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martedì 29 ottobre 2013

Lucca Tales



Visto e considerato che sulla pagina facebook stiamo annunciando ai mari ai monti e soprattutto ai poteniali lettori che i Faq Tales sono presenti a Lucca Comics con le loro cose mi sento in dovere di segnalare anche io la cosa.
È una roba superflua. Chi riceve quotidianamente gli snervanti aggiornamenti dalla pagina Faq Tales lo sa. È stato detto e ripetuto in tutte le salse e in tutte le maniere. Detto in modo professionale e serio.

Quindi mi sneto in dovere di dirlo in maniera stupida e cazzona.

Quindi,



In principio avevamo chiesto uno stand a Lucca comics. Ovviamente suddetto stand non è arrivato. Dopo mesi di panico, disperazione, terrore, sollievo (dei portafogli), improbabili piani di emergenza (1) alla fine siamo riusciti ad avere un angolino a Lucca.

Come? Principalmente ricatti e minacce. La versione ufficiale però coinvolge un nostro fan che ci da un suggerimento e una persona che lo coglie al volo (No, io no che son pigro)

Quindi alla fine: i ragazzi della Absolute Black (QUI una diapositiva) ci cedono gentilmente parte del loro stand permettendoci di vendere le nostre cose. Fossi in voi comprerei anche qualcosa di loro, se non altro per educazione. Senza contare che fanno proprio belle robe.

Alla fine ci trovate nel Padiglione Giglio, stand numero E323

Si, il puntino rosso siamo noi

Ma cosa troverete davvero allo stand?

Bella domanda, se lo sapessi ve lo direi.

In primis ci sono gli albi: Bad Dreams, Seraph e Jingle Hells



In secondo luogo potrete trovare delle stampe di disegni fatti da svariati professionisti che per motivi a me misteriosi (2) ci hanno fatto questi regali (QUI una carrellata ma non sono sicuro che siano tutti)

inoltre i disegnatori si sono applicati tantissimo nell'antica arte del “non far capire nulla allo sceneggiatore” ma alla fine staranno allo stand a fare disegnini chiacchiere e qualsiasi altra cosa facciano dei disegnatori di solito.
C'è una sequenza per questa cosa ma non sono sicuro di averla capita.

La mattina di giovedì 31, mentre il resto della truppa starà probabilmente bestemmiando in autostrada trovate Gabiele Derosas

"Allora tu stai lì da solo mentre noi arriviamo ok?

Nel pomeriggio di giovedì ci sarà il cambio con Valentina Napolitano (disegnatrice di Bad Dreams) che trovate anche il 1 di novembre.



Il colore dei capelli potrebbe non corrispondere all'originale 

Nel giorno di Ognissanti (quello che celebra la ricorrenza del giorno in cui papa Leone X ha battuto il piede contro lo spigolo del comodino e ha appunto bestemmiato “ognissanto”) troverete Valentoina Brancati (inchiostratrice/copertinista di Jingle Hells)

"Yo, finisco la zuppa di latte e arrivo"

il 2 novembre invece trovate Yari Scalpelli (copertinista di Seraph) due raccomandazioni: non fatelo incazzare che è grosso. Se cercate un disegno di un uomo ipertrofico o di una donnina zinnuta in stile supereroistico è a lui che dovete chiedere

Per qualunque reclamo potete dire a lui

il 3 novembre, trovate Francesco Lo Storto (Professore della Scuola Internazionale di Comics di Roma) che per motivi a me misteriosi d insondabili oltre ad aver disegnato metà Seraph molla le oscure e misteriose faccende dei disegnatori professionisti per venire a fare disegnini e vendere tavole originali al nostro stand (3)

"Mi hanno detto che c'è da disegnare"

Infine, Valentina Zeppa (disegnatrice di Bad Dreams) farà delle sporadiche apparizioni casuali correndo da uno stand all'altro (lei ha anche da fare con la Villain comics).

Qui una diapositiva piena di serietà e professionalità

Dimenticavo, per il 90% del tempo trovate anche me come rappresentante del programma “se non ti è piaciuto i soldi ce li teniamo ma puoi dare un calcio in culo allo sceneggiatore”. Se dovesse capitare che non trovate me o Valerio Cartuccia allo stand il posto migliore dove trovarci è sicuramente tra i tavoli di Magic del padiglione Games (ssshhh non ditelo ai disegnatori però)

ecco così siete sicuri di sapere che faccia ho.


Ma come in tutti i grandi spettacoli il meglio viene sempre per ultimo. Per motivi organizzativi non siamo riusciti a procurarci le necessarie spogliarelliste per uno stand id fumetti che si rispetti ma l'alternativa vi farà sicuramente sobbalzare dalla sedia.

Solo per i Faq Tales...


Solo per Lucca...




Solo al nostro stand...




il fenomenale....






No, è troppo, non riesco a dirlo. Cliccate QUI e vedetelo da voi.

E poi non dite che non siamo professionali.






(1): “Ok gente! Niente panico, ho un'idea: ci mettiamo con un tavolino sulle mura e vendiamo gli albi da abusivi.

(2)“Salve signor Foderà. Se sta ancora cercando il suo cane può anche smettere. Lo abbiamo noi. Basta un disegnino e tornerà rapidamente a casa”

(3)“Quindi voi avete una sedia libera a Lucca? Oddio, mi ci posso sedere? Vi prego mi fanno male le gambe...”

“Ok, ma solo se ti metti a disegnare. Do ut des sai...”

martedì 8 ottobre 2013

Faq Tales: Romics, dietro le quinte.

THOOOM! KRAAAK!


Sui cieli di Roma  Thor, dio del tuono e supereroe di  prima categoria sfoga la sua collera riversando lampi e oceani di pioggia sulla città eterna. Thor è inferocito. Perché il suo film d’esordio è brutto, perché hanno dato la sua parte ad un belloccio biondo inespressivo e soprattutto perché c’è un cinese ad Asgard.



THOOOOM! BOOOOOM!

Mi sveglio di soprassalto nel letto. Oggi è il gran giorno. La prova generale, l’anteprima al Romics. È il 5 di ottobre e tra appena 6 ore staremo dietro ad un banchetto a vendere in anteprima le prime copie dei nostri fumetti autoprodotti.

La sera prima io e Valerio ci siamo trovati scaramanticamente concordi: sarà un disastro, sarà una tragedia.
Non può essere altrimenti, siamo convinti che sul nostro gruppo gravi una feroce maledizione. E ci sono tangibilissime prove a carico: tanto per cominciare i meteo si trovano tutti concordi nel dire che ci sarà il diluvio universale su Roma quando noi presenteremo gli albi allo stand; inoltre alla stessa ora, nel padiglione di fianco le “teste di serie” del fumetto italiano presentano Orfani .



