Vivere praticamente sopra ad una
Feltrinelli ha un sacco di svantaggi. Primo tra tutti il fatto che
quando vai a fare un giro
spesso e volentieri ti impantani lì dentro e ancor più spesso
rischi di comprarti qualcosa.
Ma c'è
un vantaggio che rientra nella politica stessa della Feltrinelli:
puoi leggere indisturbato. È una cosa misteriosa che per anni mi ha
lasciato perplesso, una libreria che ti lascia leggere i libri
comodamente seduto sulle sue poltroncine senza che un commesso ti
venga a guardar male.
Ci ho
messo anni prima di prendermi la libertà di leggere un libro in
santa pace comprendendo al filosofia di fondo ovvero che uno per
quanto legga se il libro gli piace prima o poi sborserà i soldi per
puro e semplice feticismo.
Illusi.
Sono
mesi che mi intrufolo lì dentro e leggo libri a sbafo. Ci metto
addirittura il segno di volta in volta e a nessuno pare fregare
niente. Hanno anche un reparto fumetti così da potermi tenere un
minimo aggiornato.
Oggi
sono sceso a dare un occhiata in giro. Nello scaffale dei fumetti
faceva bela mostra di se Ogni maledetto lunedì su due
di Zerocalcare. Dopo i precedenti due volumi questo vuol essere una
semplice raccolta delle storie che si leggono gratis sul blog con
l'aggiunta di una storia inedita extra. Dieci euro il tutto.
È un
bel mattone, c'è parecchia roba ma avendo già letto e riletto tutto
il blog ed essendo miseramente povero posso contare solo sulla
tolleranza dei commessi Feltrinelli per leggere la storia mancante e
rimettere il volume al suo posto.
Si è
un brutto gesto. Non si fa. Pensa a quel poveretto che ci ha sgobbato
sopra e tutto il resto. Ma tutte le questioni morali non superano
l'insormontabile barriera dell'assenza di denaro.
Per
cui leggo a sbafo.
Passa
un quarto d'ora abbondante. Sono in piedi tra lo scaffale dei fumetti
e quello del teatro col volume aperto tra le mani. Una simpatica voce
registrata annuncia che tra un po' il negozio chiude ed è ora di
levarsi dal cazzo. Io ho prima gli occhi lucidi, ogni tanto
ridacchio. Una tipa alternativa passa mi guarda e decide che il
copione della sua commedia decadente lo compra un altra volta.
Sfoglio
un altro paio di pagine, tiro su col naso.
Non è
una storia commovente di per se ma è uno delle mia generazione che
dice un sacco di cose che tutti abbiamo sempre pensato. Il fatto che
ti faccia ridere nel frattempo è ancora più amaro.
Non
credo di aver mai letto una metafora migliore.
Parla
della sua vita e ci vedo riflessa la mia: le stesse ansie, le stesse
paure, le stesse identiche fissazioni.
Piango.
Non mi
vergogno a dirlo perché una cosa bella ha il diritto di commuoverci.
La
vocina registrata annuncia che dovevamo levarci dal cazzo già cinque
minuti fa. Sto per posare il volume sullo scaffale quando sento una
10 euro in tasca. Mi vergogno a dirlo perché ho ceduto alle subdole
manipolazioni del marketing Feltrinelli.
Alla
cassa mi guardano come solo i commessi in orario di chiusura sanno
fare. Pago e porto a casa. Fa niente prenderò un regionale e salterò
qualche pasto ma dovrei ammortizzare.
Zerocalcare
è un genio. La storielle che mette on line sono solo la punta
dell'iceberg. Uno così si merita di avere i miei soldi.
Sperando
che riesca a tenere insieme la zattera.
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