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giovedì 28 novembre 2013

Reazioni a caldo



Ore 20:08 redazione del Fatto Quotidiano. È il caos, gente che corre urlando, stagisti raggomitolati in posizione fetale accanto alle proprie postazioni, grida riecheggiano nei corridoi. In questa tempesta di panico crescente solo le persone nella sala riunioni sembrano ancora mantenere un minimo di sanità mentale.
Antonio Padellaro si guarda intorno dalla sua poltrona a capotavola. I redattori, i giornalisti e gli assistenti pendono dalle sue labbra.
-Quindi è successo. È confermato?- chiede Padellaro.
-Si signore. Interdizione, cacciata ecc ecc. Praticamente è Nat...-
-Dov'è Marco?-
Silenzio.
-Ehm, signore... pare sia chiuso in bagno da un bel po'... ansima e urla “SIII! OHHH SIII!” e cose del genere.-
-il dossier su Ruby è ancora qui vero?- Antonio si copre il viso con una mano.
-Cosa? Quello? Non lo ha degnato di uno sguardo.-
-Vabbé meglio così che quando girava per i corridoi urlando “Io l'avevo detto!”.-
-Signore...- dice un redattore che impugna una bottiglia di spumante -Visto che ci siamo non sarebbe il caso di festeggiare?- altri sorridono e annuiscono.
-”festeggiare” cosa, di grazia?- il tono di Padellaro potrebbe risolvere il riscaldamento globale.
-Ehm, l'interdizione, la caduta di B... insomma abbiamo vinto no?-
-Abbiamo vinto un cazzo!- tuona Padellaro.
-non capisco signore.-
-”O muori da eroe o vivi abbastanza a lungo da diventare il cattivo”- la voce querula di Travaglio fa girare tutti verso l'ingresso.
-In altre parole: a che serve un giornale come il Fatto ora che B non c'è più?- sorride, saccente.
-Abbiamo creato questo giornale nel picco del berlusconismo.- continua padellaro -Abbiamo SEMPRE parlato di lui e dei cazzi suoi. Dio santo, pure quando c'è stata la tragedia nelle filippine la prima pagina nostra era su B e le sue troiette.-
Nella sala riunioni cade il silenzio.
-Non è che è la fine della politica corrotta potremmo...- dice un redattore.
-Potremmo 'sta michia! Vi rendete conto che ora che lui è decaduto non abbiamo più il nostro antagonista?-
-Marco, te che ti diverti così tanto a citare Batman mi dici come sarebbe stato il film se a metà arrestavano il Joker, lo sparavano in testa e buonanotte?-
-Beh...- per la prima volta nella vita Travaglio non sa che dire.
-Te lo dico io come sarebbe stato: una merda! Proprio come questo giornale tra qualche giorno! Il tempo che uno degli altri processi arriva a destinazione e a B lo sbattono dentro! E noi? Noi di cosa cazzo parliamo?-
-MI pare di capire che il problema è semplice: ci serve un cattivo.- dice calmo un redattore.
-Alfano?- gli altri lo guardano come se avesse proposto di darsi fuoco.
-Non ha un briciolo di carisma, non è credibile come cattivo.-
-Renzi?- abbozza una giornalista.
-E' ancora alle prime armi, dobbiamo dargli tempo. Non si diventa loschi tutto d'un colpo.-
-Grillo?-
Travaglio fissa il redattore con espressione truce.
-No. Grillo è IMMACOLATO...- dice.
-Scusate, scusate. Era solo un'idea.-
-Me è proprio indispensabile? Insomma non potremmo continuare a fare buona informazione senza puntare il dito su uno?-
-Tu te lo subiresti un pippone da Travaglio se non sapesi che c'è qualcuno peggiore di lui?-
-in effetti...-
-Di questo passo non ne usciamo più. Marco sai come si sta organizzando Michele?-

Redazione di Servizio Pubblico notte fonda.
-Io te l'avevo detto che non bisognava attaccarsi sempre a lui ogni volta!- dice Sandro Ruotolo.
-Mica ogni volta Sandro! Gli italiani hanno il diritto di sapere.- Santoro è stizzito.
-Sapere che? Guarda mancava solo la puntata sulle mutande di Ruby e poi avevamo fatto.- Ruotolo si aggira per la stanza agitando le mani -Cosa ti avevo detto? “facciamola qualche puntata che parli di qualcosa che non sia lui, magari ne parliamo una volta al mese” ma tu “no! Gli italiani devono sapere!”-
-Ok Sandro, si è capito il tuo punto ma ora nella puntata che ci mettiamo?-
-Beh, oggi vai liscio con la decadenza. Dalla settimana prossima chi lo sa. Prega che qualche grillino faccia una stronzata.-

Altrove. Una stanza o almeno quella che queste persone chiamano stanza. Per un comune mortale la definizione corretta è un campo da calcio trasformato in sala riunioni. Dalle vetrate a specchio filtra la luce della luna. Una decina di uomini sono riuniti intorno ad un tavolo d'ebano.
-Quindi è decaduto?-
-Si, al momento ci è inutile.-
-Non credo, potrà ancora agitare le acque per qualche mese.-
-Si, ma ora non ha più senso la sua funzione. Era il baluardo degli impuniti, ora che è stato condannato la gente si aspetta che anche altre cose possano essere risolte secondo la legge.- l'ultima parola è quasi sputata.
-Me ne rendo conto, occorre un nuovo capro espiatorio. È bene rassicurare la gente.-
-Non sia mai inizino a credere che i loro problemi non arrivano tutti da un vecchio satiro miliardario.-
-Sarebbe un disastro. Inizierebbero a cercare di capire il Sistema.-
-Questo non è possibile, per ora atteniamoci ai fatti: occorre un nuovo capro espiatorio.-
-Ho un'idea.-
-Di che si tratta?-

-Vedrete.-

domenica 9 giugno 2013

Anche questi hanno votato il M5S



Parafrasando il post sul blog di Grillo:

