giovedì 21 febbraio 2013

Not too simply



-Tra un paio di giorni vi mando la sceneggiatura.- dico con aria da uomo vissuto che sa campare.
Vale, l'altra Vale e l'altro Vale mi guardano ammirati, un soffio di vento solleva un nugulo di foglie e polvere. Mentre mi alzo sembro Clint chi sa da dove parte una musica epica.
Mi alzo mi giro e vado via la telecamera stringe su me che mi allontano e chiude con un controcampo sui miei tre soci ammirati che mi osservano dal tavolino del bar.

-L'hai detto anche l'altra volta.- fa Vale col tono di chi in realtà vuole dire “se non hai la sceneggiatura cosa stiamo a fare qui al freddo e al gelo sorseggiando il caffè più schifoso del mondo?”
la voce di Vale mi scuote dalla mia fantasticheria.
chino la testa imbarazzato. Snocciolo qualche scusa casuale.
-Ho avuto qualche problema, il file ha fatto un errore ed ho dovuto riscrivere tutto.-
-E..?- fa l'altra Vale.
-E mi sono incartato.- concludo io.
Loro tre si guardano di sfuggita in una conversazione telepatica.

Lo uccido io o ci pensate voi?
A me! A me! Che devo sfogare che mi girano!
Tu sei troppo piccoletta, riuscirebbe a scappare.
Allora gli pianto il cucchiaino nell'occhio?
No, no lasciate fare a me. Non vorrete rovinarvi i vestiti.
Gli strappo il cuore e mi ci tingo i capelli!
Calma.
Fermi, prima il progetto era solo mio. Spetta a me uccidere lo sceneggiatore.
Giusto.
Va bene ma a Valerio lo accoppo io.
ok.
uhm, ok

Il mio istinto di sopravvivenza percepisce qualcosa, prende il controllo della mia bocca e dice:
-Sono a pagina 14. forse riesco a metter su qualcosa tra qualche giorno.-
Sembra soddisfarli al punto che lasciano proseguire la riunione senza piantarmi oggetti più o meno appuntiti nel corpo.
Andiamo in fumetteria, andiamo a casa ed ora sono qui.
Son passati “un paio di giorni” al momento siamo saliti a pagina 18 ma in realtà ho cambiato anche altra roba. In teoria pareva facile ora, chi sa perché, con il discorso dell'autoproduzione in mezzo non sono più convinto di quel che scrivo.
Ecco la differenza tra lo scrivere per la scuola e il farlo per lavoro.
All'improvviso l'autostima precipita.
Ma ci stiamo lavorando.

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