Salto in avanti. Stazione di Pisa già
c'è un po' di casino ma nulla di che. Marco, il quarto della banda,
dovrebbe arrivare alle 19 da Orvieto. La natura delle ferrovie lo
farà arrivare solo alle 21 passate. Nel frattempo noi nel frattempo
entriamo nell'albergo. La sistemazione si rivela meno tragica del
previsto ( a parte per un letto a castello che mi farà temere di
cascare durante sogni troppo vividi).
Alle 21 e 30 torniamo in stazione
prendiamo Marco, mangiamo ed altre cose. A questo giro Kebab. Poi con
agili telefonate prendiamo contatto con Beppe ed altri amici suoi per
un incontro davanti alla più famosa truffa edilizia del mondo: una
torre storta. Sono tempi duri. Piove ogni tanto e c'è da camminare
ma dopo 4 ore in piedi uno si vuole sgranchire. L'incontro non dura
molto perché la pioggia ci sorprende subiti mettendoci sulla via di
casa. Facciamo giusto in tempo a fotografare qualche roba e via a
letto.
È la prima volta che vengo a Lucca per
cui mi fido ciecamente del piano di Valerio. Per quanto svegliarsi
alle 6, prendere un treno alle 7:04 e mettersi in coda alla
biglietteria è una cosa contro natura. È orribile.
La fila è un'altra brutta cosa: non
c'è molta gente alle 7:30 (con le biglietterie che aprono appena tra
un'ora. Ma non c'è nulla di cui stare allegri. Niente caffè, niente
colazione, si deve sperare in un futuro migliore fatto di bar
all'interno e di biglietti pagati. Arriviamo davanti all'ingresso che
da sul padiglione Games dove lo staff di fiera cazzeggia in attesa
dell'autorizzazione all'apertura. (dannati tutti quelli che hanno
parcheggiato la macchina a caso ritardando l'apertura. Alle nostre
spalle la fila si ingrossa. Alcuni giovani fiorentini bestemmiano
verso lo staff. Sono solo le 9:40 quando un tizio (che onestamente
non so chi sia ma pare omo importante apre le transenne. Una nota di
colore: un geniale quarantenne propone di procurare un taglierino per
aprire a forza le transenne e riversai in fiera come veri
rivoluzionari. Piano ovviamente fallito.
Siamo dentro. Ci fiondiamo nella
sezione Games ci sediamo al primo gioco che ci ispira vagamente
(quello in questione consiste nel girare su una mappa e sconfiggere i
mostri lanciando dadi su un bersaglio in posizioni strane. E non
chiedete altro). Poi ci si separa a caccia di cose: in questo momento
succedono due cose importanti.
1- ci perdiamo Marco nel nulla. O
meglio nella folla assurda che affluisce costantemente nel padiglione
2- Lui. Colui che all'epoca disse “ma
si mandami la tua roba che magari ti pubblico con la mia casa
editrice”. Uno dei responsabili della mia iniziazione ai Gdr
gestisce lo stand i Magic e quando mi vede, casualmente, “stava
cercando proprio me”e “se magari passi dopo ti presento il Nostro
direttore editoriale che poi...” ovviamente, per quanto graviteremo
per tutta la fiera intorno allo stand di Magic non rivedremo mai più
costui. All'esterno del padiglione giochi si radunano alcuni
espositori atipici: gente seduta per terra circondata da carabattole
ma soprattutto raccoglitori di Magic intenti a contrattare scambi
chiaramente svantaggiosi. Ce li facciamo tutti mentre Valerio e Vittu
cercano delle carte da comprare. Qui sotto il mio eroe: un tizio che
ha sparato 50 euro per una carta quotata su internet si e no 12 euro.
L'onestà dei tossici.
Quando la fame si fa sentire mentre siamo in fila ai bagni (pulitissimi) e la pioggia decide a tratti di annaffiarci un po' per farci crescere un po' solo per dare fastidio. Ci si sposta verso la zona dei
fumetti bersagli: Zerocalcare, la
Villain comics e il libro di professor Bartoli ma prima di tutto del
cibo: la ressa è un qualcosa di terribile, usciti dall'area giochi
la quantità di cosplayer aumenta notevolmente (tra cui una menzione
speciale alla piratessa e al culo di “Maria Hill in tutina di
pelle” ma stiamo divagando. Alla fine dopo alcuni giri, da cui
siamo usciti solo perché la folla ci ha condotto come un fiume, si
addentano hot dog con crauti e preziosi liquidi mentre osserviamo un
po' di gente strana (tra cui due carabinieri che sfottono gente
vestita da zombie). Valeri ci fa presente quanto lui odi i crauti e
ripartiamo. Dei padiglioni fumetti sono subito chiare alcune cose:
-comprare una cosa di Zerocalcare è
facile ma avere la dedica è un impresa troppo titanica per noi gente
pigra. A vedere la fila mi fa un po' pena il poveretto preso in
centinaia di fan in attesa di un disegno sull'albo. No che
dico...quale pena. Voglio essere come lui!
-la Villian si nasconde in un luogo che
non esiste nello spazio reale e credo che i ragazzi abbiano
realizzato che i gagliardetti arancioni del loro stand sono stati il
migliore investimento della fiera.
-l'area libri (quelli senza figure) è
tranquilla, quasi a far pensare che gli espositori qui non siano
graditi. Il prof procede a scriverci un raccontino dedicato a tutti e
tre acquirenti poi qualche chiacchiera e saluti.
Chiamiamo Valentina, eroica
disegnatrice che al momento è intenta nella lunga questua agli
editori nell'Area Pro. Mi dimentico di usare la macchinetta per tutto
il tortuoso viaggio fin lì non documentando così alcuni personaggi
davvero ridicoli (tipo famigliola con: padre vestito da Superman,
madre da Wonder Woman e figlio piccolo da Flash, traumi infantili
inclusi).
L'ingresso dell'Area Pro riunisce tutta
quella porzione di gente che non si sta divertendo. Quelli che
aspettano di sapere se potranno lavorare con qualcuno o no. Valentina
è lì in mezzo con il suo Book di disegni più grosso (e sicuramente
più pesante di lei). Il nostro cazzeggio fa bene a quanto pare.
Almeno al morale. Quando Vale viene chiamata dentro noi ci spostiamo
enlla vicina chiesa sconsacrata dove è allestita una mostra ma in
cui si trova il più grande dei tesori: POLTRONCINE!
Dopo il riposo ritorniamo al padiglione
dei giochi. Magic, Magic e ancora Magic e cazzate varie. Tutti
spendiamo più di quanto sia lecito. Alla scoperta di un cartello che
recita: “partecipa al nostro dimostrativo e avrai in omaggio un
mazzo di Magic” io e Marco ci imbuchiamo fingendoci verginelle e
non tossici in cerca di una dose gratis. Il compito è reso difficile
dal fatto che tutto lo stand di Magic è in mano a ragazzi di Napoli
che grosso modo conosco. Per cui la fatica fatta per avere il mazzo
non vale le carte sfigate che lo componevano.
Verso le 18 siamo in viaggio verso la
stazione poi Pisa poi Mc Donald e infine stanza dove testiamo subito
uno dei nuovi giochi...e lo testiamo fino a tardi.
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