C'è chi ha votato il M5S perché le scie chimiche sono pericolose.
C'è chi ha votato il M5S perché Berlusconi è un rettiliano.
C'è chi ha votato il M5S perché bevendo urina si guarisce dai tumori.
C'è chi ha votato il M5S perché se vaccini tuo figlio rischi che diventa gay.
C'è chi ha votato il M5S perché Casaleggio dialoga con gli ufo.
C'è chi ha votato il M5S perché è laureato in filosofia.
C'è chi ha votato il M5S perché il mondo deve diventare vegano.
C'è chi ha votato il M5S perché ha più capelli di Berlusconi e fa ridere di più.
C'è chi ha votato il M5S perché "e se no poi chi voto" anche se sono anni che ripete che si è scocciato di votare il male minore.
C'è chi ha votato il M5S perché poi i treni passeranno i orario.
C'è chi ha votato il M5S perché non ci sono più le mezze stagioni.
C'è chi ha votato il M5S perché mò si porta.
C'è chi ha votato il M5S perché "se mi dai contro sei caccpuppù".
C'è chi ha votato il M5S perché la vera democrazia è che uno dice "Si fa così" e tutti applaudono. Ma su internet.
C'è chi ha votato il M5S perché devono andare tutti affanculo!!!1!!1!
C'è chi ha votato il M5S perché se metti fa davvero il reddito di cittadinanza e chi si piglia più il fastidio di lavorare?
C'è chi ha votato il M5S perché Grillo lo fa ridere.
C'è chi ha votato il M5S perché se tutti sti stronzi gli danno contro deve essere per forza intelligente.
C'è chi ha votato il M5S perché dice le stesse cose che dico io al bar
C'è chi ha votato il M5S perché Equitalia è cattiva non che io non pago le tasse, sono cattivi loro che le vogliono indietro.
C'è chi ha votato il M5S perché suo cugino è candidato e 10000 euro di stipendio non fanno mai male.
C'è chi ha votato il M5S perché è meglio attaccarsi al  costo di un caffé in parlamento che alle cose serie.
C'è chi ha votato il M5S perché glielo ha ordinato il suo spirito guida.
C'è chi ha votato il M5S perché alla fine Casa Pound in parlamento non ci arriverà mai.
C'è chi ha votato il M5S perché nella vaghezza dei discorsi di Grillo si riconoscerebbe chiunque.
C'è chi ha votato il M5S perché "se dobbiamo fare la botta almeno facciamoci 4 risate prima".
C'è chi ha votato il M5S perché così ha una scusa per sentirsi superiore rispetto al resto del mondo.
C'è chi ha votato il M5S perché non c' niente di meglio di uno che grida slogan quando hai davanti un problema complesso,

venerdì 7 giugno 2013

Biciclette e astensionismo


Quando sono tornato a Roma questa settimana ho avuto la brillante idea di portarmi su una bicicletta. Il principio è sempre lo stesso: ATAC maledetta, non avrai mai i miei soldi. Confesso che avrebbe funzionato meglio se non avessi i muscoli atrofizzati da dosi eccessive di telefilm e vita altamente sedentaria.
Alcune persone, in primis mia madre, sono abbastanza sicure che girare in bici in una città come Roma sia un ottimo modo per suicidarsi. In effetti il traffico qui è folle (mai quanto quello in patria) la gente corre e l'automobilista medio preferisce dieci anni di carcere per omicidio colposo pur di evitare il disonore di cedere il passo a un coglione con la bici che cerca di fare una curva. Niente di nuovo insomma finché ieri, pedalando sovrappensiero mentre fingevo che le gambe non mi stessero scoppiando, quasi vengo tirato sotto da un grosso bus azzurro.
Un bus pubblicitario di Alemanno: un coso a due piani come i mezzi per i turisti che girano per Roma ma pittato di azzurro cielo con toni di bianco, faccione di Alemanno e di Berlusconi e musica sparata a palla. Sulla cima del bus un gruppo di donnine succinte che buttava volantini come manco sulle spiagge californiane e un tizio che gridava al microfono l'importanza di andare a votate (preferibilmente Alemanno) e che astenersi è un po' come essere un drogato in una pubblicità progresso.
La scritta che campeggia sui lati del suddetto bus e le parole del tipo ti confondono anche un po' le idee: "Roma cambia" è lo slogan, il tizio al microfono parla di malgoverno della città, di liberare il comune dai comunisti. magari mi sono confuso io che pensavo che Alemanno è stato sindaco fino a mò. mah, sarà che sono un immigrato.

Ora capirete da soli che un'arnese del genere ha già fatto perdere milioni di voti solo con la sua esistenza però mentre tornavo a casa mi sono venuti in mente metodi più efficaci per combattere l'astensionismo.

Per la destra io suggerirei di abbandonare queste stupide pretese democratiche e ricominciare con il caro vecchio porta a porta. Quando arriva il giorno delle elezioni dei gorilla pelati in anfibi e pantaloni mimetici vanno a bussare casa per casa invitando “gentilmente” la gente a votare. Hai il bambino da solo? Tranquillo te lo guardano loro mentre vai, la nonna non si può muovere? Se la caricano in spalla per essere sicuri che anche lei faccia il suo dovere.

Per quelli di sinistra invece basterebbe dire: “chi dopo votato si presenta con la scheda elettorale timbrata in una qualsiasi delle nostre sedi riavrà indietro i soldi che ha buttato fino a mò nelle primarie che poi puntualmente disattendiamo.

Vogliamo spingerci ancora oltre? Qualcuno vada in tv e dica che per avere il rimborso IMU deve risultare che hai sempre votato. Vedi come la gente fila.

Ora i soliti democratici fastidiosi potrebbero dire che il votare è un diritto e non è che si può costringere la gente ad andare a votare, che anche il non votare è una scelta ecc ecc.
Cazzate. Le elezioni sono una cosa costosa e siamo in tempi di crisi. Quindi se proprio uno ci tiene a continuare a farle spendendo tutti questi soldi per una tradizione che non significa più niente tanto vale che le si fanno per bene.