“cos’è Orfani?”
“E’ tipo la più grossa novità del fumetto italiano degli ultimi 10 anni.”
“Uhm, però certo che abbiam culo eh”

Ci presentiamo in fiera alle 13, in ordine sparso seguendo un appuntamento come quelli che ci diamo di solito io e i miei amici il sabato sera. Valerio arriva, posa gli albi allo stand della Scuola Internazionale di Comics (che ci ospita per un’ora). Intanto Vincenzo sparisce nella folla. Gli altri non si sono ancora visti.

Alla stessa ora io sono su un treno in ritardo diretto alla fiera. Di fianco a me due cosplayer vestiti da Mio Mini Pony (si, due TIZI). Thor sembra essersi placato ma le ferrovie romane subiranno comunque gli strascichi della sua vendetta.

Alle 14 e 30 il panico monta. Banjo è entrata nella fiera dal lato sbagliato e ci raggiungerà in tempo solo grazie al aiuto di alcuni sherpa, Valentina è già arrivata ma mangia in maniera ossessivo-compulsiva uno sfilatino col prosciutto. Vincenzo riappare. Gabriele invece è da qualche parte a Roma Ostiense pregando per l’arrivo del treno.

Da qualche parte un altoparlante annuncia: “Allo stand della scuola internazionale di comics gli ex-alunni del collettivo Faq Tales presentano i loro albi. Accorrete alò loro stand per una copia gratuita e un disegno.”

“Valè… ha detto gratuiti”
“E’ finita.”

Gente che lavora: (Valentina Valentina e Gabriele)
Sullo sfondo a sinistra potete ammirare la mia persona intenta a far finta di fare qualcosa


Noi intanto stiamo  imparando una lezione preziosa: Durante la presentazione ad uno stand gli sceneggiatori sono utili come un 2 di coppe in una partita di poker.
Valentina, Valentina Banjo, Vincenzo e Gabriele attaccano a disegnare. Tutto fila liscio nei primi 5 minuti poi io mi faccio prendere dal panico.
C’è folla allo stand. Non quella folla di amici che abbiamo schierato noi per costringere la gente di passaggio a passare di fronte al banchetto. Proprio Emeriti Sconosciuti.
Si avvicinano
Guardano
Toccano & Sfogliano
Qualcuno compra.

Schiavi al lavoro più albi

E’ in quei primi momenti, quando le Valentine stanno attaccando con la seconda serie di dediche che mi rendo conto di una cosa: gli albi sono belli, attirano l’occhio del curioso ti invitano a sfogliare.
È lì che realizzo che effettivamente esistono.
E vado nel panico agitandomi come un orango volenteroso intorno allo stand cercando di “essere d’aiuto”
Cosa impossibile visto che oltre che intrattenere la gente che aspetta non è che posso disegnare io.
Valerio invece affronta la cosa con più calma, molto più zen e molte chiacchiere con la gente che ci fa da barriera architettonica attiva curiosi.

"Mmm, quante dita aveva una mano?"


Un’ora e quaranta dopo l’inizio della nostra “presentazione di un’ora”  ci avvisano che se non gli liberiamo il banchetto ci denunciano per appropriazione indebita. Dopo altri quindici minuti ci sfollano come un campo Rom. Faccio per prendere gli albi avanzati e mi accorgo che:
Bad Dreams è finito.
Di Seraph e  Jingle Hell c’è solo un albo.
Erano solo 10 copie per fumetto in anteprima. Ma a fare i Berlusconiani si potrebbe dire che abbiamo fatto un venduto del 90%
Potremmo gridare al trionfo (e non nego che un po’ lo facciamo).

Poco dopo, fuori al padiglione distribuiamo i nostri tributi di gratitudine: un pacco di Gocciole e uno di Pan di Stelle. “non ha senso” direte voi.
E infatti non ne ha.

“Ma questo davvero ci vuole pagare in biscotti?”
“è uno schifo! Ma che biscotti poi?”
“Mmm pare Pan di Stel..”

“ODDIO SI! TUTTI! LI VOGLIO TUTTI!”

venerdì 27 settembre 2013

Annunciaziò annunciaziò: i Faq Tales al Romics



Qualcuno alla Scuola Internazionale di Comics è sbattuto con la testa a terra e ha offerto ai Faq Tales uno spazio al loro stand al Romics

“I chi?”
“I Faq Tales.”
“No guarda, non ho spicci.”
“No aspé Faq Tales è il nome che usiamo io e gli amici miei per fare i fumetti”
“I giurnalett'?”
“Eh, si.”
“Ma le figure ci stanno o è pieno di parole e basta?”
“E' pieno di figure! Trabocca!”
“Mmm magari faccio un salto. Dammi dettagli.”
“Sabato 5 Ottobre delle 15 alle 16 al Romics io e gli altri ragazzi del gruppo Faq Tales Presentiamo i nostri fumetti autoprodotti, abbiamo anche qualche copia da vendere in anteprima.”
“Statti attento che stai iniziando a parlare come uno che fa cose serie.”
“No, no tranquillo. Sono solo fumetti.”

Dopo la versione stupida in forma di conversazione con il mio amico parcheggiatore abusivo, Peppe,  mi pare il caso di mettere qualche dettaglio in più. Chi segue questa massa di byte con regolarità sa che da un po' si trascina il calvario della creazioni di questi fumetti.
Beh, a meno che il corriere non muoia prima di portarci i pacchi dalla tipografia, potrei dire che ci siamo riusciti.
Le copertine degli albi le potete ammirare in cima a questo post. Dentro quelle copertine trovate:
-Le splendide pagine a fumetti prodotte da: Valentina Zeppa, ValentinaNapolitano, Gabriele Derosas, Fabio Fioribello e Francesco Lo Storto (che è un professore della Comics che ci ha fatto un piacere).
-Un introduzione di Lorenzo Bartoli (estorta con la forza e con vaghe promesse di taralli da Napoli)
-Simpatici redazionali di presentazione di noi del progetto.
-Un omaggio di alcuni artisti professionisti (la faccia mia sotto i piedi vostri).
-Ah già, dimenticavo: una storia a fumetti di una ventina di pagine. Roba di prima qualità prodotta da me e Valerio Cartuccia.

