La faccia di Tyler Durden quasi spunta
dal televisore. “siamo solo la saltellante e danzante merda del
mondo.” tu ci credi. Quando hai poco più di diciott'anni, ti
ammazzi di seghe, non vedi né ti interessa un futuro l'idea di
mandare a farsi fottere tutto, imbracciare un fucile e fare una
strage prima di spararsi in bocca ha un suo macabro fascino. Senti
della musica atroce, leggi cose che non sono buone nemmeno per
pulirti il culo, frequenti persone che con una lobotomia frontale
potrebbero diventare solo più interessanti, cammini per kilometri
solo per sfogare tutta l'energia che avanza a fine giornata ed ogni
volta la fai sembrare un impresa epica.
Hai un unica aspirazione, che ti ha
inculcato Hollywood e tutta l'altra merda da cui ti fai bombardare,
andarsene da eroi. Fare la differenza, ma intanto sono 45 minuti che
fissi quella tizia sul divanetto vicino pensando a quanto sarebbe
bello se lei ci stesse. Il tuo cervello sa fare un sacco di cose ma
non sa che pesci prendere con il terrore nero che ti attanaglia ogni
volta che la situazione si fa di vita o di morte.
Sei bravo ad inventare fesserie che poi
usi come un soldato in trincea userebbe le pallottole. Ti dai arie da
grande saggio, da quello che sa le cose, che ha avuto incredibili
esperienze di vita. Non sai niente: la metà di quelle cose le
inventi sul momento l'altra metà la deduci dal sentito dire. Solo un
fremito sotto la barba rivela quell'impercettibile frammento di te
che grida esasperato per tutte le idiozie. Quella piccola parte che
aspetta solo di imbracciare il fucile e fare un po' di pulizia da
tutta questa inutile merda che ti ostini a definire persone.
Non te ne frega niente: belle parole,
bella musica e un corpo niente male circondato da un cissenefrega
ricco come Donald Trump. Sei solo una merda in mezzo ad un mare di
altre merde. Alcune di queste amano differenziarsi, far vedere che
hanno cultura, che sanno e sanno pensare ma la scena è quasi sempre
desolante. È impossibile che il mondo sia popolato da coglioni, e
infatti non è così, ma poi ti blocchi. Fissi un punto a qualche
centimetro a destra dei loro occhi ascoltando e cercando di afferrare
una qualsiasi delle zattere impazzite perse nel tuo cervello.
Non sei una merda, almeno con la merda
si concimano i campi, ci si da a mangiare alla gente. Sei una
bottiglietta di plastica buttata sul ciglio della strada. Un rifiuto
bipolare troppo occupato a valutare pro e contro per decidere che
cazzo devi fare adesso.
Forse stai esagerando. Infondo sei
buono. Un tenero e buono zerbino che pur di essere apprezzato si
farebbe inculare da un rinoceronte se la cosa risultasse divertente.
Buono, talmente buono da non fare una mossa se solo pensi possa
ferire qualcuno. La scusa perfetta per non fare niente. Sei così
buono da sorbirti tutte le puttanate che sfilano come nazisti in
marcia al ritmo dei pensieri di chi ha capito tutto.
Dovresti essere solo una macchia di
sperma sulle lenzuola nuziali e invece ti sei creduto persona.
Poso il rasoio fisso per un attimo la
mia immagine nello specchio sporco. Il pizzetto è venuto un altra
volta storto. Uno sguardo a metà tra il rabbioso e lo sprezzante mi
viene restituito dall'interlocutore oltre il vetro. Sorrido, sorride
anche lui.
Le paranoie vanno spremute a prima
mattina col sole. Se sei sul fondo non puoi far altro che salire
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