venerdì 7 marzo 2014

Libri a caso: Hyperion



Era una notte buia e tempestosa e io non avevo niente da leggere. Così, dopo aver riletto per tipo la settima volta il Cicli della fondazione di Asimov ho chiesto ai miei contatti di facebook di consigliarmi un buon libro che si muovesse sullo stesso genere: Space opera.
Da più voci mi è stato categoricamente consigliato questo libro vincitore del premio Hugo e altre quisquilie.

Ma veniamo a noi che già si è perso troppo tempo. Hyperion è il primo libro di una saga di 4 volumi collettivamente conosciuta come I Canti di Hyperion. Nonostante affrontare quattro libri a scatola chiusa possa risultare impegnativo per un lettore la natura del ciclo scritto da Dan Simmons resta quella di una storia “generazionale” che si dipana nel tempo mostrando un'enorme affresco fantascientifico. Un po' come il già citato Ciclo della fondazione o il ciclo di Dune (Libri che, se vi definite patiti di fantascienza dovete leggere).

La storia si può riassumere più o meno così: siamo nel futuro, l'umanità si è diffusa su migliaia di mondi tramite la tecnologia dei Teleporter, che permettono di viaggiare istantaneamente da un mondo all'altro. L'umanità è unita sotto la guida dell'Egemonia Umana, un mega governo stellare di tipo democratico.
Tra tutti i mondi umani c'è Hyperion, un piccolo pianeta ai confini dell'Egemonia con un mistero: le Tombe del Tempo, un complesso archeologico non umano immerso in un'anomalia temporale. Nelle tombe vive una creatura aliena/robotica: Lo Shrike. Questa creatura prigioniera delle tombe è venerata quasi come un dio per via della sua capacità di manipolare il tempo. Negli anni la Chiesa dello Shrike ha organizzato numerosi pellegrinaggi verso le Tombe. Secondo la tradizione lo Shrike risparmierà un solo pellegrino concedendogli un desiderio.

La storia inizia con l'ultimo pellegrinaggio autorizzato dall'Egemonia e dalla chiesa prima che Hyperion diventi un campo di battaglia nella guerra tra l'egemonia e gli umani dello spazio esterno detti Ouster.
I pellegrini non sono scelti a caso e durante il viaggio verso le Tombe del Tempo ogni pellegrino racconterà la sua storia e il motivo per cui è stato incluso in quell'ultimo pellegrinaggio.

In pratica Hyperion è una sorta di Decamerone fantascientifico. Mentre la trama di contorno va avanti ogni storia aggiunge un piccolo pezzo al tutto che poi comporrà il libro. I personaggi raccontano ognuno la propria storia in modi diversi: in prima o terza persona, in linguaggio alto o sboccato. Simmons è abilissimo a far trasudare la personalità di ogni pellegrino nella sua storia personale e nel quadro generale. I pellegrini i se sono archetipi, c'è un politico, un prete, un soldato, un poeta, un investigatrice, uno studioso e un eremita. La qualità di ogni racconto è altissima ma il momento veramente impareggiabile è quando il lettore inizia a cogliere dei rimandi e degli accenni che preannunciano un quadro d'insieme che sarà rivelato man mano che i racconti proseguono.

A questo punto mi sento in dovere di dire solo altre due cose: fate attenzione al finale, che per quanto possa piacere ad altri lascerà con l'amaro in bocca. A voi tutti dico: dont panic e prendete il successivo della saga (di cui pariamo domani)

Sicuramente tra i vari racconti dei pellegrini troverete il vostro preferito tanto per dovere di cronaca il mio favorito resta il Racconto del Poeta, seguito a ruota da quello dello Studioso.

Se vi va fatemi sapere il vostro personale vincitore.



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