In effetti si potrebbe usare ancora un altro metodo per combattere l'astensionismo: vietare per legge di discutere di politica al bar e alle fermate degli autobus a quelle persone che non hanno votato. In entrambi casi vince il popolo: o la gente va a votare in massa o le attese snervanti dei bus saranno molto più tranquille.



sabato 20 aprile 2013

Il segnale


Montecitorio. La presidente ha appena chiamato il suo nome. Si aggiusta la giacca alzà per un attimo gli occhi al cielo con fare teatrale e si avvicina al banco. Nell'aula i suoi sono radunati in gruppetti, si guardano circospetti mentre nella sala entrano gli altri deputati.
Tutto è pronto.
Arriva al banco prende la scheda e poi osserva con fare calcolato la platea davanti a se. Sono tutti d'accordo, la riunione di ieri ha dato i suoi frutti. Solleva il braccio con la scheda in modo che sia ben visibile e poi la infila nell'urna a segnalare il suo non voto.
È il segnale.
Secondini pagati nottetempo chiudono le porte dell'aula sbarrandole dall'interno. Qualche deputato prova a darsi alla fuga. Ma è troppo tardi qualsiasi presentimento avesse è oramai troppo tardi. Dai piccoli capannelli di compagni di partito i deputati si girano armi in pugno. Il rumore metallico dei caricatori rimbomba nell'aula.
Sorride, manca poco. Vede tra la folla un uomo con un gigaro in bocca e un'automatica in mano. Punta verso di lui. Grida qualcosa, un'invettiva probabilmente. Punta e spara.
Manca.
Fa giusto in tempo a meravigliarsi prima che una raffica di mitra lo tranci in due. Ma non tutto fila liscio. I grillini si nascondono tra i banchi mentre il nemico tira fuori le armi e risponde al fuoco. No, non il nemico, i nemici. Ci sono almeno tre fronti organizzati in aula mentre anche i grillini cercano di recuperare un arma per are salva la vita.
I presidenti di camera e senato esplodono in una macchia di sangue ed interiora. La loro posizione soprelevata li rende solo dei bersagli più facili. Nel rombo dei proiettili la Bindi, seminuda e coperta di sangue, corre verso di lui con un coltellaccio improvvisato. Para con l'Ipad, si tuffa di lato allunga la mano in cerca di una pistola e la trova nelle fredde mani di un montiano. Prende la sobria pistola placcata in oro e spara tre colpi. Al settimo il corpo della Bindi smette di dimenarsi. Si alza sporco di sangue e cervella.
È tutto finito. I grillini sono allineati contro un muro. Inginocchiati con le mani dietro la nuca. Alcuni parlamentari li deridono chiedendo cosa vogliono twittare ora. I suoi uomini girano per l'emiciclo distribuendo qui e lì proiettili ai sopravvissuti. Altri si dedicano a stupri e saccheggi tra i banchi. Alcuni dei suoi sono poco più che bestie, non importa, l'importante è che facciano il loro lavoro. Alessandra Mussolini grida oscenità mentre un gruppo di deputati la trascina urlante verso il cappio. Qualcuno le sputa addosso, uno tira fuori l'uccello, ci pensa un po' e poi lo rimette dentro “non meriti nemmeno il mio piscio troia” dice ridendo.

Due ore dopo, nella sala conferenza del parlamento si comporta come se non fosse coperto di sangue e cervella, come se non fosse successo niente. Come le Montecitorio non puzzasse di cordite e merda e sangue.
I giornalisti capiscono l'antifona, lui sorride, loro guardano basso. Prende fiato
“Finalmente siamo giunti ad un accordo...”






Matteo Renzi si sveglia sudato nel suo letto. La sua erezione si alza prepotente tra le lenzuola. Sorride al buio. Assapora le sensazioni del sogno: l'odore della paura, il tuono degli spari, la sensazione di trionfo.
È solo, che male c'è.
Ride, un crescendo che deborda rapidamente nel maniacale.
Magari per sa.
Magari.

giovedì 18 aprile 2013

Due righe di complotto

E se...
Bersani e Berlusconi si trovano concordi sulla figura di Marini come presidente della repubblica. Il PD va in fermento per la decisione del segretario, volano parole grosse. Si minacciano scissioni, si discute fino a notte fonda.
I Cinque Stelle propongono il loro nome. Nessuno se li caga ma loro tirano diritti per la strada che si sono scelti. Eppure è strano: una volta tanto la proposta dei Cinque Stelle ha senso. Non è la solita trovata per far finta di far qualcosa. È un nome che si può fare. Ma Bersani si è incaponito. Ha perso così tante volte che ora vuole provarci a tutti i costi. Dovesse esplodere il paese.
La mattina dopo si fa la votazione.
E qui inizio a fare la fantapolitica.
I deputati Cinque stelle votano chi hanno detto che avrebbero votato. I deputati del PD votano per Marini turandosi il naso e pregando che il segretario sappia quello che sta facendo. Il PDL segue le direttive: disperde il voto.
Il voto è segreto. Non si sa chi ha votato chi si sa solo che Marino non arriva al quorum quando la matematica direbbe il contrario. Nessuno si aspetta niente di diverso da una spaccatura nel PD perché è nella natura del PD andar per margherite quando invece bisognerebbe star dritti in formazione e fare la fottuta cosa giusta. Quale? Quella che la gente ti grida da 40 anni.
Nessuno si aspetta che Berlusconi faccia un accordo e poi lo tradisca dalla sera alla mattina. O meglio: nessuno crede che Berlusconi sputi su qualcosa che lo fa uscire assoluto vincitore.

A meno che Berlusconi non stia puntando a vincere la Guerra e non la battaglia.
A meno che Berlusconi non sia il più grande stratega politico del secolo.
A meno che non sia tutta una trappola.

Cosa succede adesso?
Il PD si annichilisce. Tutti quelli che l'avrebbero votato sputano sul simbolo e poi si guardano intorno in cerca nella nuova speranza. È scritto nel cielo che le elezioni sono dietro l'angolo. A questo punto Grillo ha l'occasione di fare la volata finale. Ma chi sono gli elettori di grillo? Uno zoccolo duro di votanti che ci credono fin dall'inizio e vari strati di malcontento che hanno votato Grillo per mandare gli altri a casa. E lì in mezzo c'è di tutto: ex-PD ex- Pdl.
Dopo mesi di campagna elettorale dove Berlusconi si proporrà come il Cristo Redentore tornato dalla tomba (e manco ha tutti i torti), l'unico che ha fatto la “persona seria” (almeno nelle apparenze) vuoi vedere che non si riprende i suoi voti che sono confluiti nei Cinque Stelle?

