Concetta, per gli amici Ketty,
all'anagrafe Immacolata Concezione, è una persona semplice con poche
pretese verso la vita e verso le persone che la circondano: prima di
tutto la salute, sua dei suoi figli e dell'interminabile cerchia di
parenti e amici che la attornia; in secondo luogo la tranquillità e
la calma del focolare domestico, quel particolare stile di vita che
permette di mettersi sotto le coperte subito dopo cena per poi
addormentarsi fingendo di seguire Fiorello alla Tv; infine l'ordine e
la pulizia, è quasi una maniaca tanto che sono sorte
leggende e miti riguardo alle sue capacità. Dopotutto è una mamma e
come tutte loro ha l'innata qualità di far sparire gli oggetti che
figli e marito mettono in giro.
Non è una sorpresa che Concetta, detta
Ketty, sia in ansia questa mattina: l'otto di Dicembre, festa
dell'Immacolata porta con se altre tradizionali incombenze.
Tradizionalmente tra le cosa di Napoli e dell'italia tutta in tale
giorno è usanza assemblare l'albero e il presepe per l'imminente
Natale. Inoltre, come tutti gli anni, i parenti e gli amici di
famiglia si dirigeranno nel ordinato e comodo focolare di Concetta
per onorare la festività del suo santo.
Con una particolare alzata di ingegno
la figlia minore, Chiara ha deciso di risparmiare concetta del solito
regalo ed onorarla in altro modo, ovvero cucinando per gli ospiti in
arrivo. Ogni madre sarebbe orgogliosa e fiera di un siffatto
proposito della figlia ma giustamente Concetta sa e teme.
Per una particolare convergenza
genetica infatti la giovane Chiara ha ereditato dalla madre tante
buone qualità fisiche e mentali ma sicuramente non l'ordine. Quando
Chiara mette mano ai fornelli per cucinare anche il più semplice dei
biscotti il processo di creazione è molto simile all'esplosione di
una bomba di farina e zucchero. Poco importa che, a fine lavorazione,
la giovane secondogenita rimetterà la cucina nelle condizioni di
partenza. Il cuore di Concetta non può reggere allo scempio fatto ai
suoi fornelli e così, con metodo e determinazione (e qualche sbuffo
ben mirato) si mette al seguito della figlia nelle difficili
operazioni culinarie. Chiara ha passione di cuoca, di cuoca di
eserciti e orde e il menù della sera comprende di: due ruoti di
pizza, una pizza di scarole, una versione semplificata di casatiello,
una torta alla ricotta e un ruoto di biscotto al cioccolato e
nocciole imparentate con bombe al diabete.
Nel frattempo Rino, all'anagrafe
Salvatore, capofamiglia e mastro carpentiere del condominio ha fatto
un analoga pensata: risparmiare all'adorata moglie la fatica
riguardante l'assemblaggio di Albero e Presepe. Se Chiara è
assimilabile ad uno tsunami, Concetta all'occhio calmo di un uragano,
Rino è più simile alle placche continentali che lente e determinate
si ostinano a scontrarsi. È una persona calma determinata e piena di
metodo ed inventiva, alle volte anche troppa. La sua passione per i
trapani e le soluzioni complesse a problemi semplici gli hanno fatto
dono del nomignolo familiare di Mastro Geppetto. Le stesse qualità
hanno lentamente estromesso il resto della famiglia dalla
comprensione dei più piccoli apparecchi familiari. Così dove prima
c'era una semplice spina ora c'è un complesso sistema di prese,
bottoni e trasformatori atti a far funzionare le cose secondo il Suo
volere.
Anche qui Concetta è un po'
preoccupata, in nessun caso le molteplici qualità di Rino
comprendono ordine e pulizia lavorativa. Infatti, quando dalla
cantina sono saliti gli scatoloni contenti albero e presepe l'orrore
si è impossessato di lei.
L'assemblaggio del presepe è una
faccenda semplice: il gatto dorme e non si è accorto di nulla il
presepe è quasi un blocco unico su cui basta sistemare le luci di
sfondo. Ci vuole comunque un'oretta. Ma un'oretta molto pulita ed
ordinata.
Dopo pranzo la cosa si fa più
complessa. Una veloce pennichella, un caffè e nuovamente i maschi di
famiglia sono alle prese con l'albero. La tradizione napoletana e
familiare impone che TUTTO quello che è presente nelle scatole vada
a decorare i rami dell'albero. Per tutto si intende tutto, nessuna
eccezione.
I passi per l'assemblaggio sono i
seguenti:
1)porre l'albero nel mezzo del
soggiorno sistemando per bene i rami sintetici.
2)Controllare che le luci colorate
funzionino.
3)appurato che le luci dell'anno scorso
sono quasi tutte morte spedire un membro della famiglia (in questo
caso il primogenito) a comprare altre luci.
4)inserire le palline con un briciolo
di senso estetico ricordandosi di cacciare il gatto.
5)mettere le luci.
6)Mettere i festoni pelosi, i nastri
brillanti, i fili di palline e tutto il resto.
7)sfiorare la crisi familiare quando
ogni membro della famiglia espone la sua idea poco lusinghiera sul
piazzamento delle luci.
8)cacciare di nuovo il gatto
intenzionato a costruirsi il giaciglio di Natale nella grotta del
presepe.
9)fissare l'albero di natale completo
che splende come il Faro di Alessandria in piena crisi da LSD e
sentenziare: “questo è l'albero più brutto che abbiamo mai
fatto.”
in tutte le operazioni inserite una
mamma indaffarata a spazzare e pulire ogni superficie che sia entrata
in contatto con scatoloni attrezzi o palline; a mettere a posto ogni
oggetto lasciato incustodito per più di trenta secondi; a dire
“quanto è bello!” con tono finto convinto pur di far concludere
le operazioni.
I parenti sono arrivati a casa:
disordine, rumore e la promessa di una cena che si protrarrà oltre
le dieci. Concetta guarda il calendario mentre sistema le ultime
cose: è solo qualche altra settinama poi il Natale passerà e
tornerà la pace.
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