mercoledì 19 dicembre 2012

Speciale TGCOM: la piaga del SFS



[Sigla iniziale sparata ad alto volume. Immagini di ragazzi che scorrono miste a gente che piange e carabinieri. In basso titolone in bianco: “CONTINUANO I MASSACRI DEI FUORI SEDE: NUOVA VITTIMA A NAPOLI”. Si conclude la sigla. Il giornalista in studio finge di sistemare dei fogli ed attacca a parlare. Dietro di lui in alto sulla destra un riquadro in sovrimpressione con una mia foto presa tra gli scarti della carta di identità (una di quelle in cui non ti sei fatto la barba, non hai preso il caffè e sei anche un po' incazzato. Il giornalista prende fiato e attacca a parlare.]

“Oggi a Napoli un altro orrendo delitto legata a quella che, oramai, è conosciuta come “sindrome del fuori sede”. Stefano F, un trentenne che da quasi un anno vive fuori dal tetto familiare è rientrato a casa per le vacanze natalizie ma il trauma del rientro a casa è stato troppo forte. I carabinieri si rifiutano di fornire dettagli ma è chiaro come il giovane trentenne, in preda ad un raptus omicida , abbia sterminato la sua famiglia.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti il “giovane” è entrato in casa dopo un estenuante viaggio di 5 ore da Roma poche ore dopo il rientro a casa il suo cervello non ha retto lo stress del ritorno in famiglia. Tutto sembra iniziato quando la madre gli ha chiesto, per la 14° volta se aveva disfatto la valigia. L'innocente domanda, unita alla sconfitta del Napoli contro il Bologna ha scatenato la follia omicida tipica della sindrome. Ma di cosa si tratta? Sentiamo l'esperto.”

[un uomo distinto, barba curata, siede dietro una scrivania alle sue spalle una parete piena di libri di medicina. Si sistema gli occhiali, giunge le mani sul tavolo e inizia a parlare in tono monotono]

“Purtroppo la Sindrome del Fuori Sede o SFS è una piaga sociale che colpisce da anni la civiltà occidentale, soprattutto nel periodo delle vacanze natalizie. Giovani e meno giovani lasciano il tetto familiare per motivi di lavoro o studio. Si fanno una vita, si abituano a determinati ritmi e gestiscono autonomamente le faccene domestiche secondo la propria sensibilità. Non c'è da sorprendersi che il ritorno al nucleo familiare d'origine e quindi il rientro sotto le ali materne crei un trauma forte, soprattutto nei soggetti di tipo maschile abituati a vivere nel caos autoprodotto delle loro stanze.”

[lo schermo si divide in due: sulla destra lo studio col giornalista sulla sinistra lo psichiatra]

Giornalista: “ E cosa sta facendo il governo per questa orribile malattia? Esistono cure? C'è un modo di prevenire il fenomeno o di arginarlo?”

Psichiatra: “in questi anni i vari governi hanno fatto moltissimo per arginare la piaga rappresentata dalla SFS. Non sapendo ancora con precisione quale sia il decorso della malattia si è optato per un metodo preventivo simile a quello usato per l'AIDS: astinenza dalle situazioni di rischio. Nel caso della SFS il governo sta cercando di smantellare le università pubbliche e contemporaneamente di aumentare la disoccupazione giovanile. Ci si augura che le nuove generazioni capiscano l'antifona a restino coi genitori ben oltre i trent'anni così, nel caso di SFS la farmiglie sterminata non sarà composta da produttivi membri della società ma da pensionati che pesano unicamente sul bilancio statale.”

Giornalista: “Sembra un progetto fantastico. Peccato che i giovani non capiscano e si ostinino a manifestare contro delle riforme che solo all'apparenza gli rovineranno la vita.”

[sale improvvisamente il volume. Dissolvenza in studio appare la scritta TGCOM e poi una raffica di immagini a caso di politici, tette, culi, modelle, calciatori, moto e formula uno. Una voce fuori campo recita il meteo e poi parte lo spot]

grazie per l'ascolto.

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