E' bello vantarsi di essere uno
scrittore: io faccio... io dico... io scrivo. Ma il punto della
questione è il come. E sul come c'è molto da dire. Oggi è capitata
una cosa: mi è stato chiesto di presentare del materiale. Non a dei
passanti, non ad aspiranti come me ma a gente che quel tot di
competenza la tiene.
Ora facciamo un passo indietro.
Ottobre 2010 io e Nikitas cazzeggiamo
su un tavolo dell'Oca Nera: tipico pub napoletano famoso per la
qualità della birra, la bellezza della proprietaria e i buchi in
petto che ti fanno col conto. Nik è uno dei primi che ha avuto per
le mani i miei racconti e varie altre cose (principalmente legate al
mondo dei giochi di ruolo). Il discorso mo non me lo ricordo ma il
succo era: “ho capito che lo devo leggere solo io ma così sembra
che non mi meriti un'ortografia decente. Quanto ti costa rileggerti
le cose?”
Data imprecisata, casa mia. Mio padre,
dopo aver letto un racconto che mi rendeva particolarmente orgoglioso
mi fa presente quanto sia importante eliminare tutti quegli
antipatici refusi ed errori di battitura. Non gli do retta, tanto se
mai lo dovrà leggere qualcuno di importante sicuramente ci farò
attenzione.
Novembre 2011, il Corso (quale lo
dovreste capire dalla maiuscola) è iniziato da poco le cose vanno
alla grande. Pubblico i racconti che ne derivano prima su un gruppo
privato con gli altri corsisti poi direttamente qui sul blog. Più di
una voce mi fa presente che i post necessiterebbero di una riguardata
prima dell'invio. Io continuo a dire “wabbuò tanto chi se li
legge.”
Gennaio 2012, Oca Nera, Nik e Andrea
condividono con me birra artigianale e tanto fritto da uccidere un
rinoceronte. Dopo varie cazzate entrambi dicono qualcosa del genere:
“ho visto il blog. I contenuti sono belli proprio ma quando devo
leggere certi svarioni mi passa la voglia. Posso capire che sbagli la
E accentata su 'perché' ma che miseria le doppie! Lo so che so errori
di battitura ma che diavolo!”
giugno 2012, scuola comics. Esame
finale. Lorenzo da i voti accompagnati da un commento finale: “io a
te ti do 30 e lode, però mi prometti che sull'italiano ci lavori un
po'”. A casa mia si direbbe “figur e'merd' “ con tanto di
“poroporò!” di accompagnamento. Ovviamente la giustificazione
era sempre la stessa.
Settembre 2012, ho appena caricato
l'ultimo post qui sopra. Passano dieci minuti e squilla il telefono:
è Aurora. Dopo mesi di tolleranza pare che abbia intrapreso una
nuova crociata, ma al momento sono ignaro e rispondo.
La voce all'altro capo non è
rassicurante sembra il fischio di una bomba che precipita e porta con
se la stessa minaccia.
“il racconto che hai appena inviato.”
dice.
“Già letto? Ti è piaciuto?”
chiedo da bravo ingenuo.
“Terzo rigo: hai scritto 'abbiamo'
con la H davanti” quasi passa la brina nel telefono.
“Merda.”
“Correggi va. Prima che qualcuno lo
legga” poi butta giù.
E pensare che tra gli amici su facebook
tengo dei fumettisti e degli scrittori. Magari qualcuno è capitato
sul blog per caso. Che figura di merda.
Ma mica ho ritrovato la retta via.
La retta via l'ho ritrovata oggi. Dopo
che Lorenzo mi ha detto: “porta soggetti, porta sceneggiature che a
questi servono urgenti.” sul portatile c'era un po' di roba ma
scritta alla cazzo. Sono passati anni da quando ho formulato la
scusa: “quando dovrò mandarla a gente importante me li controllo
bene”. Ecco per controllare bene la roba stamattina ci ho messo
quattro ore.
Ora ho davvero capito.
Ps: anche se non nominati possiamo
aggiungere alla lista di persona che mi hanno giustamente dato la
morte: Valerio, Chiara, Zia Lucia, Anna Chiara, Luca, Lisa, le due
Valentine, Andrea, Mario, Patrizia e un'altra folla di gente che
onestamente non ricordo.
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