È il delitto perfetto.
È il piano del secolo.
È l'All-In definitivo

Sarebbe bello credere che tutto questo sia un piano machiavellico del solito B. sarebbe bello pensare che sia tutta colpa e merito del re del crimine di Arcore. La verità che siamo alla resa dei conti. All'apocalisse totale dove un'idiota (Bersani) si ostina dove non c'è speranza di riuscire.

Ora i casi sono due. Ci saranno le elezioni a breve. Il tempo di fare il presidente e poi si rivoterà. Sono già tutti in campagna elettorale a questo punto:
O Grillo e tutto quello che ne consegue.
O altri cinque gioiosi anni di Berlusconi.
E intanto i mercati continueranno a incularci con la sabbia.

Ora mai per trovare una falce e un martello non c'è che andare dal ferramenta.

Bene bravi continuate così.  

martedì 16 aprile 2013

Alla fine c'ha ragione berlusconi



Mi rendo conto della gravità delle mie parole. Mi sanguinano gli occhi sono a digitare queste parole ma la verità è quella cosa che non piace a nessuno. Quella cosa che ti fotte il cervello e ti lascia sbavante sul marciapiede a chiederti chi cazzo te l'ha fatto fare di credere a tutte le balle quando era così ovvio che stavi sbagliando.

E quindi si, lo ripeto: ha ragione Berlusconi.

I mari si seccano, la terra trema. Alla sede della Bonelli qualcuno legge i miei soggetti, decide di chiamarmi per dirmi quanto gli sono piaciuti e poi muore, ucciso dal karma negativo di questa frase.
Ma riepiloghiamo che poi sembra che sia pazzo o che quelli dei Circoli della Libertà mi hanno rapito e convinto a passare con loro con frasi tipo “passa al lato oscuro, noi abbiamo la figa. Non quelle fighe comuniste. Gnocca vera.”

Monti da le dimissioni, si va a votare e scopriamo che il PD (da vero professionista) non riesce nemmeno a vincere quando tutto il mondo lo da favorito. Grillo fa quello che ha fatto e Berlusconi ci mostra un esempio pratico del nostro incubo peggiore.
Così dalle urne esce il risultato chiarissimo che ci chiedeva l'Europa, il mondo e la Federazione Galattica.
Stallo alla messicana. Bersani dice qualcosa che suona come un “ok io ci provo” con la voce di chi ha tirato su la pagliuzza più corta. Berlusconi dice “larghe intese”perché fare le larghe intese col PD per lui è come governare ma dando la colpa agli altri. Grillo, in coerenza con le sue idee, segue il consiglio dei rettiliani e dice “o governiamo noi o fottetevi”.
Così tanto per essere chiari con gli elettori del PD che già si aspettavano un appoggio al governo Bersani. Che poi poteva essere una così bella idea: il PD governa ma non può fare nessuna merdata che i grillini li tengono per le palle con la fiducia. Non so perché ma a me suonava bene.
C'è solo un problema: Grillo non ha nessun intenzione di andare al governo, anche lui vuole che gli altri facciano le larghe intese. Così può continuare a dire peste e corna. L'importante è far finta di far qualcosa col proprio elettorato: streaming, votazioni online per qualunque stronzata e un sacco di proclami di austerità parlamentare che lasciano il tempo che trovano.
Bersani è cosciente che fare le intese con Berlusconi equivale a un Harakiri politico del PD. È convinto che andare a chiedere la fiducia in parlamento qualche grillino meno talebano lo appoggi. Intanto tra elettori e dirigenza PD si esercita l'autocritica del post derby: tutti a dire “eh, se candidavamo Renzi” come se Bersani fosse stato imposto dallo Spirito Santo.

Che poi è facile a fare i renziani. Basta riempirsi la bocca di ovvietà. Renzi è quel tipo di persona che lascia decidere agli amici dove andare a mangiare e poi si lamenta che il locale fa schifo. Quello che dice “io te l'avevo detto” solo dopo che l'hai fatto. Quello pieni di buoni consigli col senno di poi. Quello che la colpa è sempre di qualcun altro. Quello che, fosse uno della tua comitiva, lo prenderesti a calci tutti i giorni perché è uno stronzo.

Bersani va a piangere da Napolitano che nessuno gli da la fiducia. Il presidente in scadenza di mandato si guarda intorno e inventa una bubbola per tenere tutti buoni in attesa che scada il suo mandato e la patata bollente passi a qualcun altro.
Grillo chiede l'incarico per i suoi perché “il popolo ha scelto noi”. Eh no bello. Un terzo del popolo ha scelto voi e se i comunicatori del PD sapessero fare il loro lavoro sarebbero stati anche meno di un terzo.

E Berlusconi? Lui continua a gridare la sua disponibilità alle alleanze perché non ha niente da perdere e tutto da guadagnare. Larghe intese: significa eliminare il PD. Uccidere i suoi deputati, far strage delle loro mogli e prendere schiavi i figli. Significa essere il re delle macerie alla prossima tornata elettorale, quando un paese disperato lo acclamerà come presidente galattico perché le sue balle sono meglio di qualsiasi verità, perché tra l'originale (Berlusconi) e la copia (Grillo) la gente tornerà da lui. Alle prossime elezioni il Movimento 5 stelle pagherà lo scotto del caos che sta portando avanti e LUI, unico e solo risorgerà dalle ceneri.

Intanto in Italia la gente perde il lavoro, si ammazza, le fabbriche chiudono e Berlusconi rischia la galera se non rimette le mani nella stanza dei bottoni. Per cui bisogna fare presto a risolvere sto casino. Ma presto tipo l'altroieri.