Scherzi a parte. Pensiamo che siano delle belle storie. Sono tutti i numeri 1 di queste piccole miniserie che contiamo di portare avanti nel corso delle prossimi mesi. Noi siamo molto felici del lavoro che ne è uscito. Ma credo che l'ultima parola spetti sempre a chi posa i soldi e si porta a casa l'albo.

Ricapitolando.
Sabato 5 dalle 15 alle 16. Stand della Scuola Internazionale di Comics.
Ci trovate lì. I disegnatori sotto la minaccia delle frusta faranno dei disegnetti, gli albi saranno in vendita (sono poche copie il grosso arriverà a Lucca). Io e Valerio staremo lì per chiacchiere e un può di presentazioni.
Quindi se avete voglia di accaparrarvi i nostri albi, oppure volete fare il filo alle disegnatici, oppure ancora volete sentirmi pontificare come un anziano davanti ad un cantiere... ci trovate lì.

Ricordate: esistiamo solo per il vostro sollazzo.

“Si vabbuò, mò credo che hai rotto il cazzo.”
“Ho capito Peppe ma devo dirlo alla gente no?”
“No. La gente al Romics ha cose più importanti da fare che perdere tempo con voi sfigatelli.”
“Mmm tipo?”
“Due parole: Cosplayer bone vestite come spogliarelliste.”
“Non sono 'due parole' “
“Fai poco il saputello che ti schiatto le ruote della macchina.”


giovedì 26 settembre 2013

In principio era l'ignoranza.


Siamo uscii dal scuola comics e ci siamo guardati in faccia con i nostri bei diplomi consapevoli di non avere la più pallida idea di cosa fare da quel momento in poi.
“Tu quanto hai preso?”
“trenta e lode. E tu?”
“pure io”
“io pure” fa una terza voce”
“Io trenta”
“vabbuò tanto i voti non significano niente”
“intanto anche io ho preso 30 e lode”
“si ma ora che si fa?”
“ci proponiamo in Bonelli”
“io avrei un mezzo progetto per la Francia.”
“Anche Hitler ma alla fine non gli è andata bene”
“intendevo per il fumetto francese”
“Vi rendete conto che al momento per gli editori grossi siamo appetibili come un kebab caduto per terra, vero?”
“Ma che schifo!”
“però ha ragione”
“e quindi che si fa?”
“mmm”

ci vorranno molti caffè e un sacco di chiecchiere per arrivare alla naturale conclusione: non sappiamo nulla del mondo dell'editoria a fumetti. Men che mai sappiamo come potremmo farci notare da qualcuno al punto da convincerlo a farci scrivere per lui. L'unica cosa chiara ci fluttua nella testa a caratteri infuocati alti quindici metri. Ce lo ha insegnato Lorenzo Bartoli, lo hanno confermato molti professionisti sui loro blog:
“leggere una sceneggiatura è già noioso di suo, leggere quella di un esordiente lo è di più.”
Occorrono disegnatori così da mettere in fumetto le nostre idee e renderle così più piacevoli da leggere.
Un pomeriggio di tardo novembre sul tavolino di un bar nascono i Faq Tales, anche se allora non ci chiamavamo così. Eravamo in quattro: io e Valerio intenti a convincere le due Valentine che non eravamo pazzi. Che si poteva fare.

“noi ci mettiamo le sceneggiature e i soldi, voi disegnate”
“in che senso i soldi?”
“paghiamo la stampa, vorremmo pagare anche voi ma il fatto che io abbia preso un bicchiere d'acqua e lui faccia finta che ha già ordinato dovrebbero suggerire qualcosa.”
“Ok, ci sto”

La conversazione va avanti per un altro paio d'ore mentre io e Valerio ci confrontiamo col problema di convincere due persone che hanno già accettato di partecipare a partecipare. Lo so, non ha senso. Ma è andata così.
Cresciamo. I primi mesi si dividono tra febbrile attività e cazzeggio demente. Poi arrivano le rogne, le prime arrivano e passano senza dare troppo fastidio. Ma le rogne sono come i livelli di Tetris.
Un paio di volte quasi scoppiamo perché alla fine della fiera siamo tutti degli sbarbatelli che provavano a giocare coi grandi senza avere idea di come si fa.
Abbiamo un paio di aiuti. Aiuti importanti. Non smetterò mai di ringraziare le persone che ci hanno aiutato: chi materialmente come Francesco Lo Storto che ha messo le matite su una storia che stava rimanendo orfana di disegnatori. O chi in modo più sottile come Lorenzo (ma a lui lo ringrazio a modo mio con una frittata di maccheroni che è contento). Chi invece ci ha fatto degli omaggi, come li chiama il mio amico ignorante, dei disegnetti. Chi ci ha fatto delle copertine chi ci ha fatto 40 volte la grafica degli albi subendosi chiamate nel cuore della notte piene di terrore.
Vi ringrazio tutti. Vi ringraziamo tutti. Se volete qualcosa di più dei miei ringraziamenti sappiate che da me una birra offerta la trovate sempre.

A 5 giorni dalla deadline definitiva riusciamo a mandare in stampa la roba. Dopo aver litigato con la tipografa più stronza del mondo per fare delle prove di stampa che ora ogni tanto guardo con timore reverenziale.
È successo davvero. Ho fatto un fumetto. Non so come la pensano gli altri del gruppo. Non so come la vedono le Valentine, come la vede Valerio, Fabio, Gabriele.
So solo che sono atterrito. Perché è successo veramente. Se lo dicessi al me stesso di un anno fa, quello che cianciava di fesserie con le Valentine, credo che mi avrebbe coperto di insulti.
Il me stesso di tre anni fa avrebbe detto di smettere di fantasticare e tornare a lavorare.
Alla fine sono atterrito. Perché so che adesso si inizia davvero.


Tre una ventina di giorni sapremo se non è stato solo un fuoco di paglia. E allora si berrà come se non ci fosse un domani.

giovedì 5 settembre 2013

La capata storta.

intanto un perfetto sconosciuto coglie la mia intima essenza sapendo solo che vado matto per Preacher e per la pizza fritta.

Per voi otto lettori abituali e per tutti quei poveretti che capitano qui cercando porno di dubbio gusto tipo:
“porno balcone mentre stendono i panni”
“video mio cugino che fa sesso”
“il cazzo di marco”
ed altri piccoli capolavori. Che poi si vede che son tardi. Va bene cercare “il cazzo di marco” ma almeno mettici il cognome no?

