Era una notte buia e tempestosa e io
non avevo niente da leggere. Così, dopo aver riletto per tipo la
settima volta il Cicli della fondazione
di Asimov ho chiesto ai miei contatti di facebook di consigliarmi un
buon libro che si muovesse sullo stesso genere: Space opera.
Da più voci mi è
stato categoricamente consigliato questo libro vincitore del premio
Hugo e altre quisquilie.
Ma
veniamo a noi che già si è perso troppo tempo. Hyperion
è il primo libro di una saga di 4 volumi collettivamente conosciuta
come I Canti di Hyperion.
Nonostante affrontare quattro libri a scatola chiusa possa risultare
impegnativo per un lettore la natura del ciclo scritto da Dan Simmons
resta quella di una storia “generazionale” che si dipana nel
tempo mostrando un'enorme affresco fantascientifico. Un po' come il
già citato Ciclo della fondazione
o il ciclo di Dune (Libri
che, se vi definite patiti di fantascienza dovete
leggere).
La storia si può riassumere più o meno così: siamo nel futuro,
l'umanità si è diffusa su migliaia di mondi tramite la tecnologia
dei Teleporter, che permettono di viaggiare istantaneamente da un
mondo all'altro. L'umanità è unita sotto la guida dell'Egemonia
Umana, un mega governo stellare di tipo democratico.
Tra tutti i mondi umani c'è Hyperion, un piccolo pianeta ai confini
dell'Egemonia con un mistero: le Tombe del Tempo, un complesso
archeologico non umano immerso in un'anomalia temporale. Nelle tombe
vive una creatura aliena/robotica: Lo Shrike. Questa creatura
prigioniera delle tombe è venerata quasi come un dio per via della
sua capacità di manipolare il tempo. Negli anni la Chiesa dello
Shrike ha organizzato numerosi pellegrinaggi verso le Tombe. Secondo
la tradizione lo Shrike risparmierà un solo pellegrino concedendogli
un desiderio.
La storia inizia con l'ultimo pellegrinaggio autorizzato
dall'Egemonia e dalla chiesa prima che Hyperion diventi un campo di
battaglia nella guerra tra l'egemonia e gli umani dello spazio
esterno detti Ouster.
I pellegrini non sono scelti a caso e durante il viaggio verso le
Tombe del Tempo ogni pellegrino racconterà la sua storia e il motivo
per cui è stato incluso in quell'ultimo pellegrinaggio.
In
pratica Hyperion
è una sorta di Decamerone
fantascientifico. Mentre la trama di contorno va avanti ogni storia
aggiunge un piccolo pezzo al tutto che poi comporrà il libro. I
personaggi raccontano ognuno la propria storia in modi diversi: in
prima o terza persona, in linguaggio alto o sboccato. Simmons è
abilissimo a far trasudare la personalità di ogni pellegrino nella
sua storia personale e nel quadro generale. I pellegrini i se sono
archetipi, c'è un politico, un prete, un soldato, un poeta, un
investigatrice, uno studioso e un eremita. La qualità di ogni
racconto è altissima ma il momento veramente impareggiabile è
quando il lettore inizia a cogliere dei rimandi e degli accenni che
preannunciano un quadro d'insieme che sarà rivelato man mano che i
racconti proseguono.
A questo punto mi sento in dovere di dire solo altre due cose: fate
attenzione al finale, che per quanto possa piacere ad altri lascerà
con l'amaro in bocca. A voi tutti dico: dont panic e prendete il
successivo della saga (di cui pariamo domani)
Sicuramente tra i vari racconti dei pellegrini troverete il vostro
preferito tanto per dovere di cronaca il mio favorito resta il
Racconto del Poeta, seguito a ruota da quello dello Studioso.
Se vi va fatemi sapere il vostro personale vincitore.
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