giovane trentenne, in preda ad un raptus omicida , abbia sterminato
la sua famiglia.
Secondo le ricostruzioni degli
inquirenti il “giovane” è entrato in casa dopo un estenuante
viaggio di 5 ore da Roma poche ore dopo il rientro a casa il suo
cervello non ha retto lo stress del ritorno in famiglia. Tutto sembra
iniziato quando la madre gli ha chiesto, per la 14° volta se aveva
disfatto la valigia. L'innocente domanda, unita alla sconfitta del
Napoli contro il Bologna ha scatenato la follia omicida tipica della
sindrome. Ma di cosa si tratta? Sentiamo l'esperto.”
[un uomo distinto, barba curata, siede
dietro una scrivania alle sue spalle una parete piena di libri di
medicina. Si sistema gli occhiali, giunge le mani sul tavolo e inizia
a parlare in tono monotono]
“Purtroppo la Sindrome del Fuori Sede
o SFS è una piaga sociale che colpisce da anni la civiltà
occidentale, soprattutto nel periodo delle vacanze natalizie. Giovani
e meno giovani lasciano il tetto familiare per motivi di lavoro o
studio. Si fanno una vita, si abituano a determinati ritmi e
gestiscono autonomamente le faccene domestiche secondo la propria
sensibilità. Non c'è da sorprendersi che il ritorno al nucleo
familiare d'origine e quindi il rientro sotto le ali materne crei un
trauma forte, soprattutto nei soggetti di tipo maschile abituati a
vivere nel caos autoprodotto delle loro stanze.”
[lo schermo si divide in due: sulla
destra lo studio col giornalista sulla sinistra lo psichiatra]
Giornalista: “ E cosa sta facendo il
governo per questa orribile malattia? Esistono cure? C'è un modo di
prevenire il fenomeno o di arginarlo?”
Psichiatra: “in questi anni i vari
governi hanno fatto moltissimo per arginare la piaga rappresentata
dalla SFS. Non sapendo ancora con precisione quale sia il decorso
della malattia si è optato per un metodo preventivo simile a quello
usato per l'AIDS: astinenza dalle situazioni di rischio. Nel caso
della SFS il governo sta cercando di smantellare le università
pubbliche e contemporaneamente di aumentare la disoccupazione
giovanile. Ci si augura che le nuove generazioni capiscano l'antifona
a restino coi genitori ben oltre i trent'anni così, nel caso di SFS
la farmiglie sterminata non sarà composta da produttivi membri della
società ma da pensionati che pesano unicamente sul bilancio
statale.”
Giornalista: “Sembra un progetto
fantastico. Peccato che i giovani non capiscano e si ostinino a
manifestare contro delle riforme che solo all'apparenza gli
rovineranno la vita.”
[sale improvvisamente il volume.
Dissolvenza in studio appare la scritta TGCOM e poi una raffica di
immagini a caso di politici, tette, culi, modelle, calciatori, moto e
formula uno. Una voce fuori campo recita il meteo e poi parte lo
spot]
grazie per l'ascolto.
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