Ma comunque dicevo: vi sarete accorti che è da tipo mille anni con non scrivo più nulla, se escludiamo cose stupide su Facebook (avete notato che per essere dei blogger fighi sembra indispensabile chiamare il noto social network con una versione storpiata del suo nome?). Ma sto divagando di nuovo.
Meglio arrivare al punto prima che inizia blaterare dei cantieri sotto casa (dei grossi fossi profondi un metro e mezzo, in uno dei quali mi stavo tuffando con la bici proprio ieri sera.
Cazzo! L'ho fatto di nuovo.

Il punto è: stanno succedendo una marea di cose che richiedono la mia attenzione in quanto amministratore delegato di questa multinazionale conosciuta come Stefano Ficca (o Ciop corporation).
Tanto per andare in ordine sparso:

-Una persona sconosciuta tramite un'amica di un amico mi ha offerto di scrivere di fumetti sul suo sito (di cui ignoro l'indirizzo per ora) con in cambio la promessa di due noccioline e una Vigorsol ad articolo. Soprassedendo sul perché qualcuno sano di mente debba interessarsi alla mia opinione sui fumetti direi che è una buona cosa. In fondo le stesse fesserie le scrivo anche qui.

-Il progetto Faq Tales, l'autoproduzione, il nostro piccolo delirio di onnipotenza (o la nostro creativissimo tentativo di suicidio editoriale, dipende dai punti di vista) è entrato nella Red Zone. Siamo in vista del traguardo guadando un oceano di merda di elefante col sorriso sulle labbra. Per ora dovrete accontentarvi di questa metafora perché so napoletano e quella cosa sulla scaramanzia che si dice in giro è verissima.

-Sto scrivendo cose. Per la mia media personale tantissima roba. Per uno che vorrebbe lavorare con questa roba forse è ancora poco ma è un buon inizio. Per il discorso qualitativo non sono in grado di giudicarmi da solo.
Però tutte le volte che dico “è una merda! Devo rifarla.” tutti gli interpellati mi dicono “è fantastica!”
Ci ho preso un 30 e lode alla Comics così.

-Non dormo. Il grande piano del post precedente ha funzionato più o meno. Il problema è che qua ogni sera succede un fatto e si fa tardi. E quando non succede niente esce la puntata nuova di Breaking Bad.

-Io e il nobile socio ci stiamo chiudendo male sulle carte di Magic. Ma male proprio. Credo che il motivo sia che fungono da antistress, ma il portafoglio un po' si sta stressando.


Aggiornamenti su qualcosa (qualsiasi cosa) a breve. E se continuo a non dormire anche prima.

martedì 23 luglio 2013

I want belive!





Ci siamo, siamo così vicini che possiamo intravedere la striscia colorata del traguardo in lontananza. Fanno male i muscoli perché capita quando si corre e ancora più spesso quando parti e nessuno ti avvisa che c'è una salita dopo la curva.

Fare fumetti è molto simile a fare una staffetta. Te scrivi, loro disegnano. Prima e dopo. Se tu non ti nuovi a mettere in ordine tutte le belle paroline loro non possono mettere la matita sul foglio. Se loro non disegnano non si può andare in stampa. Ma la cosa peggiore e che, proprio come nelle staffette, quando uno corre è sempre da solo.

Quando ho scritto la sceneggiatura di Bad Dreams ero seduto fuori al balconcino della mia casa in affitto. Per quanto Lorenzo avesse detto e ripetuto che scrivere d notte porta cattive abitudini la prima versione è venuta fuori in venti pagine di Word tra le 2 e le 6 del mattino. Unico contorno musicale le macchine che passavano.
La seconda versione è nata su una panchina di Villa Lazzaroni. Faceva un freddo che ti pigliava a schiaffi. Quel tipo di freddo che ti fa concentrare su quello che stai facendo perché è un tempo troppo schifoso per cazzeggiare.
La versione definitiva con correzioni e tutto è venuta fuori sul regionale Roma-Napoli seduto su un sediolino pieghevole accanto ai bagni.
Riflettendoci bene, tolte tutte le insicurezze tipiche di uno che si vergogna dell'ombra sua, direi che lo adoro. È figlio mio e gli voglio bene.

Ora le ragazze ci stanno sbattendo la testa contro. Valentina Zeppa e Valentina Napolitano. Come io prima anche loro stanno seguendo i loro metodi di lavoro. A me prudono le mani. Sono come il parente nella sala d'attesa che aspetta che i chirurgi finiscano l'operazione a cuore aperto. E se hai un parente sotto i ferri non stai in sala operatoria a rompere le palle al dottore dicendo “we allò come va? Come procede? Ce la farete?”

No, te stai zitto e buono in sala d'attesa a fumarti 50 sigarette.

Perché il chirurgo lo sa qual è il suo lavoro, lo hai scelto apposta perché è uno bravo. Hai rotto le scatole al primario e fatto valere vecchi favori perché anche se tuo figlio deve finire sotto i ferri si merita il meglio su cui puoi mettere le mani.

Ora tocca fare lo stesso con le disegnatrici. Perché le hai scelte tu. Perché anche loro ci credono e soprattutto perché nella staffetta siamo tutti soli con il traguardo davanti e la gente che ti incita dietro.

E quindi ora si deve correre solamente e se non tocca a te correre incita, fuma o statti zitto.


O magari prega che non ci becchi l'antidoping.

sabato 11 maggio 2013

Giuro che poi non scoccio più




Per chi è stato in una grotta negli ultimi giorni (o ha la fortuna di non averci tra i suoi contatti facebook) ci tengo a fare sapere che il progetto Faq Tales ha finalmente alzato la testa dalla sabbia e si prepara a far vedere a tutti quanto sono ___________ [inserisci aggettivo a piacere] i suoi fumetti autoprodotti.
Si, mi rendo conto che ci abbiamo messo un po' di tempo per tirare fuori la testa dalla sabbia ma se calcolate come si è formato il gruppo potrete capire molte cose.
In principio eravamo solo io e Valerio che ci vedevamo parlando di fumetti e giocando a Magic poi la cosa è degenerata in un gruppo di Dungeon&Dragons che è durato ben 3 sedute. Alla fine si è verificato una versione più complessa del seguente dialogo:



-Ah, quindi voi siete sceneggiatori?- dice Valentina (vedete voi quale ne abbiamo 3)
-E già.-
-Ma anche per i fumetti?-
-Soprattutto.-
-...-
-E tipo voi che fate? Disegnate giusto?- chiediamo noi.
-E già.- fa una Valentina a caso
-Ma anche fumetti?-
-Soprattutto.-
-...-

Un'ora abbondante dopo gli ingranaggi nei nostri cervelli si mettono a girare ed eccoci qui: autoproduzione, coordinamento, schiavismo, sceneggiatura e disegni.

