
-Sai, di solito noi le vendiamo le
carte.- dice.
-Ha. Ha.-
Prima che le risponda male si gira e
chiama il titolare. Un tizio sovrappeso con il pizzetto e un
espressione che mi ricorda uno degli spacciatori di magic di Lucca.
-Vediamo un po' queste carte.- sfoglia
il raccoglitore con aria stufa per rendere ben chiaro che anche solo
posare lo sguardo lì sopra è un onore immenso. Traffica un po' con
la calcolatrice mentre mi spiega come a lui praticamente le carte
gliele tirino appresso per cui i prezzi sono 3-4 volte inferiori a
quelli a cui le vende.
Per capirsi: una terra doppia di
Ravinica sta sui 20 euro per te fesso che se la compra. Stando alle
sue dichiarazioni lui te la valuta si e no 5 euro. Prima di andare
qui mi sono messo anche io con la calcolatrice in mano facendo dei
conti più o meno onesti sono arrivato alla conclusione che per
quello che c'è nel raccoglitore cento euro è un minimo che non si
può scendere.
-ti posso dare 60.- dice col tono di
chi ti sta già facendo un favore.
-mmm. Guarda facciamo che ci penso e
poi magari torno perché mi pare un po' pochino.-
-No ti ringrazio per il pensiero ma non
tornare che non ci interessa.-
-vabbè addio allora (morto di fame).-
Altrove, un tram dopo e molta molta
acqua. Zona Ottaviano. Di questo tizio mi fido e poi l'ultima volta
che sono passato alla domanda “voi comprate anche carte” lui si è
illuminato in volto dicendo “ma sicuro! Al dettaglio, all'ingrosso
a peso. Come ce le porti così le compriamo.”
-Ciao, senti vorrei vendere delle
carte.-
-mmm, fammi dare un occhiata.- studia
un po' il raccoglitore.
-Sai di solito noi scambiamo è
difficile che compriamo le carte se vuoi possiamo scambiare.-
-No guarda io ho smesso e me ne voglio
solo liberare.-
-E' che non ci sta niente di
interessante...-
-Lo so che non è il raccoglitore del
campione del mondo ma che miseria dai: doppie terre (quelle che si
stanno giocando mo), 4 Ire di Dio, ste carte pure si usano in modern.
Dico mentre indico varia roba.
-ho capito ma non compriamo carte se
vuoi puoi scambiare.-
-Ok grazie comunque.-
Esco, fuori c'è una folla innaturale
carabinieri e vigili incanalano la folla verso San Pietro. Mi inbuco
pure io che queste occasioni mi piacciono. A metà strada capisco che
hanno eletto il nuovo papa. Non ho nulla da fare, sono lì e mi sento
un cretino a non approfittarne e dare un occhio.
Piazza San Pietro e colma per tre
quarti. Ci si cammina ancora, i lati della piazza sono vuoti ma il
flusso costante di curiosi e fedeli promette di riempirla presto. I
poliziotti vicino al colonnato sbuffano. Intercetto questa
conversazione tra agenti usciti da un film di Totò:
-Possibile mai che proprio al turno mio
devono eleggere al papa.-
-Già, guarda che casino.-
-Che poi so belle 'ste guardie
svizzere: fanno le parate loro mica si mettono a smistare il
traffico.-
-Quelli c'hanno la scusa bona che qua
fuori è ancora comune di Roma.-
Passo avanti, intanto passa anche la
banda prima delle guardie svizzere e poi dei carabinieri. Nella folla
c'è entusiasmo. Qui in mezzo a nessuno gliene frega niente dei preti
pedofili, dello IOR, dell'otto per mille e delle ruberie
ecclesiastiche. Come tradizione vuole la gente ama aver qualcosa da
festeggiare. Per parlar male c'è sempre tempo.
Al telefono Aurora mi informa che su
internet è iniziato il “gioco della bestemmia” il modo con cui i
vari “atei” fanno sapere quanto sono tolleranti, comprensivi e
via dicendo sparando dei “porco qualcosa” che se poi uno si
offende è lui che un retrogrado e non tu uno sboccato del cazzo. Ma
al momento non ci interessa.
Passano abbondanti tre quarti d'ora
ogni tanto dalla folla qualcuno prova a far festa: prima degli
“evviva il papa” poi applausi e grida e infine (come estremo
tentativo di coinvolgere) l'Inno d'Italia. La folla non si lascia
coinvolgere se non a pezzetti: alcuni applaudono, altri gridano,
pochi cantano. La maggior parte vorrebbe almeno il pretesto però che
a fissare un balcone vuoto ci si sente un po' fessi.
Fisso il balcone ed inizio ad
immaginare un fonico che esce per posizionare il microfono e preso
dalle ovazioni della folla si sistema la salopetta di Jeans e
proclama:
-HABEMUS ELECTRICISTA! Fanno cento
euro con fattura!- la folla esplode in delirio.
Mi riscuoto dalle
mie fantasticherie quando il balcone si apre e la folla esulta.
Questa volta per davvero. Il Cardinal Nonsocomesichiama si piazza sul
balcone pronunciando immortali parole:
-Annuntio
vobis gaudium magnum:habemus papam Jeorge Mario Bergoglio!- applausi.
Nella
piazza si diffonde un brusio. Sento distintamente un “e chi
cazz'è?” poco più in là. La gente non ha capito il dubbio
serpeggia poi il Cardinal Nonsocomesichiama riprende fiato e
aggiunge:
-Qui
sibi nomen imposuit: Francesco.- stavolta è un tripudio.
Applausi,
grida, manifestazioni di giubilio. Dalle parti dell'obelisco parte un
coro da stadio al grido di “Francesco! Francesco!”. Una voce
(forse lo stesso di prima) è estasiato “come al capitano!”
il
papa avanza sul balcone. Il maxischermo ci rimanda l'immagine di un
uomo atterrito dalla folla che ha davanti. Ancora adesso sono
convinto che qualcuno l'abbia spinto fuori.
Passano
trenta secondi con applausi a singhiozzo e un papa impietrito sul
balcone con la stessa espressione che faccio io se la mia ragazza
ordina il vino della “cantina speciale”. Poi parla.
Avrà
assai da fare questo papa, tutti gli impicci del Vaticano, tutti gli
scandali, far ritrovare un briciolo di fede nella chiesa alla gente e
una marea di altre cose.
-Santità
4 Ire di Dio V edizione?-
Secondo
me gli serviranno.
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