La verità è che nella classe politica vecchia e nuova si è diffusa la consapevolezza che essere l'opposizione è incredibilmente più semplice che fare il Governo. Fare l'opposizione significa stare lì, gridare ogni tanto alla dittatura ed al complotto e dire “eh ma io l'avrei fatto meglio”. Se l'Italia fosse un cantiere su una strada dove sono straripate le fogne l'opposizione sarebbe rappresentata dagli anziani che guardano.
Di contro, il povero operaio con le braccia nella merda fino ai gomiti, la cicca in bocca e lo sguardo truce è il governo.
Ecco nessuno vuole essere l'operaio adesso.
È facile guidare una ferrari a 200 all'ora sul lungomare Caracciolo. Ma se la stessa ferrari falciasse quattro persone e poi finisse contro un muro tu accetteresti di fare cambio posto col guidatore?

lunedì 4 marzo 2013

Vox populi




14:31 regionale Napoli Roma.
 Peppe, vent’anni scarsi, maglioncino capelli alla Cristicchi e spilla del Movimento 5 stelle attraversa il corridoio. Una volta posato lo zaino guarda con malcelato disprezzo un tizio che legge Repubblica poi si siede.

Franco è un manovale vecchia scuola di quelli che si alza alle 6 del mattino, ignorante come una capra, con due braccia tipo prosciutti e la testardaggine di chi sa di non sapere. Guarda Peppe, fissa la spilla resta un attimo pensieroso poi attacca bottone.

Il traduttore simultaneo interviene
-ma voi mi dovete spiegare una cosa
-noi chi?
-voi che state c o n quello... Grillo
-a me mi state pure simpatici ma io non ho capito. Mo che avete vinto che fate?
Peppe prende un bel respiro. Si impettisce si guarda intorno con aria da professore e poi attacca:
-non abbiamo vinto, non andremo al governo e non ci interessa farlo...
-e allora là che ci state a fa? Pure voi vi volte pigliá i soldi
-no no, noi del movimento i soldi li restituiamo allo stato, ai cittadini.
-pire o'tapp (credo intenda Berlusconi) mi vuole ridare i soldi ma fino a mò non ho visto niente ne da lui ne da voi.
-è complicato ma vi garantisco che noi non prendiamo un euro di quei soldi.
-Vabbó io so ignorante e nun capisco ma comunque mo che fate?
-non lo so, decideremo proposta per proposta senza appoggiare il governo a scatola chiusa
-eh ma mica funziona così prima dovete da la fiducia poi dovete eleggere i presidenti e poi,forse, incominciate a parlare di leggi.
-si ma noi vogliamo restare fuori dai gioci della politica
-e allora nun ti facevi votá. Che ci vai a fare in parlamento se poi non fate la politica?
Peppe resta per qualche secondo interdetto, è un errore. Franco prende fiato e passa al contrattacco. Intando dai sediolini di fianco alcuni passeggeri seguono lo scontro. Il tizio con in mano Repubblica posa il giornale e sogghigna.
-io so ignorante però voglio capì: mo che entrate in parlamento dove vi assettate, a destra o a sinistra?
-quelli sono la stessa cosa! Alla fine sono solo una convenzione, stanno tutti daccordo per togliere il potere al popolo.
-nun mi di a pappardella le cose da sopra al sito! Agg capit, sono tutti mariuoli e mo? Fino.  Mo.  Protestare è facile adesso che pensate di fare lo volessimo salvare il paese? E con che leggi?
-voteremo proposta per proposta senza farci prendere dalle ideologie...
A Franco parte un embolo, gli occhi si stringono.  Fessura e iniziaa sbraitare.
-e come le votate? Ogni vot che si deve spremere il bottone telefonate a Grillo e gli chiedete! E accussi bastava una scimmia mica cento laureati!
-noi puntiamo a delle votazioni on line dove la gente viene sul sito e vota le proposte...
-e io internet non lo so usare come faccio? Mi fotto e subisco?
-no perché noi puntiamo a diffondere la cultura di internet a tutti i cittadini.
-se Vabbó tra dieci anni io voglio votare mo. Ci vogliono soldi, ci vogliono mezzi e ancora non avete fatto il governo.
-ci vorrà un po' di più ma noi ci teniamo alla rappresentanza dei cittadini
-io ci tengo alla sacca mia. E comunque senza governo non potete fa niente proprio.

Peppe risponde qualcosa ma il treno prende velocità e sferraglia. A mezzo vagone di distanza non riesco più a sentire. Brandelli di conversazione segnalano che Peppe,con l'inconsapevole aiuto di una signora, ha spostato la conversazione su altro: il 68, i politici che rubano, Berlusconi. Il clima è più sereno per una buona mezzora quasi mi dimentico della tribuna politica in svolgimento qualche poltrona più in là.
Il treno rallenta, siamo nei pressi di Formia, i freni stridono per un po' poi silenzio.

-non parliamo con la stampa perché o giornali sono tutti collusi con il vecchio sistema di potere. Manipolano le informazioni e dicono solo quello che gli torna comodo.
-invece è meglio credere sono a quello che scrive un solo cristiano su internet.
-si, almeno lui è onesto.
-pure Berlusconi dice che è onesto. Quello che voglio farti capire è come faccio io a sapere chi è in parlamento col simbolo vostro.
-basta andare s...
-no ma io voglio sapere questi che pensano che vogliono fare che propongono chi li conosce a questi?
-sono persone competenti, sono stati selezionati tramite il sito.
Un altra volta il fragore del treno si mangia la risposta. Va avanti così per un altra mezzora poi, a FORMIA Franco fa per alzarsi, saluti convenevoli e un brano di conversazione
-comunque mi piace lei come ragiona, se mi capita di parlare con Grillo le parlerò di lei.
-sicuro mi pensa, con tutti i cazzi che ha per testa- dice Franco tirando giù la valigia ed avviandosi.
-arrivederci
-buon viaggio.

Ed io resto senza animazione per un altra ora.

venerdì 4 gennaio 2013

La crocetta che mi cambierà la vita


Napoli, Via Giacinto Gigante. Ore undici e trenta circa.