Ci siamo fatti un po' prendere la mano per assicurarci che il resto del mondo sapesse della nostra esistenza. Da qui il motivo di questo post

QUI il blog del progetto dove potrete sapere di che diavolo stiamo parlando e vedere qualche anticipazione.

QUI la pagina facebook dove non solo vedrete le stesse cose che sul blog (va che culo!) ma anche qualche schizzo e qualche disegnino secondario “scappato di mano” alle fide disegnatrici.

Non chiediamo assai: un mi piace, se proprio vi va una condivisione, ma ci accontentiamo anche di uno sguardo curioso.

Grazie per l'attenzione e la pazienza.
È prometto di non scocciare più.

venerdì 26 aprile 2013

Riti propiziatori




Mancano sei mesi e ora e solo ora posso dire che io so un mare di cose che prima ignoravo. Come trattare coi disegnatori, come scrivere una sceneggiatura che davvero si capisca, come farsi venire un esaurimento nervoso e come fare i debiti con il tuo socio.
Senza contare di come ingannare la gente facendogli credere che tu (si proprio tu e tu solo) sei la loro grande occasione. Lorenzo ha ragione: in questo mestiere la differenza la fa la faccia di culo e poi, molto poi, il talento. Perché è con la faccia di culo che ti fai notare. Il talento entra in seconda battuta.
Ma sto vaneggiando.

Ora so come si è sentito Luke Skywalker la prima volta che gli hanno detto “tu sarai uno jedi”.
Ora so come l'ha presa Sam quando gli hanno detto che quel fesso di Frodo doveva portare l'anello.
Ora so cosa si prova a leggere la scritta “dont panic” sulla guida.
Ora so cosa prova il generale della Guardia Imperiale quando gli dicono che deve conquistare quel pianeta pieno di alieni.
Ora so come ci si sente quando si schiudono le uova di drago.
Ora so ma devo ancora guadagnarmi l'onore della spada laser.

Domani si inizia.
Valerio, Valentina, Vale, Gabriele, Valentina n°3, Marco ecc ecc. uso questa antica formula propiziatoria della mia gente. Sperando che gli dei siano con noi:

C'a Maronn' c'accumpagn' e si propri ess' ten che fa almeno mannass' a ccoccurun.



venerdì 12 aprile 2013

Wannabe verso Lucca


C'è un biliardino, un vecchio tavolaccio ingombro di carte di Magic, un poster di Guerre Stellari e un divano che non ha più l'onore di stare in un soggiorno vero. Su quel divano il “futuro del fumetto moderno” sta fissando perplesso il modulo di partecipazione a Lucca 2013.
-che metto “artista” o “editore”?- chiede Valerio.
-Direi artista perché sicuro editori non siamo.- rispondo io
Michele, il padrone di casa ci guarda come guarderebbe due scimmie alle prese con un reattore nucleare.
-Vabbè dai, tanto dopo lo puoi cambiare dopo.- dico. Al momento mi preme sapere quanto costa il banchetto, il resto è secondario.
Entriamo nell'area, leggiamo tutte le regole di Lucca che si riassumono con la frase “Voi ci pagate e poi i cazzi sono i vostri.”
qualche altro click e siamo alla scelta dei banchetti.
-Oddio! 1500 euro?-
-Scendi scendi. Vai direttamente in fondo alla pagina dove stanno le cose per i poveri.-
1000
750
500
Avanti tutta e poi finalmente 100.
-Eccolo è il nostro!-
-Mi pare un po' piccolo, siamo in 6- fa Valerio
-Mmm-
-Vediamo magari possiamo aggiungere un modulo.-
Si possiamo. Spesa totale 266 euro IVA compresa. Premiamo “ok” e procediamo. Si apre un altra schermata, stavolta ci chiede il nome con cui lo stand risulterà nella fiera. Ovvero il cartello che tutti i nostri 4 lettori leggeranno.
-Mummia Corporation fa abbastanza schifo.-
-Dai potremmo sottotitolare “il nuovo che avanza, lentamente.”-
-...-
-Si, fa schifo.- capitolo.

Piccola digressione. Come tutte le grandi tragedie anche questa di provare la via dell'autoproduzione è nata da una piccola cosa. Ero al corso di sceneggiatura con Lorenzo Bartoli, alla scuola comics. Come ospiti speciali erano venuti due ex alunni a parlare della loro autoproduzione. Sarà che loro facevano simpatia, sarà che sembrava un'ottima idea ci siamo messi anche noi a replicare la cosa. C'era solo un problema, di quelli piccoli piccoli: meno mezzi e meno preparazione alla cosa. Soprattutto sulla parte tecnica. Tipo: dove stampiamo, come lo stampiamo, e la carta? Ecc ecc.
in questa fase fin troppo confusa entrambi i ragazzi della Villain comics (la loro etichetta) ci sono venuti in aiuto con preziose informazioni.
-E se ci chiamassimo “Hero Comics"?- Valerio ha quella luce negli occhi di cui uno dovrebbe sempre aver paura.
-Eh già, magari prendiamo lo stand di fonte a quelli della Villain.- in lontananza sentiamo il buon senso franare mentre il “Piano del Secolo" va formandosi.
Riassumendo: loro si chiamano Villain comics (Villian vuol dire cattivo grosso modo), Roberto Recchioni gli ha dato una mano facendo da supervisore. Noi ci chiamiamo Hero Comics, possiamo chiedere a Bartoli se ci scrive due righe di introduzione agli albi, come se ci sponsorizzasse.
Bartoli e Recchioni hanno collaborato sulla loro serie John Doe. Ora che ha chiuso ognuno per la sua strada.
Due autoproduzioni sponsorizzate da due ex soci.
E internet è pieno di idioti.

-Ma non è che suona un po' antipatica come cosa?-
-No, non hai capito. Ci mettiamo d'accordo con i Villain per fare una finta contrapposizione, una cosa goliardica. Poi se gli scemi ci cascano e qualche idiota titola “il duo di John Doe si fa la guerra attraverso gli esordienti” tanto di guadagnato no?-
-Anche così sembra una cosa antipatica, a meno che non siano tutti d'accordo. E non credo-
-E poi “Hero comics” suona come una casa editrice anni ottanta di supereroi...-
-Ma voi siete sicuri che non esista già?- fa il padrone di casa che non sa nulla di fumetti.
-In effetti...-
Valerio cerca su Google. Si, esiste già. Come il nickname “Legolas” sul forum del Signore degli anelli.
Ci guardiamo in faccia.
-Era un idea del menga-
-Si, vabbuò era per ridere. L'avessimo fatto davvero ci venivano a pigliare con la mazza.-
Due gruppi di esordienti contrapposti: uno un gruppo di cazzari, l'altro gente seria e organizzata (e dopo questo post non dovreste fare fatica a capire chi è chi).
-però...-
-però...-
-Suona molto West side story dei fumettisti.-

Così è nato Wannabe. Prossimamente su tutti i rotoli di carta igienica ruvida.

