La fisso negli occhi evitando di
soffermarmi sul cespuglio di capelli ricci mal curati o su quella
boccuccia querula che si ostina a sparare sentenze che non ho nessuna
intenzione di sentire. Ho fatto qualcosa, o almeno lei crede che
abbia fatto qualcosa, qualcosa di grave di storto e di moralmente
terribile. Ovviamente prendendo ad esempio il suo limitato bagaglio
di valori etici.
Lei mi fissa negli occhi vorrebbe
trasmettermi astio e giusto furore ma tutto quello a cui riesco a
pensare sono le palline da golf, la palla bianca del biliardo, il
boccino che tirano i nonni prima di iniziare una partita ai
giardinetti. Il cervello dipinge su queste immagini mentali un iride
verde ed una stretta pupilla.
Lei fa una pausa incrociando le braccia
sotto i senoni. Il suo linguaggio del corpo mi fa intuire che
pretende una risposta ma io ero troppo occupato a paragonare le varie
sfere ludiche ai suoi occhi sporgenti. Borbotto qualcosa, lei subito
riattacca a sbraitare. L'orango peloso che da mesi ha preso il posto
dell'Amore della Mia Vita si inizia ad allontanare per dare più
teatralità al suo discorso.
Come cazzo abbiamo fatto a ridurci
così?
Era iniziata in un idillio di sesso e
divertimento. Finivamo uno le frasi dell'altra. Era perfetta una
venere che non avrei mai sognato di avvicinare figuriamoci se avevo
idea che ci avrei convissuto per quattro anni. Prima vestiti poi
intimo, cosmetici, asciugamani ed accappatoi. In un mese si era
subdolamente insediata nella mia vita. Ma ero felice all'epoca.
Adesso invece sono qui a farmi urlare
contro da quest'orco frustrato che ha abbandonato l'arte della
ceretta da anni. Questa becera caricatura di donna così piena di
ansie da sentire la necessità di scaricarne un po' anche su di me.
Va avanti da quasi un ora alternando grida rabbia e lacrime e non ho
ancora trovato il punto della situazione.
Annuisco, fingo che mi interessi, provo
a tranquillizzarla. Niente. Ha gli occhi gonfi per le lacrime. Come
se i bulbi oculari a furia di dover trasmettere l'immagine riflessa
della loro proprietaria stessero cercando di cascare dalle orbite.
Come se il vuoto dentro a quel teschio
non li tirasse indietro. Cos'è successo? Era la mia dea, la mia
musa, era tutto ciò che c'era di buono al mondo ed ora è solo
questo un paio di occhi sporgenti.
Lei continua per un altro po' nel suo
litigio solitario. Fino a qualche mese fa ci saremmo saltati alla
giugulare pur di aver ragione nella più stupida delle discussioni.
Adesso non me ne frega nulla. Non mi fa rabbia né tenerezze né
frustrazione. Vedo solo quegli occhi.
Ha sempre avuto gli occhi sporgenti.
Non è quello il punto, il punto è che è finita e ora me ne sto
rendendo conto.
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