giovedì 2 maggio 2013

Zero


Vivere praticamente sopra ad una Feltrinelli ha un sacco di svantaggi. Primo tra tutti il fatto che quando vai a fare un giro spesso e volentieri ti impantani lì dentro e ancor più spesso rischi di comprarti qualcosa.
Ma c'è un vantaggio che rientra nella politica stessa della Feltrinelli: puoi leggere indisturbato. È una cosa misteriosa che per anni mi ha lasciato perplesso, una libreria che ti lascia leggere i libri comodamente seduto sulle sue poltroncine senza che un commesso ti venga a guardar male.
Ci ho messo anni prima di prendermi la libertà di leggere un libro in santa pace comprendendo al filosofia di fondo ovvero che uno per quanto legga se il libro gli piace prima o poi sborserà i soldi per puro e semplice feticismo.
Illusi.
Sono mesi che mi intrufolo lì dentro e leggo libri a sbafo. Ci metto addirittura il segno di volta in volta e a nessuno pare fregare niente. Hanno anche un reparto fumetti così da potermi tenere un minimo aggiornato.

Oggi sono sceso a dare un occhiata in giro. Nello scaffale dei fumetti faceva bela mostra di se Ogni maledetto lunedì su due di Zerocalcare. Dopo i precedenti due volumi questo vuol essere una semplice raccolta delle storie che si leggono gratis sul blog con l'aggiunta di una storia inedita extra. Dieci euro il tutto.

È un bel mattone, c'è parecchia roba ma avendo già letto e riletto tutto il blog ed essendo miseramente povero posso contare solo sulla tolleranza dei commessi Feltrinelli per leggere la storia mancante e rimettere il volume al suo posto.
Si è un brutto gesto. Non si fa. Pensa a quel poveretto che ci ha sgobbato sopra e tutto il resto. Ma tutte le questioni morali non superano l'insormontabile barriera dell'assenza di denaro.
Per cui leggo a sbafo.

Passa un quarto d'ora abbondante. Sono in piedi tra lo scaffale dei fumetti e quello del teatro col volume aperto tra le mani. Una simpatica voce registrata annuncia che tra un po' il negozio chiude ed è ora di levarsi dal cazzo. Io ho prima gli occhi lucidi, ogni tanto ridacchio. Una tipa alternativa passa mi guarda e decide che il copione della sua commedia decadente lo compra un altra volta.
Sfoglio un altro paio di pagine, tiro su col naso.
Non è una storia commovente di per se ma è uno delle mia generazione che dice un sacco di cose che tutti abbiamo sempre pensato. Il fatto che ti faccia ridere nel frattempo è ancora più amaro.
Non credo di aver mai letto una metafora migliore.
Parla della sua vita e ci vedo riflessa la mia: le stesse ansie, le stesse paure, le stesse identiche fissazioni.
Piango.
Non mi vergogno a dirlo perché una cosa bella ha il diritto di commuoverci.

La vocina registrata annuncia che dovevamo levarci dal cazzo già cinque minuti fa. Sto per posare il volume sullo scaffale quando sento una 10 euro in tasca. Mi vergogno a dirlo perché ho ceduto alle subdole manipolazioni del marketing Feltrinelli.

Alla cassa mi guardano come solo i commessi in orario di chiusura sanno fare. Pago e porto a casa. Fa niente prenderò un regionale e salterò qualche pasto ma dovrei ammortizzare.
Zerocalcare è un genio. La storielle che mette on line sono solo la punta dell'iceberg. Uno così si merita di avere i miei soldi.
Sperando che riesca a tenere insieme la zattera.

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