Ps: alla fine ci chiameremo Faq Tales. Non mi chiedete perché e per come. O magari un giorno vedo di capielo e ve lo spiego

giovedì 21 febbraio 2013

Not too simply



-Tra un paio di giorni vi mando la sceneggiatura.- dico con aria da uomo vissuto che sa campare.
Vale, l'altra Vale e l'altro Vale mi guardano ammirati, un soffio di vento solleva un nugulo di foglie e polvere. Mentre mi alzo sembro Clint chi sa da dove parte una musica epica.
Mi alzo mi giro e vado via la telecamera stringe su me che mi allontano e chiude con un controcampo sui miei tre soci ammirati che mi osservano dal tavolino del bar.

-L'hai detto anche l'altra volta.- fa Vale col tono di chi in realtà vuole dire “se non hai la sceneggiatura cosa stiamo a fare qui al freddo e al gelo sorseggiando il caffè più schifoso del mondo?”
la voce di Vale mi scuote dalla mia fantasticheria.
chino la testa imbarazzato. Snocciolo qualche scusa casuale.
-Ho avuto qualche problema, il file ha fatto un errore ed ho dovuto riscrivere tutto.-
-E..?- fa l'altra Vale.
-E mi sono incartato.- concludo io.
Loro tre si guardano di sfuggita in una conversazione telepatica.

Lo uccido io o ci pensate voi?
A me! A me! Che devo sfogare che mi girano!
Tu sei troppo piccoletta, riuscirebbe a scappare.
Allora gli pianto il cucchiaino nell'occhio?
No, no lasciate fare a me. Non vorrete rovinarvi i vestiti.
Gli strappo il cuore e mi ci tingo i capelli!
Calma.
Fermi, prima il progetto era solo mio. Spetta a me uccidere lo sceneggiatore.
Giusto.
Va bene ma a Valerio lo accoppo io.
ok.
uhm, ok

Il mio istinto di sopravvivenza percepisce qualcosa, prende il controllo della mia bocca e dice:
-Sono a pagina 14. forse riesco a metter su qualcosa tra qualche giorno.-
Sembra soddisfarli al punto che lasciano proseguire la riunione senza piantarmi oggetti più o meno appuntiti nel corpo.
Andiamo in fumetteria, andiamo a casa ed ora sono qui.
Son passati “un paio di giorni” al momento siamo saliti a pagina 18 ma in realtà ho cambiato anche altra roba. In teoria pareva facile ora, chi sa perché, con il discorso dell'autoproduzione in mezzo non sono più convinto di quel che scrivo.
Ecco la differenza tra lo scrivere per la scuola e il farlo per lavoro.
All'improvviso l'autostima precipita.
Ma ci stiamo lavorando.

lunedì 11 febbraio 2013

Storie Brevi (2)


Mentre continuo a scavare nel portatile in cerca di quello che davvero mi serviva stamattina (un vecchio soggetto di cui mi ricordo solo ora) mi sono imbattuto nella seconda storia al secolo inviata per il concorso sulle malattie mentali.

Anche qui rivedendola col senno di poi si sarebbe potuto fare meglio. Secondo me alcuni passaggi sono proprio buttati lì a caso ma c'è da dire che sono sempre parecchio critico sulla roba che scrivo. Il processo di lavorazione qui è stato un pelo più complicato: da qui sono nati i famosi aneddoti di SuperGay e della “vignetta degli aerei”. Non per questo voglio far torto a Giorgio Spalletta, il disegnatore, che mi ha entusiasticamente seguito per tutto il delirio di lavorazione tollerando anche una buona dose di paranoie del sottoscritto.
C'è però da dire che a rivederla adesso, a quasi un anno di distanza, lo spunto continua a piacermi (probabilmente siamo andati fuori tema per il concorso) ma se non esistesse The Boys di Ennis (che ha più o meno gli stessi presupposti ma mettendoci anche iperviolenza e perversioni sessuali) avrei provato a farne una storia lunga.

Ma comunque sto blaterando anche troppo per cui ecco a voi:



EXTREMA RATIO
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: STAFANO FICCA (sempre io)
MATITE E CHINE: GIORGIO SPALLETTA 

Buona lettura


venerdì 8 febbraio 2013

Mummia is coming


Dopo una carrellata di post altamente melensi dovuti all'assenza di nicotina e alla meteoropatia più becera torniamo per qualche istante a parlare di Lavoro (la maiuscola dovrebbe suggerire che non si parla di salumerie).

La “Mummia Corporation” è la prossima futura offerta editoriale che mira a sbancare il mercato del fumetto italiano con l'altissima qualità dei suoi prodotti mirando ad un pubblico serio, maturo e che ha voglia di credere nelle nuove leve.
Ovviamente esagero, al momento il nostro target di riferimento sono i fondi delle gabbiette per canarini.

Ma cerchiamo di non divagare. Il progetto nasce dalla collaborazione di due cape folli (io sottoscritto e Valerio Cartuccia) freschi di scuola comics e di un gruppo di disegnatori che (per motivi misteriosi) hanno accettato di collaborare con noi. Il piano è all'apparenza semplice anche se tutti sappiamo che ci porterà ulcere e esaurimenti nervosi nei mesi a venire:

produrre dai 2 ai 4 albi in tempo per venderli a Lucca Comics 2013.

Gli albi in questione saranno di una ventina di pagine, bianco e nero e dal prezzo contenuto. Di principio puntiamo a tenere una qualità alta o comunque ad avere un prodotto valido (quindi niente foglia A4 piegati e spillati insieme).

Al momento i progetti in corso d'opera sono due ma a breve dovrebbero affiancarsi altre proposte:

“Bad Dreams”, un noir fantasy, che vede me ai testi, Valentina Napolitano alle matite, e Valentina Zeppa alle chine. La storia (che approfondiremo nei futuri post è la missione di un Incubo nel Mondo dei Sogni.

“Le avventure del Giovane Babbo Natale”, una storia abbastanza trash, parecchio grottesca in cui seguiremo le folli vicende del giovane scapestrato che noi tutti conosciamo come il il panzone più amato del mondo. Di Valerio Cartuccia ai testi e Gabriele Derosas ai disegni.