A chiamarlo bar farei un torto alla lungimiranza dei proprietari. Si, ok c'è il banco, la macchina per l'espresso e tutto il resto. C'è una signora grassa circondata da gomme e mentine dietro alla cassa ma, nell'illuminato progetto dei proprietari, oltre a staccare scontrini la vecchia arcigna vende anche sigarette. Poco più in là un'imponente struttura di alluminio e vetro separa il resto del locale dalla ricevitoria. 
Al centro della sala, esattamente equidistante tra la zona bar e quella scommesse, un espositore fa il suo lavoro mostrando elegantemente i principali quotidiani della penisola.
-'Sti ladri di merda!- sentenzia un tizio sovrappeso e la voce “segni particolari: precedenti penali” sulla carta d'identità. Sta sfogliando La Repubblica con sguardo critico.
-Ci vuole la rivoluzione.- fa un altro, un tipo magrolino ingiallito dal fumo.
-Vabbuò tanto tra un po' si vota e poi sono cazzi loro!- replica il grassone.

Scarto di lato e mi avvicino alla cassa. Intanto la discussione prende vita.

-Prima ci ammazzano di tasse mò vogliono pure che li votiamo? Ah ma a sto giro non mi fregano. Non ci vado proprio a votare.- dice il Secco.
-E che risolve?- la nuova voce appartiene ad un cinquantenne vecchia maniera appena intrufolatosi nella discussione. -C'è gente che si è fatta ammazzare per darle il diritto di votare.-
-Si, o'Zì, però a che serve votare queste merde?- ribatte il grassone.
-E mica devi votare a loro. Vota a Grillo! Quello gli fa un culo così a tutti.- per rafforzare il concetto lo “zio” mima con le mani il programma politico dei grillini.
-A me quello mi pare un altro Berlusconi.- dice il Secco.
-Magari, fosse come Lui, staremmo a posto tutti.- si intromette uno dalla cassa.
-Quello pensa solo a chiavare! Figurati che glie ne fotte.- dice il grassone.
-E perché Bersani è meglio?- fa il nuovo venuto.
-Quello è scemo proprio, sta sempre a ragionare ma non quaglia mai un cazzo- 
-Beh, almeno ci prova- fa il secco giusto per restare in conversazione.
-State a sentire a me: a Grillo dovete votare.- ribadisce lo "zio"
-Io voto a Di Pietro. Era magistrato li manda carcerati lui a tutti quanti, te lo dico io.- fa il grassone.
-A sto punto vota a quello... quell'altro magistrato... Ingroia mi pare- fa il secco.
-Qua stiamo sempre a parlare delle solite cose! Ci vogliono idee concrete. Ci vuole il nuovo. Non possiamo stare sempre a cercare i ladri.- fa il belusconiano.
-Il nuovo? Berlusconi?- dice lo zio.
-Fin ora ha fatto bene. Poi l'hanno incastrato con la storia delle spead.-
-A me mi pare che si è fatto solo i cazzi suoi.- ribatte il grassone.

La conversazione degenera rapidamente in un muro contro muro. Sono cinque mondi paralleli che all'improvviso collidono cercando d'incastrarsi tra loro. È come se cinque persone volessero infilarsi insieme in una tuta elasticizzata senza sembrare un sacchetto dell'immondizia con le gambe.
L'operazione fallisce miseramente. Cade il silenzio. Ognuno dei contendenti alla deriva nei suoi pensieri, stranamente qualcosa delle altrui opinioni è penetrato nella scorza d'ignoranza dando vita al dubbio.
-A febbraio si vota.- borbotta lo zio. 
Come a dire che entro la fatidica data ci si dovrà decidere. È l'Italia che lo chiede: il popolo unito nel democratico ed illuminato atto di mettere una crocetta su un simbolo per poi tornare soddisfatti a discutere al bar.
È una di quelle crocette che ti cambiano la vita.

Intanto nella fila della ricevitoria fisso il foglio delle quote: “Napoli – Roma” dove devo mettere la crocetta?

domenica 16 dicembre 2012

Gli idioti nell'aria


è sabato pomeriggio, pioviggina, le gente passa e ci osserva chiedendo se si distribuiscono soldi o pagnotte poi vede le bandiere del Movimento 5 Stelle e va via. Qualcuno borbotta di quanto sarebbero contenti di firmare ma hanno un impegno urgente, c'è la fila, il bambino a scuola e la macchina in doppia fila.
Io non so nemmeno se li voterò ma nel dubbio ho deciso di partecipare alla raccolta firme, così magari quando si andrà a votare e tirerò a sorte su dove mettere la crocetta magari possono capitare anche loro.
Il banchetto è montato davanti alla metropolitana di Furio Camillo: un tavolino, due sedie due tizi che compilano i fogli e un sacco di bandierine afflosciate dalla pioggia. Nessuno si sogna di dire “piove, governo ladro” e la cosa mi intristisce un po'. Anni di dottrina comunista ed ora siamo qui a fare la fila per votare un partito che non è un partito ma un movimento comandato da un comico che non fa più ridere, non è un comico ma un cittadino qualunque e che sicuramente non comanda ma coordina.
Io non ci capisco niente per l'amor di dio ma ci sono alcune cose che non mi piacciono. Tanto per cominciare se Grillo non è il capo ma solo il coordinatore che diritto ha di buttare fuori la gente? Secondo se lui non è il capo a chi votiamo se mettiamo al crocetta sul Movimento? A quelli selezionati dalla primarie on line? E chi sono? Qualcuno li ha sentiti di parlare in qualcosa di diverso dai comizi su youtube (alcuni francamente imbarazzanti)? Qualcuno è andato a confrontarsi con la stampa? Si, ok, l'informazione è marci e tutto quello che volete ma dire “siete tutti servi del regime con voi non ci parlo” non mi sembra sta gran rottura col passato. È come Berlusconi ma lui ha Vespa loro hanno un blog.
Poi tutta questa storia di internet e della coscienza collettiva e via dicendo. Questi parlano e pare che non sono mai stati su un forum. Se in un forum di fumetti (quindi fuffa) si sono riempite 24 pagine (tra offese a mamme e famiglie, opinioni di parte, provocazioni e citazioni inventate) per stabilire se è più forte Hulk o Thor come pensano questi che si possa decidere il futuro del paese su una chat? Vuol dire che non ci sei mai stato davvero o che vivi nel mondo delle fatine.
Mentre penso a queste cose cerco di non dare nell'occhio. Due tizi del movimento, che dovrebbero attirare altra gente, cercano di attaccare bottone con la gente in fila per allietare l'attesa. Sarà che detesto i “discorsi da fermata dell'autobus” ma le conversazioni suonano molto come un esercizio di masturbazione mentale. Sono tutti d'accordo: Grillo è infallibile, chi dice il contrario o è un ingenuo o vittima di una manipolazione, i politici tutti ladri, gli italiani tutti pecoroni, il vaticano, l'IMU, Monti. Pare di stare a sfogliare qui link che ogni tanto si trovano su facebook (quelli tipo “per protesta contro il governo il 21 dicembre facciamo tutti un pernacchio verso il parlamento per dimostrare il nostro disperezzo. Fate girare è importante”).
Ho un paio di obbiezioni che però tengo per me. Democrazia dal basso e paritaria o no se inizio a fare l'alternativo qua mi linciano. È un rito antico la masturbazione politica. Interromperlo è una cattiva idea. Ma ho solo un dubbio: se sono tutti ladri cosa vi distingue da loro?

