
Il villaggio era una piccola gemma da
bancarelle nel mezzo del nulla: tetti spioventi con tegole dalla
memoria simile a quella degli anziani. Ogni mattino era sonnacchioso
e quieto, ogni conversazione pacata. Le donne ridevano mentre
andavano al fiume o a sbrigare le loro commissioni mentre gli uomini
si dedicavano alle loro competizioni al testosterone composte da una
miriade di discipline come l'aratura del campo, il sollevamento del
letame e la spaccatura della legna. Gli anziani sedevano su un
portico ricordando a tutti quelli che passavano come le stagioni di
una volta fossero più vive e interessanti e di come il letame di un
tempo fosse vero letame.
Nessuno si era mai interessato a quel
piccolo micro universo immerso nel bosco, come i gioielli che vende
una zingara all'angolo della strada era bello da vedere ma poco
interessante da comprare. Il mondo intorno continuava la sua vita
senza stare a badare al villaggio e così i villici erano felici di
non far caso al mondo.
Diossina, riscaldamento globale, piogge
acide, guerre, crisi economiche, carestie, radiazioni, elezioni
truccate e politici corrotti erano cose di altri e tutti avevano
fatto tesoro degli insegnamenti delle anziane: fatti i fatti tuoi.
Ma l'universo è pieno di costanti ed
ama il cambiamento. Si dice che tutto succeda per puro caso ma non è
così: la farfalla che sbatte le ali in qualche giungla tropicale
dell'India genera un uragano a New Orleans ma lo fa con malevolenza e
desiderio di vendetta per tutte le sue compagne collezionate in giro
per il mondo.
“Ad ogni azione corrisponde una
reazione uguale o contraria” è legge di natura e la Natura è
madre. Una di quelle madri che costringe il figlio ad andare a
giocare con i bulli pur di non vederselo a casa tutto il giorno
davanti alla Tv.
Geni vennero combinati, tutti gli
scarti del codice genetico del villaggio vennero pazientemente
raccolti per generazioni. Due giovani si baciarono sul retro di un
granaio, lei era una ribelle amante della vita, lui un vaccaro dai
modi rudi con la passione per le note. Dopo il primo bacio ce ne
furono altri ed altri ancora fino ad arrivare alla naturale
conclusione sotto gli occhi sconcertati di alcune galline.
Diciassette anni e nove mesi dopo due
giovani occhi azzurri fissano il sentiero. Per tutti Terry è un
anomalia indecifrabile, un qualcosa di mai visto prima. Terry è uno
scontento, sa che oltre i campi attraverso la foresta c'è qualcosa:
ha visto le foto ha sentito i racconti. Tutti concordano nel dire che
si sta meglio qui, che il il villaggio è il miglior posto del vasto
mondo che tutti ignorano ma fanno finta di conoscere. Ma Terry vuole
vederlo con i suoi occhi quel mondo.
Tutte le imprese iniziano nello stesso
modo: il primo passo dalla sicurezza all'incertezza. Gente poetica
direbbe che tutto inizia dalla scelta di vivere rispetto al solo
esistere. Terry non sa queste cose. Sa solo che dietro c'è il
vecchio e davanti c'è il nuovo. Sa che è quasi sera e presto lo
verranno a cercare perché domani inizia il raccolto e le sue braccia
fanno comodo. Sa che la sua vita al villaggio sarà uguale a se
stessa per il resto di sempre. Sa che nella foresta ci sono cose
pericolose, sa che potrebbe morire. Per un attimo ha un dubbio, non è
il primo. Poi i suoi geni sbagliati fanno la scelta per lui, da
qualche parte la Natura annuisce.
Terry fa il primo di molti passi sul
sentiero. Quel che sarà sarà
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