Al momento non posso aggiungere immagini ma in futuro vedrete man mano pezzi del processo creativo (che consiste nel bere birra e dire cazzate al bar ma non ditelo in giro).

Se siete interessati, se siete mossi da quel sacro furore che fa comprare qualunque cosa abbia delle nuvole parlanti, se siete mossi da pietà o se semplicemente siete curiosi portate pazienza:

The Mummia is Coming.


Ps: per amici, parenti e tutti gli altri che ci credono. È aperto un servizio di finanziamento al progetto. Con una piccola donazione, dico 5 euro per stare largo, vi prenotate un albo di vostra scelta con annesso disegnino e dedica.
Pensate all'investimento: magari poi uno di noi diventa famoso facendo lievitare il valore dell'albetto in questione. Praticamente è come giocare in borsa!

lunedì 4 febbraio 2013

Viva la vida



Sarò breve perché non mi va proprio ma lo devo scrivere da qualche parte se no divento pazzo. Ho pensato e elaborato delle cose ma non sono andato a fondo perché onestamente ho paura di cosa potrei trovarci.

E no, prima che lo chiedete, non ho bevuto.

Non lo riesco a spiegare senza tradire la premessa di brevità per cui accontentatevi. Da quando è iniziata questa storia ho iniziato a seguire questo mondo e a leggere e vedere cose riguardo ad altri autori. Vedo una cosa che li accomuna tutti: la passione.
E forse io non ce l'ho. Perché?
Perché se l'avessi non dovrebbe essere così difficile sedersi e scrivere. Non dico che quando inizio non vada bene. Ma mi risulta sempre difficile iniziare, smettere di cazzeggiare e iniziare.

E' passato un anno quasi e sto ancora qua e il tempo era già poco all'inizio.

per cui: se entro Lucca 2013 non riesco a cavare fuori qualcosa da tutto questo...beh, amen, vorrà dire che non era destino. Mollo tutto torno a Napoli, cospargo il capo di cenere e cerco di riprendermi il lavoro alla Conad e finita lì, ci vediamo all'ospizio.

Giuro.

Tanto per far capire, la passione è questa:

mercoledì 23 gennaio 2013

Storie brevi (1)

Stavo scavando nel portatile in cerca del file che avevo iniziato ieri sera e di cui ora si sono perse le tracce. scavando scavando mi sono ritrovato in mano con questa vecchia storia breve. Sono 4 tavole originariamente dedicate ad un concorso con tema la malattia mentale. Se si esclude Pallottole Vaganti e un altro paio di mini storie potrei dire che è uno dei primi lavori messo su dall'inizio alla fine.

A rileggerla ora francamente un po' mi imbarazzo, credo ci sia l'errore più comune che si possa fare: dare per scontato che il lettore sappia di cosa stai parlando. Il finale è monco e alcune vignette le avrei dovute gestire un po' meglio. La storia fa atmosfera, o almeno credo ma sarebbe di molto migliorabile.
Poi come mi diceva Aurora manca l'Effetto Bambi (che si è poi rivelato fondamentale ai fini del concorso.
Tutto un altro discorso per i disegni di Alessandro Giordano della comix di Napoli: ottimi i disegni e lui. Una delle collaborazioni migliori che mi siano capitate (considerando poi che si è lavorato solo via chat)

Ma ora basta svilire la storia. Lo potrete fare direttamente voi comodamente seduti a casa:

Ciop Production presents

CONVERSAZIONI DA POKER
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: STEFANO FICCA (me medesimo)
MATITE CHINE E QUANT'ALTRO: ALESSANDRO GIORDANO

Buona lettura

FINE

mercoledì 9 gennaio 2013

Progetto Angels


NOTE: questo è un progetto che sto sviluppando. secondo i piani dovrebbe diventare una serie di storie da 22 pagine da autoprodurre (per il come e il quando rimandiamo ad un post futuro) al momento questa è una presentazione dei punti chiave. la storia in se per se sta subendo alcune limature.
potete rendervi utili in due modi: 
1)dire che ne pensate
2) se siete disegnatori e vi va di metterci mano offrivi per la parte grafica del progetto (contattatemi in privato)
buona lettura.
PS: l'immagine qui sopra è presa a caso da internet.


Angels

Concept
L'umanità è sull'orlo dell'abisso. Nelle ombre della Terra i demoni ed altre mostruosità sussurrano alle orecchie degli uomini trascinandoli sulla via del male. Michael, il più grande tra gli arcangeli vaga sulla terra in spoglie mortali. Dio stesso lo ha incaricato di ripulire la Terra dal male.
Ma forse è tutto nella sua testa, le terribile conseguenza del crollo nervoso che ha subito in Iraq. Forse la sua missione è solo il delirio di un folle, nulla è reale tranne i mostri.
Perché i mostri esistono davvero.

IL PASSATO
Cresciuto in una famiglia di origini irlandesi il forte senso del dovere e una rigida istruzione cattolica hanno portato Michael ad arruolarsi nelle forze americane già ai tempi della prima Guerra del Golfo. Naturalmente portato per la guerra Michael riuscì in poco tempo a scalare i ranghi militari fino al grado di capitano nei corpi speciali dei marines. Lui e la sua squadra eseguivano missioni speciali sul territorio nemico durante la seconda invasione dell'Iraq.
I resoconti qui si fanno frammentari: quella che doveva essere una semplice missione di recupero si trasforma in un totale fallimento. La squadra del capitano Michael viene spazzata via da nemici ostili sconosciuti. Il capitano stesso risulterà disperso per otto giorni per poi fare ritorno in stato confusionale e gravemente ferito al campo.
Ulteriori indagini non riescono a ricostruire gli eventi. Tre mesi dopo Michael viene congedato per motivi psicologici e rimandato in patria. I medici diagnosticano un crollo nervoso e una forte psicosi a sfondo religioso. Interrogato il capitano dichiarerà sempre di aver incontrato Dio.

QUELLO CHE E' SUCCESSO DAVVERO
Durante la sua ultima missione la squadra di Michael avrebbe dovuto ripulire un edificio nei pressi di Baghdad. La missione procedeva secondo i piani ma, durante le fasi finali delle operazioni la squadra è stata assalita da creature inumane simili ad enormi uomini bestia. Per quanto abili gli uomini di Micheal sono rapidamente capitolati e il capitano stesso ha perso conoscenza durante la battaglia. Non sa come sia sopravvissuto a quelle creature, non sa cosa abbia fatto negli otto giorni di vagabondaggio nel deserto. I suoi ricordi si interrompono per riprendere nel momento in cui lui torna al campo base americano.
Da quel momento Michael ha percepito una presenza estranea nella sua testa. Lui è convinto si tratti dell'arcangelo Michele che lo ha protetto nel momento del bisogno ed ora guida le sue azioni per i suoi scopi.