Per l'amor di dio. Ho visto i grillini all'opera dal vivo. Non sono male, ci si mettono, ci credono e gli si può dire tutto tranne che non si sbattono per il loro obiettivo. Ma sono come un forum: in teoria c'è la democrazia, uno vale uno ecc ecc ma se all'amministratore si storce il cazzo... se un moderatore decide che ha ragione ha ragione perché lui è lui e tu sei sto cazzo.

Intanto però sto in fila per mettere la mia firmetta. Sotto sotto ci spero. Ignoro quello che leggo ogni tanto tra i commenti del blog di Grillo: gente che denuncia il signoraggio, le scie chimiche, gli alieni, i servizi segreti e via così.

Su una cosa Grillo ha ragione: su internet la gente può essere qualcosa di più. Se sei un'idiota sarai un demente ad esempio.

giovedì 15 novembre 2012

In venti minuti di Tg3




poi dicono perché non guardo più la televisione. Comodamente al tavolo in cucina metto un telegiornale qualsiasi e subito mi viene da pensare che i maya hanno ragione.



Tanto per iniziare abbiamo una bella crisi in medio oriente. Riassumo quello che ho capito: Israele (inteso come il governo) ha deciso che in fondo le cose filavano troppo lisce e uccide uno dei leader di Hamas. Stranamente quelli di Hamas (che pure loro sono dei bei geni) si incazzano. Missili artigianali da una parte e missili d'alto livello dall'altra. Un po' di morti e indignazione internazionale. Israele se ne fotte e tira diritto come sempre. Intanto i poveracci nella striscia di Gaza crepano. Meno male che nessuno ha i nostri titoli di stato che poi era un problema.



Altra notizia: Bersani e Alfano parlano di aria fritta su elezioni anticipate impegnandosi a far capire alla gente che non sono gli stessi che hanno portato in questo casino. Parlando di Casini, il genietto brizzolato continua a prostituirsi proponendo una larga intesa che tanto lui basta che sta coi vincitori poi è contento.



Intanto Monti e Napolitano sono alla Bocconi a cianciare di altra aria fritta. Questa volta il live motive è: “ma lo sapete che forse forse la nostra idea di tagliare i soldi a tutti e tassare quello che rimane potrebbe aver peggiorato al situazione come dicevate voi?” nessuno che si alzi e dica qualcosa tipo: “ma quando mezzo mondo ti diceva che era una cazzata tu dov'eri?”



intanto da qualche altra parte il Movimento 5 stelle si incontra e chi lo sa di che parla perché per il giornalista la cosa importante era sapere che Favia e quell'altra sono stati applauditi. Grillo nel frattempo si avvita sulle sue dichiarazioni per non parere il pazzo bipolare che è (sono solo un comico, sono il leader del movimento, io non comando niente, io possiedo il marchio, sono indipendenti da me, se uno si azzarda ad andare in tv ecc ecc).



Ah già! Nel frattempo in Spagna ci sono stati violenti scontri mentre la polizia si scatenava secondo le nuove direttive dello stato di polizia. Botte calci pugni e tutto il solito campionario di violenza di stato che serve a trasmettere il messaggio (chiarissimo dal G8 di Genova): “non rompete il cazzo che tanto non ce ne fotte proprio”.



Infine anche gli scontri a Roma e via dicendo. anche qui le solite violenze tipiche dei tutori dell'ordine. Congratulazioni a quello che da una manganellata sulla nuca ad un tizio di spalle: sei un eroe. Ora posso dormire sereno sapendo che se mai mia figlia avrà un problema può chiamare te per farsi stuprare. Poi un opinionista ci tiene a citare la famosa frase di Pasolini come a dire: “ma vedi te sti poveri pulotti che devono affaticarsi così a riempire di botte sti ragazzini”. Poi a dirla tutta Pasolini ha detto un sacco di cose intelligenti e molte contro il potere ma chi sa come mai quelle frasi non interessano.



Ed infine lo sport.



Un paio di appunti: in tutta Europa stanno imponendo uno stato di polizia e la notizia più importante è che Alfano e Bersani cianciano di aria fritta?



Ma soprattutto. Sta storia dei violenti nelle manifestazioni: per come stanno le cose dovrebbero essere tutti violenti con mazze e caschi perché due vetrine rotte saranno anche un danno ma non è nemmeno paragonabile a quello che si sta facendo alla gente. La stessa gente che ieri per strada è stata riempia di botte

sabato 19 maggio 2012

sulla bomba di Brindisi

Ricapitolando. Dopo una delle settimane più tese a livello di conflitto sociale stamattina scoppia una bomba (mi pare bombole del gas) in una scuola di Brindisi. Per “fortuna” scoppia presto. Purtroppo due ragazze ci lasciano la pelle e altri ragazzi sono feriti. Lasciando stare tutta l'indignazione e la pietà che è giusto provare. Mettendo da parte la vagonata di rabbia che sale cerchiamo un attimo di vedere il quadro d'insieme.



