Mancano meno di dieci ore al decollo e
tantissime cose non sono ancora andate al loro posto: non ho un metro
per prendere le misure della valigia, non ho una bilancia per pesarla
e Dio mi fulminasse se so qualcosa di quello che succederà dopo
l'atterraggio.
Budapest, la città di cui fino al mese
scorso ignoravo l'esistenza. Budaperst! La terra dove hanno deciso
che il tedesco è molto più internazionale dell'inglese. Budapest,
dove le temperature previste oscillano tra i 2 e i -9 gradi.
Come siamo arrivati fin qui? Troppo
lungo da spiegare per cui i faccio il riassunto veloce: Sara,
biglietti, cambio programma, Aurora, mio compleanno e via. Alla fine
siamo in quattro ognuno con un suo ruolo specifico: Sara sa dove sta
la casa e con chi bisogna parlare inoltre millanto conoscenza
glottologiche potenzialmente utili; Aurora, in quanto maniaca della
precisione, sa tutto quello che c'è da sapere sulla città:
spostamenti, luoghi, costi, locali. Se perdiamo lei siamo fottuti.
Alessandro invece sarà utile per la comunicazione non verbale, come
i gorilla del borneo. Infine ci sono io: la scusa per ubriacarsi.
Si, come motivazione di utilità è un
po' scarsa ma tutti i posti migliori già erano stati presi.
Non ho idea di che succederà per ora
le due teorie che vanno per la maggiore sono:
l'aereo precipita durante il volo. Dopo
un fortunoso atterraggio d'emergenza ci ritroviamo su un isola
tropicale (?) a cercare di organizzarci e sopravvivere con la
costante minaccia di una massa di fumo nero e l'inquietante presenza
degli Altri, gente che sembra abitare l'isola. Passeremo le nostre
giornate a fare a gara a chi è più figo facendo intendere ogni
tanto di aver capito tutto per poi non averci capito un cazzo.
Oppure
Al primo locale una tizia di un certo
fascino mi adesca a emi porta in una strada fuori mano e poi in uno
scantinato dove ricchi pazzi sadici pagano la gente per torturare i
passanti. Per cui non solo non mi faccio la tipa ma poi mi tagliano
pure a pezzi.
Oppure
Si, hanno le terme all'aperto e ci fanno i festini
Appena messo piede sul suolo ungherese
inizieremo a bere per cercare di tenerci caldi e i successivi 5
giorni saranno solo un vago e nebuloso ricordo.
Ma diciamo che io mi accontento di
poco: mi basta ritornare con tutti i pezzi con cui son partito e di
divertirmi. Poi al ritorno molte cose si faranno
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