ORA
Michael ha intrapreso una vita di vagabondaggi spostandosi di città in città seguendo il suo istinto e le indicazioni fornitegli dall'angelo per portare avanti una caccia spietata alle creature inumane come quelle che lo hanno aggredito in Iraq.
Negli anni successivi al congedo ha incontrato vari tipi di creature paranormali come vampiri, licantropi e spettri. La voce dell'angelo lo guida di città in città attraverso un reticolo di cospirazioni e intrighi portati avanti dalle creature della notte.
Michael non si cura delle conseguenze legali della sua crociata convinto di stare combattendo una guerra più grande delle leggi umane. In molti stati la polizia è stata vicina a catturarlo ma sembra che la fortuna, o la provvidenza, lo tengano sempre un passo davanti agli inseguitori.

IL NEMICO
la maggior parte delle creature a cui Michael da la caccia sono creature isolate che vivono in maniera parassitaria nella società umana come vampiri o creature mutaforma. Non tutti i suoi avversari sono inumani. Alcuni umani in grado di utilizzare la magia possono diventare bersagli o alleati in base all'uso che fanno delle loro capacità.
Oltre alle creature isolate ci sono i demoni: bersagli principali della caccia. Variano molto in potenza e forma in base alla loro gerarchia: alcuni hanno una forma umana e piccoli poteri mentali; altri, i più potenti, sono veri e propri spiriti che corrompono e manovrano pedine umane per i propri scopi. I demoni lavorano di concerto ad un loro personale piano di corruzione globale cercando di coordinarsi ed aiutarsi l'un l'altro. Il loro scopo è scatenare l'apocalisse.

IL NEMICO DENTRO
ultima delle minacce che Michael deve affrontare sono le sue stesse paure. La sua missione e le creature che combatte sono troppo assurde per essere reali. Una parte di lui ha paura di essere semplicemente impazzito. La sua psicosi gli potrebbe far vedere creature mostruose dove invece ci sono solo persone. Teme di essere diventato un serial killer o qualcosa di peggio.


mercoledì 5 dicembre 2012

Le lezioni si imparano meglio se ci sbatti contro


E' bello vantarsi di essere uno scrittore: io faccio... io dico... io scrivo. Ma il punto della questione è il come. E sul come c'è molto da dire. Oggi è capitata una cosa: mi è stato chiesto di presentare del materiale. Non a dei passanti, non ad aspiranti come me ma a gente che quel tot di competenza la tiene.
Ora facciamo un passo indietro.

Ottobre 2010 io e Nikitas cazzeggiamo su un tavolo dell'Oca Nera: tipico pub napoletano famoso per la qualità della birra, la bellezza della proprietaria e i buchi in petto che ti fanno col conto. Nik è uno dei primi che ha avuto per le mani i miei racconti e varie altre cose (principalmente legate al mondo dei giochi di ruolo). Il discorso mo non me lo ricordo ma il succo era: “ho capito che lo devo leggere solo io ma così sembra che non mi meriti un'ortografia decente. Quanto ti costa rileggerti le cose?”

Data imprecisata, casa mia. Mio padre, dopo aver letto un racconto che mi rendeva particolarmente orgoglioso mi fa presente quanto sia importante eliminare tutti quegli antipatici refusi ed errori di battitura. Non gli do retta, tanto se mai lo dovrà leggere qualcuno di importante sicuramente ci farò attenzione.

Novembre 2011, il Corso (quale lo dovreste capire dalla maiuscola) è iniziato da poco le cose vanno alla grande. Pubblico i racconti che ne derivano prima su un gruppo privato con gli altri corsisti poi direttamente qui sul blog. Più di una voce mi fa presente che i post necessiterebbero di una riguardata prima dell'invio. Io continuo a dire “wabbuò tanto chi se li legge.”

Gennaio 2012, Oca Nera, Nik e Andrea condividono con me birra artigianale e tanto fritto da uccidere un rinoceronte. Dopo varie cazzate entrambi dicono qualcosa del genere: “ho visto il blog. I contenuti sono belli proprio ma quando devo leggere certi svarioni mi passa la voglia. Posso capire che sbagli la E accentata su 'perché' ma che miseria le doppie! Lo so che so errori di battitura ma che diavolo!”

giugno 2012, scuola comics. Esame finale. Lorenzo da i voti accompagnati da un commento finale: “io a te ti do 30 e lode, però mi prometti che sull'italiano ci lavori un po'”. A casa mia si direbbe “figur e'merd' “ con tanto di “poroporò!” di accompagnamento. Ovviamente la giustificazione era sempre la stessa.

Settembre 2012, ho appena caricato l'ultimo post qui sopra. Passano dieci minuti e squilla il telefono: è Aurora. Dopo mesi di tolleranza pare che abbia intrapreso una nuova crociata, ma al momento sono ignaro e rispondo.
La voce all'altro capo non è rassicurante sembra il fischio di una bomba che precipita e porta con se la stessa minaccia.
“il racconto che hai appena inviato.” dice.
“Già letto? Ti è piaciuto?” chiedo da bravo ingenuo.
“Terzo rigo: hai scritto 'abbiamo' con la H davanti” quasi passa la brina nel telefono.
“Merda.”
“Correggi va. Prima che qualcuno lo legga” poi butta giù.
E pensare che tra gli amici su facebook tengo dei fumettisti e degli scrittori. Magari qualcuno è capitato sul blog per caso. Che figura di merda.
Ma mica ho ritrovato la retta via.

La retta via l'ho ritrovata oggi. Dopo che Lorenzo mi ha detto: “porta soggetti, porta sceneggiature che a questi servono urgenti.” sul portatile c'era un po' di roba ma scritta alla cazzo. Sono passati anni da quando ho formulato la scusa: “quando dovrò mandarla a gente importante me li controllo bene”. Ecco per controllare bene la roba stamattina ci ho messo quattro ore.

Ora ho davvero capito.

Ps: anche se non nominati possiamo aggiungere alla lista di persona che mi hanno giustamente dato la morte: Valerio, Chiara, Zia Lucia, Anna Chiara, Luca, Lisa, le due Valentine, Andrea, Mario, Patrizia e un'altra folla di gente che onestamente non ricordo.