Perchè? Chi? Sul chi la risposta sembra ovvia: mafia o equivalente pugliese. Proprio nell'anniversario della lotta alla mafia. Ma la cosa non torna molto a pensarci. La criminalità non ha mai dato l'idea di essere composta da idioti. Anzi. Se fosse un attentato mafioso non se ne spiega il senso. Sarebbe il più grosso autogol della criminalità organizzata dai tempi di Falcone e Borsellino. Che ci guadagnerebbero i mafiosi da un attentato in cui muoiono delle ragazzine? Repressione? E che sono suicidi? Non penso.



Allarghiamo ancora il quadro: la gente si sta incazzando. Si protesa solo per avere come risposta il solito scaricabarile. Imprenditori si ammazzano strangolati da cartelle esattoriali. Sia le banche che Equitalia danno, almeno a me, l'idea di non voler recuperare i soldi ma di voler prima di tutto pignorare. La reazione della gente qual'è? Incazzarsi ancora di più. Dipendenti di Equitalia presi in ostaggio, uno di Finmeccanica sparato nelle gambe. Cortei da tutte le parti.



In questo scenario catastrofico vediamo i partiti con il consenso al minimo che restano ancorati alle loro posizioni. Certe volte a legger delle dichiarazioni mi chiedo se lo facciano apposta a far incazzare la gente. Il governo, solo qualche mese fa salutato con grida di giubilio adesso è visto come un entità estranea. L'idea che siano le banche a comandare è diffusissima. Le elezioni sono viste come una farsa e l'esito dei vari referendum può confermare tutto ciò. Mentre le amministrative segnano la definitiva spaccatura tra votati e votanti. In tutto questo inseriteci la sorpresa del Movimento 5 stelle che sembra raccogliere sempre più consensi.



Cosa fai quando il paese si avvia verso l'anarchia? Quando la gente man mano è sempre meno disposta ad accettare le decisioni del palazzo? Gli dai un nemico. Nel film V per vendetta è la stessa dittatura a dare il via agli attentati che poi la porteranno al potere in nome della sicurezza. Ora non vorrei sembrare paranoico ma non mi sembra troppo diverso da quello che è successo oggi.



Una bomba esplode su un obiettivo civile, per quel che ricordo sia mafia che Br se la prendevano con obiettivi almeno legati allo stato, un obiettivo dalla massima carica psicologica: una scuola. Già vedo nei giorni futuri usare questa povera morta come scudo per far passare “misure restrittive in nome della sicurezza”. Nel frattempo la rabbia della gente può essere incanalata verso il nemico per eccellenza: la mafia. La stessa criminalità che ha ucciso decine di eroi italiani. La stessa organizzazione che ha contatti con i membri di questo parlamento, chi indagato per chi condannato direttamente stanno tutti lì.



È già successo, ci sono le prove. Quante volte i servizi segreti italiani hanno piantato casini? Come mai ogni volta che i potere perde consensi esplode qualcosa? Un caso? Per tre volte di fila?

Diranno che è per il nostro bene. È per la sicurezza. Devi essere al sicuro per poter essere strozzato dai debiti e senza lavoro. Devi stare al sicuro per poi poterti impiccare. Non è che vogliamo toglierti la libertà di protestare è solo che è pericoloso. È per la tua sicurezza.



E la la via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni

giovedì 26 aprile 2012

lo zio sapeva...


Emanuele ha ragione. Solo questa semplice affermazione potrebbe mandare nel panico decine di persone, soprattutto chi conosce Emanuele. Ma mentre siamo seduti nella cucina della sua casa studenti con l'acqua per la pasta che bolle e il Tg3 di sottofondo. A sentire la solita carrellata di dichiarazioni in tv mi viene sempre la voglia di gridare al televisore le frasi che nessuno si sente in dovere di dire a quella massa di dementi che va a snocciolare le loro teorie da miliardari finanziati.



Emanuele si è stufato di seguire la politica. Non per pigrizia, ma perchè sente che l'unica risposta che saprebbe dare sarebbero dei colpi di fucile o delle più soddisfacenti mazzate tra capo e collo. Ti incazzi per ogni cosa come in una nazione sana si fa per il calcio. Siamo tutti presidenti del consiglio in erba con la propria soluzione. Non è superbia è che di fronte alla pochezza di questa gente, al plateale servilismo dei nostri governanti verso l'alta finanza non ci vuole un genio per dire le cose giuste, magari piccole, ma giuste che si dovrebbero fare.



Qualcuno mi sa dire cosa cazzo centra l'articolo 18 con l'occupazione dei giovani? Io non l'ho capito non vedo il legame tra licenziare liberamente e l'aumento delloccupazione. Si magari si può purgare il settore pubblico di tutta quella merda infiltrata che si attira l'odio della gente da anni. Oppure, a pensar male, serve solo per poter ricattare i lavoratori nel privato e per poter licenziare i lavoratori del pubblico ( a tempo indeterminato) ed assumere poi gente con semplici contratti precari da schiavi.



Mi viene in mente spesso il mio zio ferrarese, zio Gianni, un ex-sindacalista con coglioni grandi abbastanza da giocarci a bocce. Ogni volta che lo andavamo a trovare lo vedevamo uralre contro il politico di turno in Tv. In famiglia lo prendevamo in giro in simpatia. Quando beveva un po' più del solito bicchiere di vino si lanciava in ragionamenti politici che mi hanno sempre affascinato e che sempre venivano minimizzati dalla zia. Ora vivo in tutto quello che lui indicava come il male quindici anni fa. Lui intanto è talmente incazzato con l'umanità che non ci puoi parlare più.



Ed ha ragione. Lui ed altri come lui ci avevano avvertito e noi abbiamo fatto qualche battuta. Abbiamo minimizzato.

“gli italiani si meritano questa vita di merda” ogni tanto sentenzia lo zio.



Certe volte gli do ragione.

Altre volte vorrei imbracciare il fucile.

Stiamo marciando verso una guerra mondiale. Facciamola finita in fretta e ritorniamo a vivere nelle capanne di fango.

Questo di sicuro farebbe bene all'economia ed alla politica.

ps: scusatemi ma quando guardo santoro mi incazzo sempre